Da 0 a 10” di Perugia-Novara
lunedì 28 novembre 2016 - 21:35
di Marco Nissotti
Voto 10 – A niente e a nessuno. Partita senza eccellenze. Per cui, passo.
Voto 9 – Alla “risposta” di Da Costa al primo tentativo di Di Carmine. Gesto tecnico strepitoso e di importanza massima. Perché è vero, com’è vero, che c’era tutto il tempo per riequilibrare le sorti dell’incontro però, visto che i nostri non sembravano in giornata di grazia, sarebbe stato complicato riequilibrarla. Perché non un “10”? Se quella parata l’avesse fatta un portiere “normale” della categoria il massimo sarebbe stato assegnato di sicuro. Da Costa è riuscito in passato a fare anche di meglio. Per il “10” il nostro David dovrà compiere un miracolo.
Voto 8 – A Bolzoni. Voto chiaramente non alla prestazione, che da 8 in pagella non è. Il voto è al giocatore ritrovato. Il merito del “ritrovamento” del ragazzo è da suddividere (le percentuali fatele voi) tra Francesco e la Società azzurra che in lui ha sempre creduto. I soliti possessori di sfere di cristallo avevano sentenziato: “giocatore finito”. Ora, che non sia il miglior Bolzoni di sempre, questo è evidente. Ma già così è un ottimo giocatore. E non è al top della condizione. Ci tornerà? Le sfere di cristallo in possesso dei più frettolosi “spara-sentenze” ovviamente direbbero di no; io attendo fiducioso e aggiungo che, non avendo Francesco 50 anni, esistono probabilità che rivedremo il miglior Bolzoni anche con la nostra amata maglia.
Voto 7 – al punto conquistato. Avevo scritto, nella rubrica post “Novara-Frosinone”, che se avessimo ripetuto la prestazione mostrata contro i ciociari in terra umbra, non avremmo perso. Non l’abbiamo ripetuta, e anzi non ci siamo andati neanche vicino, eppure abbiamo pareggiato. Punto d’oro.
Voto 6 – alle perdite di tempo azzurre. Ci stanno tutte fintanto che non portano all’espulsione del portiere. Sono eleganti? No, ma “chissene…”. Sono utili? Per l’oggettività del tempo guadagnato, no. Per spezzare il ritmo dell’avversario, si’. Da qui il 6. Se perdere tempo in futuro in altri momenti delle partite a venire, deciderà Da Costa. Come ha sottolineato Massimo Barbero nel suo Editoriale, non si accettano lezioni da nessuno.
Voto 5 – Numero delle occasioni umbre. Considerando che non si tratta di gol sbagliati a porta vuota e rimarcando appunto che contro il Perugia non ha giocato il miglior Novara, come numero di occasioni concesse in una difficile trasferta ci sta e denota una trovata solidità difensiva. Merito anche del modulo, ovviamente.
Voto 4 – Alla nostra pericolosità offensiva. Stavolta non abbiamo neanche creato, ma una rondine non fa primavera. Torneremo a creare, le premesse ci sono. A segnare in proporzione al creato non saprei; è il nostro grosso e irrisolto problema.
Voto 3 – Prossime tre partite. Nelle prossime tre gare affronteremo due squadre che sono dietro di noi in classifica (delle due, il Cesena non sicuramente ma probabilmente). Ora, nel calcio tutto puo’ succedere e in serie B, dove non giocano campioni, ancor di piu’. Questo non toglie che ora, davvero, è il momento di fare punti per cercare di andare e stabilizzarsi nella parte sinistra della classifica.
Voto 2 – Al secondo risultato utile consecutivo in trasferta. Sembrava impossibile fino a poco tempo fa e invece è storia. Statistiche del “Novara di Boscaglia in versione trasferta” da aggiornare, grazie.
Voto 1 – Alla carambola Troest-Casarini. Magnus rinvia poco convinto, Federico ricaccia indietro la palla. Erroracci. La pezza di Da Costa ha permesso che il tutto non portasse a conseguenze.
Voto 0 – Agli eventuali scontenti dal gioco espresso dal Novara. Ora, se qualcuno amante del gioco offensivo non è contento del Novara visto sabato, ci sta eccome. Ma se ad essere non contento del gioco mostrato dai ragazzi al Renato Curi è qualcuno che magari fino a poche settimane fa si lamentava del fatto che eravamo troppo sbilanciati in avanti specie in trasferta beh, consiglio un corso accelerato di coerenza. Nel calcio la coperta è corta: attaccare senza concedere puntualmente contropiedi esiste, attaccare senza concedere nulla era possibile solo alla difesa del Milan di Sacchi.
Marco Nissotti
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