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Figurine azzurre: Davide Sinigaglia
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lunedė 19 marzo 2018 - 23:10
Di Massimo Barbero

“Quel Sinigaglia è davvero forte! Peccato vada al Meda…”.

Era l’estate 2000 e appena fuori dal “Moccagatta” Civeriati, insieme a noi, si chiedeva come avremmo potuto lasciarci cinque squadre alle spalle e difendere così il nostro posticino in C2. Era un Novara ai minimi storici, non in grado nemmeno di attrarre un grande club come l’Inter per un prestito salutare di un ragazzo promettente.Sinigaglia aveva debuttato persino in serie A in un Inter-Empoli dell’era Lucescu ed era pronto per andarsi a cercare un po’ di gloria nei campionati professionistici.

Da quella battuta del “Cive” avevo cominciato a seguirlo con interesse. Ha giocato per la prima volta al “Piola” in campionato in una piovosissima domenica di maggio 2001 con l’ingresso gratuito deciso per attirare un po’ di pubblico: rigore procurato (e fortunatamente sbagliato da Amato) e clamoroso incrocio dei pali con conclusione da fuori area.

Era andata peggio quando l’avevamo ritrovato da avversario con la maglia del Lumezzane: doppietta decisiva nel novembre 2003 contro il Novara di Foschi che sentiva il pareggio ormai in tasca. Nella stagione successiva avrebbe segnato il suo primo (ed unico) gol in serie A (contro il Siena) con la maglia dell’Atalanta. Pochi mesi dopo rieccolo al “Piola” per un match di serie C1, ma con la blasonata casacca del Genoa. Al primo contatto dubbio nella nostra area… rigore per i rossoblu… ma Franzese devia il penalty dello stesso Sinigaglia gelando la “Sud” tutta imbandierata.

Si arriva all’estate 2007, la prima con De Salvo al timone per un Novara finalmente ambizioso. Borgo sfoglia la margherita per cercare un partner da affiancare al rientrante Rubino e sceglie Sinigaglia reduce da una stagione non brillante in un Padova che ha fallito anche i play off. Vediamo Davide nella sfarzosa presentazione all’Alcarotti e poi non lo ritroviamo nelle prime amichevoli in Valle d’Aosta.

Si parla di un problemino fisico senza entrare nei dettagli, ma le voci cominciano a girare… fino alla parola che mette sempre i brividi “tumore”.

Tutti i media novaresi si comportano in modo impeccabile mantenendo un silenzio dignitosissimo che viene interrotto solo quando la notizia è già uscita su di un quotidiano sportivo nazionale. Il Novara aveva scoperto il problema durante le visite mediche ed ha fatto operare il giocatore a tempo di record, tenendogli nascosta la diagnosi fino al giorno prima di andare sotto i ferri.

Dopo l’illusione di uno scampolo di amichevole con i compagni… arriva anche la doccia fredda di un secondo intervento, poco prima di Ferragosto, sempre senza informare l’opinione pubblica.Va tutto bene. Sinigaglia riprende ad allenarsi con mister Discepoli che lo fa esordire in Coppa al “Voltini” di Crema. Dieci giorni dopo arriva l’ora della prima apparizione in campionato, sul 2-0 per noi contro la Ternana, in un “Piola” che l’accoglie con la meritata ovazione.

Due settimane dopo è già titolare nella sfortunata partita contro il Lecco. E la domenica successiva firma il primo gol in maglia azzurra portando in vantaggio il Novara sul sintetico di Manfredonia con un pallonetto di prima intenzione su lancio di Evola. Quella sera è propria una bella sera all’aeroporto di Bari Palese con un po’ di birra da consumare per festeggiare l’inizio della nuova vita calcistica del ventiseienne Sinigaglia.Ma il pallone è diabolico, non fa sconti, non aspetta. Poche settimane dopo Chiaretti entra, segna di testa sbloccando la partita contro la Paganese e si riguadagna la maglia da titolare. Sinigaglia fa fatica. Paga il fatto di avere saltato quasi per intero la preparazione atletica e non ha la brillantezza che di solito lo fa diventare difficilmente marcabile. Le cose migliori le sfoggia quando entra a gara in corso. Come a Foggia quando si costruisce e non concretizza le uniche nostre occasioni dopo un lungo assalto rossonero. E’ il pomeriggio del nobile gesto di fair play azzurro, di quel pallone restituito dopo un calcio di punizione a due in area concessoci per una svista arbitrale.Dal 4-4-2 di Discepoli si passa al 4-2-3-1 di Bellotto che vede Sinigaglia fare spesso l’esterno offensivo di sinistra.

A Lecco arriva il giorno del secondo gol su corta respinta del portiere Mazzoni dopo un gran tiro di Coletto.Ma è al “Piola” che Davide non riesce proprio a fare centro. Contro il Venezia in apertura colpisce un clamoroso incrocio dei pali su un tiro al volo propiziato da una sponda di Rubino. Con il Sassuolo di Allegri all’ultima di campionato l’amico Evola fa di tutto per mandarlo in gol nei minuti finali, ma Pomini riesce ripetutamente a fermarlo. Con sole 2 reti all’attivo… è la stagione in C meno prolifica di tutta la carriera di Sinigaglia… ma visto come era cominciata la sua esperienza in azzurro… non c’è proprio di che lamentarsi…Il Novara ovviamente gli dà un’altra possibilità e le cose sembrano mettersi bene quando Davide segna due gol all’esordio casalingo in Tim Cup contro il Marcianise. Un successo che ci vale la “gita” a Livorno, subito dopo Ferragosto. Ma in avvio di campionato esplode il nuovo arrivo Bertani che colpisce con una certa frequenza e Sinigaglia si accomoda in panchina subentrando solo nei minuti finali quando ormai la squadra di Notaristefano ha perso smalto e brillantezza.Le cose cambiano l’ultima domenica di settembre allorchè Sinigaglia segna finalmente il suo primo gol al “Piola” anche in campionato.

E’ una rete inutile, che ci vale solo lo zuccherino dell’1-3 in una sfida largamente vinta dal Legnano, ma che fa scattare nell’ex tecnico lilla la “scintilla” del 4-3-3.Dalla domenica dopo a Ravenna schieriamo il tridente con Bertani e Sinigaglia alle spalle di Rubino. Arrivano un pareggio e tre vittorie consecutive che ci valgono la testa della classifica agguantando la Pro Patria che era partita a razzo. Davide va ancora a segno contro il Venezia, stavolta firma la rete del raddoppio dopo una bella triangolazione con Bertani.E’ l’ultimo pomeriggio di estasi prima di due pareggi in rimonta contro Cesena e Pergocrema che ci costringono di nuovo ad inseguire anche in graduatoria. Il 16 novembre al “Bentegodi” di Verona giochiamo una partita che segna in negativo la svolta della nostra stagione. Per mezzora si vede un Novara stratosferico che si presenta dalle parti di Rafael con una facilità impressionante. Sinigaglia colpisce l’incrocio dei pali, poi sblocca il risultato al 10’ aggirando il portiere brasiliano. La pressione azzurra continua anche dopo l’1-1 quando Sinigaglia colpisce un altro incrocio dei pali, stavolta di testa. Poi incassiamo due micidiali contropiedi che regalano una larga vittoria (3-1) alla formazione di Remondina incrinando quasi definitivamente le nostre certezze.Il 3-1 sul Portogruaro è l’ultimo successo in casa prima di un lungo digiuno al “Piola”. Il copione è sempre lo stesso: sbagliamo un’infinità di gol nel nostro stadio e finiamo col regalare punti agli avversari. Sinigaglia è tra i principali responsabili di questa “messe” di reti fallite a tu per tu con i portieri ospiti. I pareggi per 1-1 con Pro Sesto, Cremonese e Lecco ci lasciano infiniti rimpianti, l’1-2 interno con il Monza ci fa precipitare nel pessimismo.

Restiamo a galla soltanto grazie ai due successi esterni di Lumezzane e San Benedetto, ma anche la zona play off sta scivolando via.Contro il Ravenna monta un clima di contestazione che diventa pesantissimo all’intervallo con i romagnoli avanti per 1-0. Per fortuna ci pensa Sinigaglia che ribalta il risultato nel primo quarto d’ora della ripresa. Dapprima pareggia di testa su cross dalla sinistra di Tombesi, poi fa 2-1 su un pallonetto, su assist di Brizzi. Vittoria? Macchè! La rimonta giallorossa matura ancora in maniera assurda con un tiro al volo di Curiale che s’insacca con la complicità di una sfortunata deviazione dell’ex Centurioni.La nostra primavera che dovrebbe restituirci il sogno della serie B comincia nel peggiore dei modi a Venezia. Incassiamo una sconfitta (3-1) pesantissima per la classifica dopo una ripresa cominciata con l’illusione di un rigore trasformato da Sinigaglia per fallo del portiere Aprea sullo stesso Sinigaglia che avrebbe certamente meritato anche l’espulsione.La rincorsa al quinto posto diventa sempre più sofferta tra il malumore del pubblico e gli infortuni in serie, specialmente in attacco. Il sabato di Pasqua dobbiamo battere a tutti i costi il Verona e le cose si mettono subito dopo bene perché su angolo di Porcari Sinigaglia insacca di controbalzo sotto la Sud gremita di supporters dell’Hellas. Ancora una volta non raddoppiamo e nel finale escono alla grande gli altri che pareggiano e vanno vicini al gol del sorpasso. Brucia quel salvataggio sulla linea di Bergamelli su un colpo di testa di Sinigaglia che avrebbe potuto darci il 2-0.L’ultima illusione si consuma a Portogruaro quando vinciamo per 1-0 nel finale subendo però una serie di infortuni e sanzioni disciplinari che comprometteranno la successiva sfida “diretta” con la Spal. Al “Mecchia” Sinigaglia entra a metà ripresa, si fa subito male e dalla panchina rimedia 2 giornate di squalifica per parole rivolte all’arbitro.

La sua esperienza in azzurro in pratica si chiude qui. Con appena 9 gol in due stagioni di C1 (poi Prima Divisione). In estate passa al Cesena (serie B) nell’affare che porta Simone Motta in azzurro (credo con un sostanzioso contributo economico nelle casse del club romagnolo). Con la squadra di Bisoli segna in campionato al “Manuzzi” contro la Triestina prima di essere girato a gennaio al Lanciano. Da lì passa alla Ternana con cui si toglie la soddisfazione di vincere il campionato e tornare per una stagione in serie cadetta sotto la guida di “Mimmo” Toscano.

Nel 2013-14 l’ultima annata in doppia cifra con 12 reti segnate nelle file del Monza di Asta. Poi Reggiana, Giana, Pistoiese, Grosseto e qualche apparizione nel Parma promosso in B lo scorso giugno.

A fine estate ha accettato le proposte del Nibbiano & Valtidone squadra di Eccellenza del piacentino in cui ancor oggi si diverte a giocare la domenica…

Massimo Barbero

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