Da "0 a 10" di Novara-Benevento
mercoledė 01 marzo 2017 - 12:26
di Marco Nissotti
Voto 10 – Al secondo tempo. Una rabbia agonistica pazzesca. Sembrava che i nostri non vedessero rotolare un pallone da secoli. Strepitosi.
Voto 9 – Al bunker azzurro. “No, no, non si passa”. E neanche si tira in porta, aggiungerei. Possesso palla da sbadiglio del Benevento. Stregati.
Voto 8 – A Lukanovic. Anche il primo tempo, nessuna insufficienza grave. Ma Macheda e Sansone erano nella insolita veste di “confusi e pasticcioni”. Lui, lucido nella gestione dei palloni e bravo a tenere o scaricare palla. In costante maturazione.
Voto 7 – Al piacere di rivedere chi ha onorato la nostra Maglia. Ai due registi indiscussi delle nostre ultime stagioni. Con Buba che nell’ultimo anno faceva anche il recupera palloni. Indimenticabili.
Voto 6 – A mister Baroni. Sono di parte, lo dichiaro e lo sottolineo. Stimo l’uomo e l’allenatore Marco Baroni al pari di Attilio Tesser. Persona per bene, corretta, competente e gran lavoratore. Si è preso di tutto e ha rispettato tutti. E quando poteva togliersi dei sassolini, li ha gettati in mare e ha sempre rispettato chi fino a poco prima lo criticava, e non solo. Perché sa, lui e pochi in questo mondo sanno e ricordano, che è lautamente pagato anche per prendersi a volte gli insulti. Perché allora Tesser da subito è entrato nel cuore dei novaresi e Baroni ci ha messo un po’ (in qualche cuore non è mai entrato anche di fronte a risultati positivi. Un allenatore puo’ piacere o non piacere, ma se lo si aspetta al varco per dire “l’avevo detto” sicuro il varco arriva per tutti nel mondo del calcio, anche agli Speciali). Perché Tesser ha iniziato vincendo, lui perdendo. E per essere percepiti come veri uomini e bravi allenatori da subito non basta dimostrare di esserlo anche in seguito, bisogna vincere. Ho letto, ma non ascoltato quindi magari saro’ impreciso nel giudizio, le dichiarazioni nel post-gara. Credo che la maggior parte degli allenatori, ne abbiamo prova settimanale anche di fronte a prestazioni imbarazzanti dei propri giocatori, avrebbero accampato mille scuse. Il Benevento ha fatto un primo tempo di predominio territoriale innegabile. Da quello che ho letto, ha solo sottolineato quello e che la squadra ha peccato nell’ultimo passaggio. Un signore, come sempre.
Voto 5 – E’ partita la volata mediatica a favore del Bari. Ma ci sta, siamo onesti. Chi ha bacino di utenza maggiore, fa piu’ parlar di se, fa fare ascolti, pubblicità, ecc. ecc.Tutto normale, come il fatto che a gennaio si sono rinforzati parecchio. Ma che, al contrario nostro, se il vento gira contrario per tre partite di fila, da noi fischiano in mille, da loro in 20 mila. Quei 20 mila sono la loro forza, ma diventano spesso la loro croce. Che si mettano pure la maglia rosa-rossa. Noi ci teniamo fieramente l’azzurro.
Voto 4 – Tanti lo dicevano: “le prossime 4 partite diranno molto”. Avrei firmato per fare 4 punti nelle prime 2, ma anche 3 non sarebbero stati da buttare. Ne abbiamo fatti 6. Play-off agganciati. Non li molleremo piu’ (chiaro assist, in tempo di crisi generale delle vendite, ai negozi di ferramenta).
Voto 3 – ai tiri in porta dello Spezia e del Benevento. Io ne ho contati tre, se mi sbaglio, mi sbaglio di poco. E non sono stati tutti tiri pericolosi, ma tiri a volte anche intercettati da un Da Costa sbadigliante.
Voto 2 – Alle ultime due, alle prossime due. Battute, e come non si pensava nel modo, due rivali che ci precedono, ora tocca a due che ci guardano la targa (AA…..; non ho parenti che vendono ferro, giuro). Le affrontiamo non solo “in fiducia”, ma gasati a mille. Gasati, ma umili. Mi raccomando.
Voto 1 – all’unica parata di Da Costa nel secondo tempo. Tiro da posizione impossibile, sul primo palo, coperto. Pericolone.
Voto 0 – di caprio (e a loro l’Oscar non lo darei) in caprio. Gala gli mancherai, ma ti hanno già tradito. Al numero apparso sulla lavagnetta luminosa, stava già giocando male. Al primo pallone toccato (bene, tra l’altro) la tesi era confermata: bidone neanche da differenziata. Ma mica era solo lui il bidone, anche il Mister che incomprensibilmente ha tolto Lukanovic (stanco) con un giocatore che fa del possesso palla, del far girar palla e del prendere falli, il suo gioco. Colpevole anche di essere lento sulla progressione, quando i fantasisti lo sono da sempre. Questa la teoria. La pratica? E’ andata pure meglio. Ma ovvio, Adorjan non doveva entrare. Attendiamo…il tempo dirà (non se ho ragione o no, non mi interessa) se diventerà un gran giocatore o no. Ma il fatto incontrovertibile è che i giudizi aprioristici continuano a volare liberi. E che sia, stiamo parlando di calcio, che ognuno ne parli in libertà. Ma si goda il momento di gran goduria, almeno quello.
Marco Nissotti
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