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Figurine azzurre: Cristian Stellini
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martedė 01 novembre 2016 - 11:14
Storie di giocatori che hanno vestito la maglia del Novara in epoca pių o meno recente

Cristian Stellini è un promettente ragazzo della “Berretti” che svolge qualche allenamento in prima squadra con Nicolini prima di venire aggregato in pianta stabile con “i grandi” in coincidenza con l’arrivo di Gigi Del Neri. 

Classe 1974, debutta in serie C2 in un pomeriggio terribile, ad appena 18 anni e mezzo. Il 1 novembre 1992 il Novara si presenta sul campo del favoritissimo Mantova da primo della classe. Però con una difesa rabberciata per l’assenza dell’infortunato Schillaci. Del Neri adatta a giocare da esterno un Riviezzi già in fase calante, ma poco dopo la mezzora del primo tempo anche il centrale acquistato dall’Oltrepo deve uscire per un grave infortunio. Siamo sul 2-1 per i virgiliani che sembrano poter dilagare in contropiede. Del Neri non ci pensa due volte e manda in campo il ragazzino Stellini che ha un battesimo davvero “di fuoco” contro gente del calibro di Nervo, Cozzella, Aguzzoli e Benfari. Piove a dirotto sul “Martelli” e la formazione di casa chiude i conti a cavallo dei due tempi con un 4-1 che lascia che la sfida prosegua solo sugli spalti con le schermaglie verbali (e non solo) tra le due curve.

Qualcuno pensa che il difensore di Cuggiono non sia pronto per il calcio professionistico. La società azzurra tessera nel giro di pochi giorni Cusatis e Dall’Orso per coprirsi meglio in caso di defezione dei titolari. Cristian però non demorde. Torna ad allenarsi dietro le quinte, ad imparare quanto gli insegna negli allenamenti Del Neri, tecnico eccellente nella cura della fase difensiva. E si ripresenta al meglio per la seconda occasione, ancora nel mantovano, stavolta a Suzzara il 25 aprile del 1993. Finisce 0-0 tra i rimpianti per un gol di Dall’Orso annullato ingiustamente da De Santis di Tivoli su segnalazione del collaboratore, ma stavolta almeno la difesa ha retto.

Sfuma la C1 ed il Novara rischia seriamente di non iscriversi al campionato successivo. Tarantola e Del Neri fanno di necessità virtù e lanciano titolare proprio il giovane Stellini. Non più da esterno, ma da centrale sinistro, al fianco del navigato Paladin ed al posto del partente Dianda.

Cristian gioca un precampionato eccellente, convincendo i soliti scettici, ed attirando gli occhi di club di categoria superiore. A nemmeno 20 anni è un prospetto interessante, seppur in un epoca in cui il calcio italiano ha numerosi difensori di valore. Novara-Pergocrema 2-0 è la sua prima partita di campionato disputata in Viale Kennedy con la maglia numero 6 sulle spalle.

Stellini fino a Natale salta solo un paio di partite per somma di cartellini gialli. Purtroppo il Novara è lontano dai primi posti e la società naviga sempre in acque incerte. Il 23 gennaio a Sassari conosce l’onta della sua prima espulsione tra i professionisti al termine di una gara che vede il Novara chiudere con soli 8 giocatori in campo. Il 20 marzo contro il Lumezzane (0-0 casalingo) è addirittura il “veterano” di una coppia centrale giovanissima con accanto Padula al posto dello squalificato Paladin.

Pochi giorni dopo viene ufficializzato il passaggio della società azzurra ad Armani e le prospettive cambiano di colpo: “Quel ragazzo ci piacerebbe proprio tenerlo con noi…” afferma il rientrante Stipari riferendosi a Stellini. Nel frattempo c’è ancora un finale di campionato da onorare. La truppa di Del Neri fa sognare persino una clamorosa rimonta a caccia dei due posti che valgono la C1 (è l’ultima stagione senza play off). Le speranze naufragano nel pomeriggio del 29 maggio quando le vessazioni di Vendramin di Castelfranco Veneto spianano la strada all’Ospitaletto. Dopo l’invasione di Paolino… anche i calciatori azzurri perdono la testa ed il rientro negli spogliatoi è da corrida. I giocatori più esperti però hanno l’accortezza di togliersi la maglia nell’inveire contro il fischietto veneto. Non lo fa l’appena ventenne Cristian che è l’unico squalificato (per 4 giornate!) a seguito delle proteste di fine gara. La sua avventura in azzurro si chiude così in maniera amarissima.

A giugno infatti Stellini passa in comproprietà alla Spal che nell’affare ci gira in prestito il talentuoso Malaguti. A Ferrara dimostra di valere anche la serie C1 e gioca diverse partite da titolare (segnando anche il primo gol tra i professionisti) sotto la guida di Discepoli, Guerini eppoi Bianchetti. Nel primo campionato la Spal si suicida dopo un’eccellente girone d’andata. Nel secondo centra i play off che si chiudono malamente al “Mazza” con l’incredibile sconfitta interna per 6-3 contro il Como di Scanziani. Stellini parte titolare in entrambe le sfide decisive, ma nell’estate del 1996 non è più un intoccabile. Tanto che si sparge la voce di un suo ritorno in azzurro reso però problematico da un ingaggio fuori portata per un Novara che ha appena perso Armani.

L’8 settembre 1996 Cristian torna così in Viale Kennedy da avversario al centro della difesa di una Spal che crolla (3-2) sotto i colpi della formazione di Danova che a fine estate va a mille. La sua avventura a Ferrara è ormai titoli di coda. Gigi Del Neri lo vuole alla Ternana, in serie C2. Con le “Fere” e sempre con il baffo di Aquileia (che costituisce in Umbria una colonia di ex azzurri) comincia una scalata che lo porta fino in serie B. Nell’estate del 2000 passa invece al Como di Preziosi per un altro doppio salto fino alla massima serie dove debutta il 14 settembre 2002, contro l’Empoli.

Il disimpegno del “re dei giocattoli”, ormai in procinto di rilevare il Genoa, fa sprofondare il Como in serie B ed anche la successiva parentesi a Modena si rivela breve e poco proficua. Così a gennaio 2004 Stellini segue Preziosi a Genova, festeggiando un’altra promozione in A soltanto un anno e mezzo più tardi. La gioia però questa volta dura pochi giorni perché i “grifoni” vengono retrocessi in C1 per la nota vicenda dell’illecito relativo alla gara decisiva con il Venezia.

Cristian non molla e ritorna al “Piola” da bandiera di un Genoa che in due anni riconquista il paradiso perduto. E’ la terza doppia promozione consecutiva di un difensore abituato a vincere campionati in serie.

Nell’agosto 2008 riparte in B dal Bari dove pochi mesi dopo incontra Antonio Conte. A maggio 2009 i “galletti” festeggiano il ritorno in A, sempre con Stellini in campo. Il 16 maggio 2010, appena prima di appendere le scarpe al chiodo, Cristian si toglie un’ultima soddisfazione: quella di segnare il suo primo ed unico gol nel massimo campionato nella domenica che laurea la “Berretti” del “suo” Novara Campione d’Italia.

Conte lo vuole con sé come secondo a Siena in una stagione che culmina con l’ultima promozione dell’era Mezzaroma. Il futuro Ct della Nazionale “sfotte” bonariamente il suo collaboratore dopo gli improperi ricevuti al “Piola”: “Ti bullavi di essere il Facchetti di Novara invece oggi la gente ne aveva anche per te…”. Probabilmente molti di coloro che erano in “Rettilineo” quel 1 maggio 2011 non avevano mai visto una partita di C2… Lo stesso Conte comunque rimarca in sala stampa: “Se vado alla Juventus Stellini viene con me. E’ sicuro…”.

Detto e fatto! Il sodalizio però si spezza malamente nell’agosto 2012 (dopo la conquista dello scudetto) a seguito della triste vicenda “calcioscommesse”. Stellini patteggia e si dimette da tecnico della Juventus, senza attendere decisioni dall’alto. Come dopo quel lontano Novara-Ospitaletto del 1994… si ha la sensazione che abbia finito con il pagare anche colpe non sue. Come altre volte però non molla. Si tiene vivo allenando una squadra di profughi nel torinese. Ed attende il giorno della fine della squalifica che arriva nell’agosto del 2015. Il Genoa lo chiama per guidare la Primavera. Ed il 24 gennaio 2016 ritorna a Novara per sedersi sulla panchina avversaria del “Piola” in un posticipo trasmesso in tv. Lasciandoci il rammarico, forse tutto nostro, di aver visto per troppo poco tempo in campo in maglia azzurra uno dei giocatori più forti usciti dal nostro vivaio negli anni più bui del Novara Calcio…

La foto è tratta dall’archivio di Beppe Vaccarone.

Massimo Barbero

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