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Convegno "quali valori proporre oggi nel calcio giovanile"
martedì 24 gennaio 2017 - 14:06
tanti i relatori giunti dal Novara Calcio
Nella Sala Crespi di Cerano si è svolto lunedì sera il convegno "quali valori proporre oggi nel calcio giovanile"; a far gli onori di casa, il direttore sportivo Serra del Cerano Calcio. Un incontro fortemente voluto dal noto dirigente, proprio nel suo paese.
Tanti i relatori intervenuti, molti giunti proprio dal Novara Calcio: Charly Ludi, Don Finocchio e mister Angaroni (pulcini 2008).
E'stato proprio il responsabile della pastorale dello sport nonché collaboratore del Novara Calcio e professore di religione don Finocchio ad aprire il convegno "dobbiamo riprendere in mano i valori reali del settore giovanile, come trasmetterli ai nostri ragazzi e ai loro genitori. Iniziando dai più piccoli, trasmettendo l''educazione e il rispetto per il prossimo. Vitale l'atteggiamento degli allenatori, dei dirigenti che fungono anche da educatori. Essenziale la formazione educativa degli staff, strumento fondamentale".
Discorso condiviso anche da Carlo Alberto Ludi, collaboratore tecnico del Novara Calcio "essenziale non creare aspettative nel bambino perché solo il 3% riesce a far del calcio il proprio lavoro. Devo dire grazie ai miei genitori per essere diventato un uomo prima che un calciatore. Hanno capito che per me il calcio era un divertimento, un momento di svago e mi hanno fatto crescere senza apprensione. Purtroppo non è sempre così: ci sono genitori che trattano il proprio bambino come un giocatore già affermato e non capiscono che facendo così fanno solo del male allo stesso".
Il "rispetto" al centro del discorso portato avanti dal giovane allenatore dei pulcini 2008 "noi dobbiamo essere i primi esempi verso i nostri bambini. Rispettare gli avversari, i compagni, l'arbitro. Sempre, indipendentemente dal risultato".
L'arbitro, figura spesso contestata e al centro di polemiche. Ci ha pensando Marcello Rossi, presidente dell'AIA di Novara a raccontare la storia di quei giovani fischietti, lontani dai riflettori "a livello provinciale si diventa direttori di gara a 15 anni. Ragazzini che vanno ad arbitrare altri ragazzini. Con tutte le difficoltà del caso, Nel nostro campo formiamo persone che vogliono diventare arbitri con un corso che dura tre mesi. L'arbitro è un solo uomo in mezzo al mondo. Ai miei ragazzi chiedo di essere professionali e non professionisti".
Daniele Faranna |
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