La mia trasferta ...
mercoledė 08 ottobre 2008 - 22:31
di Thomas Gianotti
Ho sempre pensato che rispettare gli altri e le regole, fosse un modo per guadagnarsi la stima di tutti e per continuare a fare le cose che piu’ amo, tra queste seguire il Novara. Mi stavo pero’ chiedendo se sia giusto esser spesso trattati come chi delinque, senza nessuna differenziazione, senza che nessuno o quasi, capisca la differenza tra tifosi veri e non. Pur sapendo che in passato, errori altrui, hanno portato a prendere determinate decisioni da parte di chi governa calcio,diventa sempre piu’ difficile accettare tutto senza manco porsi la domanda, chiedersi se sia giusto andare avanti cosi, se valga ancora la pena seguire una passione cosi viscerale e cosi forte com’e’ quella sportiva. Mi chiedevo se fosse giusto aspettare che ti venga detto di poter partire col bus, mi chiedevo se fosse giusto venire scortato per andare ad un avvenimento sportivo che dovrebbe esser l’essenza della gioia e dell’allegria, mi chiedevo se fosse giusto non poter andare a pranzo in trattoria nella citta’ dove andrai per evitare problemi di ordine pubblico, mi chiedevo se valesse la pena esser perquisito e controllato col metal-detector, documento sulla sinistra e biglietto sulla destra, mi chiedevo se fosse giusto che uno steward chiamasse “vecchio scemo” il Ginone perche’ non ha dimestichezza con bar-code, scanner e tornello, mi chiedevo se fossero giuste altre cento cose e se valesse la pena di andare avanti o magari cercare il modo di impegnare le domeniche in altro modo. Poi ho cercato di pensare a come vedo e vivo io la trasferta domenicale che comincia il lunedi con tutti i preparativi del caso, penso a quando la mattina della domenica mio papa’ mi dice “…ma sta’ ca’, tant al vinscia mia!”, penso a mia mamma e a quando si alza presto per farmi le polpette per i ragazzi, penso al Bramaterra di Renato, penso a quando parto da casa, penso a quando vedo avvicinarsi la Cupola in lontananza, penso alla citta’ che ancora sonnechia, passo davanti al Piola e penso a come sarebbe vederlo gremito di gente, penso alla telefonata del venerdi di mio “fratello maggiore” che mi aggiorna sulle ultime news e a quando arriva la domenica sorridente come non mai, penso ad Azul quando arriva con la sua “coreana rossa” e parte il “noooo-vaaaa-raaaa”, penso alla pasta al forno di mamma Greco, penso a Thomas, al suo “…e’ biancazzurro il sangue che c’e’ in meeeee!” e a sua sorella, penso a quando vedo arrivare il Gino con il “bagaglio a mano” urlando “oh ohhhhhh,ciao ciaoooo!”, penso a Chicco e a tutte le volte che ha saputo farmi sorridere con le sue trovate, penso a Tom, gigante buono ed al suo “ciao ministro”, penso a Lazza e al suo “..va che io porto fortuna!”, penso a Dario “polemica” e al suo “…ohh, ma non c’e’ un cazzo da mangiare?”, penso a “Scintilla” e a tutti i cori che sbaglia ma non molla mai, penso a Sam e a quando mette fuori il naso dalla baracchetta dei giornali per salutarmi col suo tipico sorriso di chi ha gia’ capito come andra’ a finire la giornata, penso al Fra e a tutto lo sbattimento di questi mesi, penso a Torcida e alla folle corsa verso il posto dietro all’autista, penso a Gian Luca che ci saluta dallo specchietto, penso al Teo e all’entusiasmo frenetico e contagioso, con cui vive questa avventura, penso a Demo, ai suoi video e a come faccia a fare foto non mosse in mezzo a tutto quel casino, penso a Glad, a Jacopo e luka, penso a Cristian e Cristiano e a tutti quelli che in questi 18 mesi hanno diviso con me momenti indimenticabili, che per colpa dell’emozione sto stupidamente dimenticando. Penso a Foligno, penso a Verona, penso a Padova e Venezia, penso anche a Rafael e a tutte le cose importanti che abbiamo fatto, senza chiedere nulla, perche’ il mio/vostro modo di pensare e’ questo, il nostro mondo, fatto di allegria e goliardica irriverenza, tipica di chi sa prendersi in giro. Penso che da qui si debba ripartire, continuando a fare le cose che ci riescono meglio, divetirci e far divertire. Vi aspetto tutti alla prossima trasferta!
Thomas Gianotti |