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Figurine azzurre: Franco “Ciccio” Marescalco
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martedì 14 marzo 2017 - 11:57
Storie di giocatori che hanno vestito la maglia del Novara in epoca più o meno recente

Nel novembre del 1988 Franco “Ciccio” Marescalco passa dall’Alessandria al Novara per trascinare finalmente gli azzurri dove non è riuscito a portare nemmeno i grigi, in quella C1 che sembra già “stregata” per noi. La sua è una carriera ricca di gol con tante stagioni in doppia cifra: all’Avezzano (per 3 campionati di seguito) poi al Marsala, al Messina ed al Francavilla. Nel 1984 l’attaccante calabrese ritorna al Nord dove aveva cominciato con la maglia del Rapallo in D. Con 19 centri diventa presto l’idolo dei tifosi alessandrini. Che gli perdonano persino il passaggio estivo a quel Prato che pochi mesi prima ha soffiato loro la promozione in C1 nello spareggio di Modena (3-2 per i toscani dopo vantaggio iniziale firmato da Marescalco). Con l’avvento del “re dei caschi” Amisano alla presidenza, “Ciccio” torna al “Moccagatta” da “figliol prodigo acclamato” per la stagione 1987-88; arrivano altre 13 segnature, ma a festeggiare la promozione a giugno sono VeneziaMestre e Mantova.

Anche la stagione 1988-89 comincia benino per lui (3 gol in campionato ed 1 in Coppa al Novara) però non c’è feeling con il tecnico Melani. Ed allora, a sorpresa, a novembre l’ormai trentaquattrenne Marescalco si ritrova sul mercato. Se l’aggiudica il Novara del ds Bacchin (che milita nell’altro girone di C2) che aveva sfogliato a lungo la margherita prima di scegliere l’attaccante da regalare a mister Fedele, poco convinto di un Orofino subito fermo per infortunio. Tra Di Stefano, Zobbio e Diodicibus la spunta a sorpresa il centravanti che i tifosi dell’Alessandria avrebbero voluto vedere ancora in maglia grigia.

“Ciccio” debutta subito con il Novara nella trasferta di Ospitaletto.  A meno di un quarto d’ora dal termine la squadra di Fedele fiuta il primo colpaccio esterno stagionale: Testa fugge dalla destra e tocca per Gava il quale appoggia all’indietro per Marescalco che piazza in porta il pallone dell’1-0. La nostra gioia però è di breve durata. Già sugli sviluppi dell’azione successiva la compagine arancione guadagna un calcio di rigore trasformato da Mazzucchelli.

L’impatto molto positivo del nuovo arrivo fa dimenticare anche l’amarezza per la rimonta subita. Tutti sono convinti che il Novara abbia trovato l’attaccante in grado di sfruttare la grande mole di gioco creata dagli instancabili cursori schierati da Fedele. Invece con Marescalco (e non certo per colpa sua…) si interrompe improvvisamente anche la striscia di vittorie casalinghe. Arrivano due scialbi 1-1 interni consecutivi contro Forlì e Pro Sesto che fanno lievitare le critiche al “non gioco” degli azzurri. L’ex dell’Alessandria si vede soprattutto sui calci piazzati. Contro il Forlì solo un grande intervento del portiere Luzi gli nega il gol vittoria. Contro la Pro Sesto procura il provvisorio vantaggio novarese calciando dal limite la punizione poi deviata in porta in maniera fortuita ed imparabile da Bertolutti.

Per fortuna il Novara comincia a vincere in trasferta. Espugna Orzinuovi con un secco 3-1 poi si ripete a Varese con gol del raddoppio ad opera di Marescalco che sfrutta una discesa irresistibile di Gava. “Problemi con i carichi di lavoro del mister? Assolutamente no! – replica Marescalco che aggiunge – io ero abituato a ben altro con Orrico…”. Gava e Marescalco vivono il loro momento migliore, in assoluta simbiosi. Si scambiano gol ed assist nel 2-0 al Telgate che celebra in maniera degna gli ottant’anni del club di Viale Kennedy fondato nel 1908.

E’ un calendario strano che non prevede nemmeno una settimana di sosta natalizia. Il Novara va in campo anche a San Silvestro a Castelfranco Veneto e mantiene la media inglese con due sofferti 0-0 esterni ed altrettanti successi casalinghi. Il 2-0 al Sassuolo proietta Marchetti e compagni in testa alla classifica proprio nel pomeriggio di San Gaudenzio facendo di nuovo sognare una città intera. In questo Novara “operaio” Marescalco si fa apprezzare più per il suo spirito di sacrificio, per le giocate lontano dalla porta avversaria che per il suo fiuto innato da bomber che ne ha contraddistinto la carriera.

La sconfitta del “Bentegodi” con il Chievo riporta tutti con i piedi per terra e costringe gli azzurri nuovamente ad inseguire. Il problema è che non arrivano più i gol e nemmeno i rigori che all’andata conquistavamo con una certa frequenza, almeno in casa. Marescalco rimane di colpo “orfano” di Gava che salta la trasferta di Pordenone per squalifica e si fa male all’inizio della successiva gara interna con il Treviso. “Ciccio” ci mette una pezza segnando il suo quarto gol stagionale, da attaccante di razza, nei minuti conclusivi della partita interna con i veneti, ma l’1-1 finale è solo un “brodino” che ci relega già a quattro punti dal secondo posto che vuol dire C1 in un epoca in cui i play off esistevano solo negli altri sport di squadra.

Il Novara fallisce anche le ultime occasioni per rientrare in corsa. Marescalco, adesso con la maglia numero 9 addosso, non riesce a garantire i gol messi a segno da Gava nel girone d’andata anche perché la squadra non ha più la brillantezza atletica dei giorni migliori. Nella gara “da ultima spiaggia” con il Carpi “Ciccio” spreca dopo soli 15 secondi una ghiotta opportunità a tu per tu con il portiere Fretta. Nella ripresa gli emiliani si impongono con un 1-0 in contropiede che vale più di un’ipoteca alla promozione in C1 della squadra di Tomeazzi ripescata in estate.

A giochi ormai fatti Marescalco parte spesso dalla panchina per lasciare spazio ai vari Leotta (un giovane scuola Juve) ed Orofino che la società vuole testare in prospettiva futura. Ci vuole però il rientro di “Ciccio” per sbloccare la partita interna con il Varese è tornare al gol dopo 726’ minuti di digiuno (dall’ultima rete segnata proprio da Marescalco al Treviso). Ci sono appena 255 paganti a sfidare la grandine che si abbatte sullo stadio di Viale Kennedy poco prima del fischio d’inizio. La società apre ai pochi “coraggiosi” la tribuna coperta e nel finale arriva lo “zuccherino” del gol vittoria di Marescalco grazie ad un’inzuccata imparabile per Fadoni su calcio di punizione di Marchetti.

La squadra di Fedele termina il campionato al terzo posto sognando l’ennesimo ripescaggio che ovviamente non arriverà mai. Nelle ultime gare gli azzurri riprendono almeno la media di rendimento dei giorni migliori vincendo per 1-0 in casa (dopo il Varese viene battuto il Giorgione) e pareggiando a Telgate e Crema. Marescalco chiude senza infamia e senza lode giocando quasi sempre almeno a livelli di sufficienza. I 5 gol segnati (sono 8 contando le partite precedentemente disputate con l’Alessandria) non sono certo un bottino all’altezza della sua fama, ma dobbiamo fare i conti con la carta d’identità (35 anni) e con un lavoro di sacrificio che ha svolto sempre con grande dedizione. Insomma, lui la maglia azzurra l’ha comunque onorata al meglio. A differenza di molti dei suoi successori che nel campionato successivo ci faranno conoscere addirittura l’onta della retrocessione in Interregionale. “Ciccio” nel frattempo gioca la sua ultima stagione tra i professionisti a Lanciano arricchendo ancora il suo bottino di reti.

Oggi ha lasciato il calcio e si dedica alla propria cartolibreria  in provincia di Pescara senza dimenticare di buttare sempre un affettuoso occhio alla “sua” Alessandria.

La foto è tratta dall’archivio di Beppe Vaccarone

Massimo Barbero

 


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