Visto da...Perugia!
martedì 22 novembre 2016 - 18:01
intervista al giornalista umbro Paolo Tardio
Per il Novara, all'orizzonte, l'affascinante trasferta umbra a Perugia contro il grifone. Per conoscere meglio il prossimo avversario, il suo stato di forma e qualche curiosità in più, abbiamo voluto intervistare il responsabile della redazione sportiva di Umbria Radio, Paolo Tardio...
Perugia reduce dal pareggio di Ascoli (2-2 il punteggio finale). Una gara giunta dopo una settimana a dir poco particolare. Che tipo di partita è stata? E' un risultato che ha lasciato un po' di rammarico all'ambiente? "è stata una partita surreale perché surreale era il palcoscenico sul quale si è giocato il match. Il silenzio del Del Duca ha sicuramente pesato nell’economia della gara e credo che entrambe le squadre, ognuno a suo modo, abbia sentito il peso di questa decisione. Il calcio, senza tifosi, è uno sport, ma non uno spettacolo. Credo che il calcio italiano abbia perso un’occasione. Venendo alla partita, sicuramente c’è il rammarico di non aver portato a casa l’intera posta in palio: andare due volte in vantaggio e farsi raggiungere in entrambe le occasioni lascia molto amaro in bocca".
E' stato il quarto risultato utile consecutivo con la squadra al sesto posto in classifica. Si può affermare che l'obiettivo del grifone sia quello di conquistare un posto nella griglia play off al termine del campionato? "Certamente il pareggio è un risultato che dà costanza alla striscia positiva della squadra, ma come dicevo prima saremmo stati più contenti se si fosse maturata una vittoria. La squadra ha la convinzione di poter dire la sua su ogni campo: certamente la classifica parla chiaro, il Perugia lotta per un posto nei play off. L’obiettivo può essere quello, per la storia, per il blasone e per la tradizione di questa squadra: ma che non diventi un’ossessione".
Ci puoi riassumere brevemente come è stata costruita la rosa 2016/2017, quali sono state le operazioni maggiori sia in entrata che in uscita? "La rosa è stata costruita con oculatezza: il merito delle operazioni del mercato va dato principalmente a Roberto Goretti, il responsabile dell’area tecnica, insieme ovviamente al presidente Santopadre e al direttore sportivo Pizzimenti. Si è cercato di costruire una squadra che abbia il giusto mix di giovani talenti e di giocatori di esperienza. Si è partiti dal blocco solido dello scorso anno (Rosati, Del Prete, Volta e Guberti), per poi inserire altri giocatori di caratura anche internazionale, come Brighi. È tornato Di Carmine, è stato preso un giocatore molto forte come Dezi ed abbiamo scoperto un giocatore straordinario come Nicastro. La rosa è principalmente giovane e deve sicuramente maturare, ma con un tecnico giovane e preparato come Bucchi siamo certi che questo Perugia può regalare tante soddisfazioni".
In vista della gara di sabato, ci saranno secondo te dei cambi nell'undici titolare? Eventuali defezioni o recuperi dall'infermeria? "Non ci sarà certamente Zebli, alle prese con un infortunio ed è un perdita importante per l’equilibrio di questo Perugia. Da valutare invece la presenza di Belmonte. Credo che, dopo la gara di Ascoli, in cui è emerso un Perugia con poco equilibrio (Bucchi aveva schierato una formazione molto offensiva), si tornerà al 4-3-3 con Brighi e Dezi certi di un posto a centrocampo e ballottaggio Acampora – Ricci, mentre in attacco ci saranno Di Carmine con Guberti e Nicastro".
Che tipo di partita di aspetti di raccontare? Che impressione ti ha fatto il Novara in queste prime quindici giornate? "Mi aspetto di raccontare una partita che possa certamente regalare spettacolo ai tifosi. Ma soprattutto una bella gara in cui a prevalere sia il bel gioco. Ho seguito il Novara soprattutto nelle prime giornate del campionato e non riuscito a spiegarmi il fatto che la squadra di Boscaglia fosse quasi impenetrabile in casa e totalmente fragile in trasferta. Mi ha sorpreso molto però la prestazione impeccabile contro il Verona. Di certo resta il fatto che stiamo parlando di una rosa molto competitiva con alcuni giocatori che hanno qualità straordinarie".
Perugia è una citta' passionale e con una tifoseria importante. Quanto pubblico pensi ci sarà al Curi? "Difficile descrivere la tifoserie del Perugia perché corri il rischio di banalizzare. E’ un piazza che per quello che dà alla proprio squadra merita certamente la Serie A, una tifoseria come poche in Italia. Devo anche ammettere che con piacere ho notato in questo anno una presenza maggiore di tifosi allo stadio rispetto allo scorso anno e il merito va riconosciuto a Bucchi e ai suoi uomini. Oggi venire allo stadio è piacevole e divertente, perché sai che il Perugia gioca bene a calcio ed il tifoso può così godersi con la massima passionalità lo spettacolo".
Daniele Faranna |