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Figurine azzurre: Luca Righi
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martedė 13 febbraio 2018 - 17:23
di Massimo Barbero

Vi suggerisce qualcosa il nome Schettino? Non tiratemi fuori la Concordia e vicende annesse…

Per quanto riguarda il nostro “microcosmo” infatti, Giovanni Schettino sarebbe dovuto essere semplicemente il portiere titolare del primo Novara del nuovo millennio. Achilli l’aveva ingaggiato con quelle intenzioni e soltanto l’insistenza di Campagna che pretendeva anche un uomo di esperienza aveva portato il club a tesserare pure Luca Righi, sulla carta “secondo” dell’estremo difensore ex Battipagliese.

Una gerarchia che rimane tale all’esordio in Coppa Italia quando Schettino compie alcune belle parate nel Novara che sbanca Vercelli. I primi dubbi maturano però il mercoledì successivo mentre la Biellese espugna il “Piola” con il neo portiere azzurro scavalcato con eccessiva facilità da un pallonetto avversario.Righi parte invece titolare a Lecco dove probabilmente si guadagna la fiducia del mister con una serie di interventi che ritardano la rimonta bluceleste. D’altro canto i suoi trascorsi appaiono tutt’altro che trascurabili: dopo un triennio alla Pro Patria (presenza fissa nei play off) ha giocato una stagione da titolare in C1 nel Saronno con un buon rendimento. Quella di Righi diventa una promozione definitiva perché a Meda, alla prima di campionato, Luca tiene a galla un Novara in grande sofferenza dopo l’illusione del vantaggio firmato da Lorieri dopo pochi secondi.

L’ex della Pro Patria sventa anche un rigore di Radice con i suoi ancora in vantaggio per 1-0 (finirà comunque pari).Schettino capisce l’antifona e chiede di essere ceduto. Passa allo Juveterranova subito dopo la sconfitta di La Spezia di metà settembre che costa l’esonero a Campagna. A fare il dodicesimo con Zoratti in panchina arriva Marzio Dan, ex Borgosesia.Righi suggella la prima vittoria stagionale a Viareggio uscendo ad anticipare Gemignani che stava andando a segnare la rete del beffardo 3-3 dopo una gara interamente condotta dagli azzurri.Ma è un raggio d’azzurro passeggero perché subito dopo perdiamo le due partite casalinghe consecutive che seguono al blitz in Versilia. L’immagine di Righi che deve arrendersi al secondo tentativo di Bonomi del Saronno dopo una prima parata spettacolare su imbeccata dell’ex Cavaliere sembra l’emblema di un Novara inerme di fronte agli avversari.

Ancora più incredibile quello che accade contro il Mantova, poco prima di Natale. Il punteggio è fermo sull’1-1 quando nei minuti di recupero il biancorosso Lampugnani incorna di testa sull’ultimo angolo della partita. Righi si tuffa e blocca la sfera ben prima della fatidica linea bianca. Per tutti, ma non per l’assistente sotto i distinti che indica il centrocampo tra la sorpresa generale regalando così una vittoria insperata alla squadra allenata da Filippi. Solo Righi ha la forza di protestare in un Novara ormai rassegnato anche alle ingiustizie più clamorose.

Chiudiamo il girone d’andata all’ultimo posto, a 11 punti, con più di un piede tra i Dilettanti. “Siamo una squadra di pensionati” tuona Achilli in un intervista di fine anno a Renato Ambiel de “La Stampa” prendendosela a sorpresa anche con Righi citato tra i senatori (insieme a Gattuso e Preti) da cui “mi aspettavo di più”.In realtà il nostro portiere il proprio dovere lo sta facendo. Della sua importanza ce ne accorgiamo quando Righi ci viene a mancare. Accade alla vigilia di uno scontro diretto con la Sanremese che ci potrebbe consentire di lasciare il cerino dell’ultimo posto ai liguri. Dan manca il pallone che riporta in partita i biancoazzurri dopo un primo tempo chiuso con un chiaro 2-0 per noi. La beffa del 2-2 matura poi, per la terza settimana di fila, all’ultimo minuto di recupero facendoci credere che il nostro destino sia ormai segnato.Anche perché la diagnosi di polmonite ci fa temere che non riavremo Righi per un po’. In realtà a marzo il Novara si riprende (2 vittorie esterne ed uno 0-0 in casa con la Pro Patria) e Dan si rivela determinante a Biella quando nel finale sventa il rigore del possibile pareggio calciato da Guidetti. Le due soste, molto ravvicinate, accorciano poi il periodo di indisponibilità del nostro portiere titolare.Righi riprende il proprio posto in un derby iellatissimo contro l’Alessandria. Ciampi di Pisa (!) annulla un gol regolarissimo a Preti eppoi concede un dubbio rigore ai grigi con Righi che si esalta sventando l’esecuzione di Romairone.

La partita la perdiamo ugualmente perché a due minuti dal termine, sull’1-1, l’ex Bracaloni tenta un tiro dal limite senza pretese, ma la fortuita deviazione di “Jack” Gattuso manda fuori causa Righi.Luca si riscatta la domenica successiva con una doppia parata su D’Agostino e Giglio che ci permette di vincere in casa contro la Pro Vercelli (1-0 gol di Cuccu).Ma la stagione resta costellata da grandi sofferenze. L’incubo ultimo posto riaffiora dopo lo 0-1 interno con l’Imperia. E la situazione sembra precipitare nuovamente a Mantova quando un ingenuo affossamento di Forlani ai danni di Graziani ci costa un rigore che potrebbe sbloccare la sfida. Righi però compie l’ennesimo capolavoro stagionale neutralizzando il penalty di Bonavita prima dell’1-0 decisivo dello stesso Forlani che ci vale i play out.

Nella doppia sfida con l’Imperia il nostro portiere congela il prezioso 1-1 nella Riviera di Ponente con gli interventi decisivi su Palombo (sì, proprio Max) e Peluffo nell’assalto finale dei padroni di casa.

Nella convulsa estate del 2000 (nella quale il Novara va davvero vicino alla cancellazione dai campionati professionistici) circola una voce di mercato diffusa dallo stesso presidente Achilli: il Varese è interessato a Righi e nell’affare prenderemmo Stefano Sorrentino, allora giovane di proprietà del Torino prestato ai biancorossi che militano in C1.Una voce che rimane tale perché Righi comincia la sua seconda stagione in azzurro che si annuncia ancora più sofferta e tribolata della precedente. Lo si capisce quando perdiamo la prima gara casalinga con il Fiorenzuola che ribalta il risultato (2-1) nella ripresa in inferiorità numerica. Stavolta Luca non è immune da colpe su entrambe le reti rossonere. In occasione del pareggio la conclusione di Lauria gli carambola addosso, finisce sul palo e rotola in rete. Il gol partita arriva su uno strano tiro cross di tal De Battisti che anticipa la prodezza di Sheva in un Milan-Juve di un anno più tardi.

Righi sa che è un brutto colpo anche dal punto di vista psicologico per tutta la squadra e non esita a presentarsi davanti ai microfoni a fine gara per difendere i compagni ed assumersi la propria parte di responsabilità. Si fa perdonare comunque, con gli interessi, due settimane più tardi quando, nei minuti di recupero, sventa un triplo tentativo degli attaccanti del San Donà che potrebbe costarci la quarta sconfitta consecutiva di un avvio di campionato da incubo. Dopo il triplice fischio finale gli unici applausi per lo 0-0 sono tutti per lui.Le cose vanno peggio con la Cremonese al “Piola” quando, dopo un malinteso con Colombini al 18’ del primo tempo, è costretto a fermare Zalla in piena area: rigore ed espulsione che determinano un 1-4 pesantissimo per classifica e morale.La prima vittoria arriva solo ad inizio dicembre quando nel giro di due settimane centriamo i due successi ravvicinati (Legnano e Moncalieri) che ci permettono di lasciare l’ultimo posto e di rientrare in corsa almeno per la salvezza.Chiudiamo l’andata a 12 punti (1 in più dell’anno precedente) grazie ad uno strepitoso Righi che contro la Pro Sesto al “Piola” congela lo 0-0 con tre parate determinanti in un primo tempo di grandi patemi. Lo stesso accade a Cremona, dopo l’espulsione di Iuliano, perchè il doppio intervento dell’estremo difensore su Rossi vale un prezioso 1-1.

E soprattutto in casa contro il Montichiari allorchè Luca mette la firma sull’1-0 con due deviazioni decisive su Zanin, centravanti di razza.Anche nel periodo nero delle cinque sconfitte ravvicinate il Novara può aggrapparsi al proprio portiere per limitare i danni. Nel derby di Vercelli, malgrado il 3-1 al passivo, il nostro numero 1 è il migliore in campo. La serie nera termina a Legnano il sabato di Pasqua quando Righi ci evita di incassare il mortifero 2-0 prima del pareggio di Brizzi. La domenica dopo dice di no per almeno due volte a Wangu attaccante di colore del Moncalieri che non ha colto il clima “amichevole” in campo.Di rigori contro ce ne assegnano sempre tanti. Parisi della Triestina fa puntualmente centro mentre Amato del Meda manda il pallone sulla traversa.

Contro la Pro Sesto al “Breda” Righi scalda i motori in vista dei play out con un intervento determinante su Maiolo che ci vale tre punti preziosi almeno per il morale.La doppia sfida con il Fiorenzuola è drammatica perché l’affrontiamo con lo svantaggio di una peggior classifica. Dobbiamo vincere almeno una partita e non perdere nell’altra. Polenghi segna di testa al “Piola” e si ripete al “velodromo” piacentino. Quando i rossoneri (che dovrebbero segnarci due gol) restano in dieci sembra fatta. Invece allo scadere Beltrami si fa espellere e Medda pareggia i conti su punizione. I 5 minuti di recupero sono terribili perché un gol dei padroni di casa farebbe crollare tutto. I nostri sono impauriti, la grande occasione capita sui piedi di Romanini, ma Righi non gli lascia nemmeno il tempo di decidere cosa fare. Capisce che stando in porta sarebbe probabilmente spacciato (e noi con lui) e vola fuori, rischiando il tutto per tutto, per precipitarsi ad andare ad anticipare l’attaccante di casa. La sfera rotola in fallo laterale ed il Novara può festeggiare la salvezza in C2 più sofferta di sempre. I tifosi azzurri che invadono il terreno di gioco portano in trionfo Righi eroe di quella stagione.

Quella del 3 giugno 2001 rimarrà la sua ultima maglia azzurra, la più bella. Si dice che da qualche settimana abbia rotto con la famiglia Mastagni che sta per rilevare la società.

E così Righi passa al Monza dove gioca pochissimo nella stagione della discesa in C2 dei brianzoli. Nei campionati successivi, invece, diviene un punto fermo anche della squadra biancorossa. Continua poi a giocare ancora a lungo, anche lontano da casa nell’Olbia o tra i Dilettanti con il Gozzano con cui chiude la carriera nel 2012.Da allora mette la sua esperienza al servizio dei colleghi più giovani come allenatore dei portieri dello staff di Gautieri (ora a Pisa). Un rapporto che si è interrotto solo a Bari dove Righi è rimasto anche dopo le dimissioni del tecnico vivendo in prima persona la stagione, prima drammatica poi esaltante, del fallimento.A Novara ha lasciato qualche grande Amico come il dottor Fabrizio La Rocca e tanti ricordi. Anni fa mi ha scritto per ringraziarmi per l’ennesima citazione sul “Fedelissimo” di quella parata a Fiorenzuola che avevo rievocato in occasione di un suo ritorno al “Piola” da allenatore avversario. “Nel calcio di solito tutti hanno la memoria corta…” ha aggiunto. Noi invece le prodezze di Luca le abbiamo ancora ben presenti. E lo ringraziamo per quelle parate in serie che ci hanno tenuti aggrappati alla speranza prima dell’inizio di una nuova era.

Massimo Barbero

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