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lunedì 18 marzo 2019 - 19:18
di Massimo Barbero

45 giorni dopo la partenza di Morganti, le dimissioni di un’altra bandiera quale “Charly” Ludi ci inducono riflessioni cariche di preoccupazione.

Oggi sono particolarmente dispiaciuto. Chi mi legge con attenzione sa che Carlalberto “Charly” Ludi è uno dei calciatori del Novara che ho amato di più. Per il suo attaccamento ai colori azzurri, per i suoi valori umani che sono stati confermati anche oggi da questo soffertissimo “passo indietro”.

Per quella lucida razionalità nel saper trasformare i momenti di difficoltà in altrettante occasioni di crescita. La sua carriera sul campo ha seguito di pari passo il “saliscendi” della nostra parabola sportiva: dagli stenti dell’estate di Cantalupo alle alterne fortune del biennio successivo fino alla gloria della doppia promozione ed al successivo declino all’indomani dell’eliminazione ad opera dell’Empoli di Sarri nei play off Al Novara e per il Novara ha lasciato una fetta di carriera: da quella maledetta torsione al ginocchio a Modena, al ritiro a nemmeno 34 anni per rimanere in società (speravamo per sempre o almeno per molto tempo) sotto un’altra veste.

Invece lo sport sa essere talvolta crudele ed un destino quantomeno beffardo ha fatto sì che a dare la stoccata fatale al “Ludi Direttore” fosse il Cuneo rianimato da quel “Borgo Direttore” che più di tutti noi aveva creduto nel primo “Ludi calciatore” una dozzina abbondante di anni fa.Il bilancio dei 10 mesi (scarsi) di Ludi Direttore Sportivo non può essere certo considerato esaltante, ma anche questi travagli, proprio come quelli del centrale-terzino nella stagione con Sacchetti-Gattuso-Greco in panchina, potevano rappresentare la molla per un immediato e clamoroso riscatto se ne avesse avuto tempo.

O meglio, se se lo fosse concesso. Invece ha prevalso in lui il senso di responsabilità. Ancora una volta. Ed allora non possiamo che salutarlo con un sentitissimo GRAZIE DI TUTTO CAPITANO… ED IN BOCCA AL LUPO!!!

Intanto, 45 giorni dopo Paolo Morganti, il Novara Calcio ha purtroppo perso un’altra bandiera. Ed allora il dispiacere si trasforma, da tifoso, in un pizzico di autentica preoccupazione.Scrivevo appena 3 mesi fa, rinfrancato dal 4-0 sull’Olbia e soprattutto dai ritorni di Buba e Pablo nonchè dall’esplosione di tanti giovani nell’ultimo, intenso, mese di campionato e coppa:Sta nascendo un Novara di “bandiere azzurre”: Pablo e forse Buba sul campo, Morganti e Rigoni in società, Ludi e Gattuso con compiti di natura tecnica.

Sono loro gli Uomini che ci potranno garantire un futuro ora che l’attuale proprietà sta vivendo un periodo di naturale distacco dopo una dozzina di anni in prima linea.Ripartiamo ancora dai capitali della famiglia De Salvo (e come potremmo farne a meno?) ma soprattutto da Uomini Azzurri. Uomini che, tra qualche inevitabile momento di sofferenza sportiva, ci hanno regalato gioie impagabili e soprattutto una fedeltà alla causa che non è mai più venuta meno, una volta scoperto il magico mondo del Novara.

Non sono nati con la casacca azzurra addosso (fatta eccezione per Paolo… che ha un esempio fulgido in famiglia) ma una volta che l’hanno indossata non se la sono più tolta. E non vorrebbero togliersela mai più. Chi ama il Novara non dimentica chi per il Novara ha dato tutto.Sono parole già superate perchè del Novara che immaginavo a metà dicembre è rimasto davvero poco. Si sono persi per strada uomini ed identità che rappresentavano la migliore eredità di un recente passato fatto di soddisfazioni sportive e, soprattutto, di valori e senso di appartenenza. E, quel che è peggio, il progetto tecnico che era possibile ipotizzare ad inizio inverno (ai primi segnali di risveglio della truppa di Viali) nel frattempo è stato sconfessato più e più volte, moltiplicando errori e confusione.

E’ come se il Novara Calcio fosse diventato negli ultimi due-tre anni un crudele “mostro” che inghiotte e fagocita uomini e progetti con una voracità ed una rapidità disarmante. Ieri Boscaglia, Corini, Teti e Di Carlo… Oggi Morganti, Viali e Ludi… E’ vero, Morganti e Ludi se ne sono andati per scelta propria (e Paolo perché allettato da una lusingante opportunità professionale) ma ciò è avvenuto quando ormai anche la loro figura risultava logorata da una serie di delusioni sportive che ne avevano già incrinato il rapporto con una piazza che prima li adorava.Massimo De Salvo è una persona troppo intelligente e perspicace (e dopo quasi 13 anni nel calcio decisamente anche esperta) per non avere già capito che così non può funzionare. La lontananza (dal campo) del Presidente-proprietario deve essere sopperita dalla presenza di un uomo forte, da una figura stabile, con pieni poteri, che si interfacci costantemente con squadra, tecnici, avversari, istituzioni, città, etc.

Quando scrivevamo il libro dedicato ai 100 anni del Novara, durante una lunga chiacchierata nella primavera del 2008, Borgo mi aveva citato un fotogramma che riteneva significativo, risalente ai suoi primi giorni nell’allora diroccata sede di Viale Kennedy.

Appena nominato ds azzurro era arrivato allo stadio poco prima di un allenamento e aveva trovato D’Ainzara.. stravaccato nella sala con televisore che allora veniva utilizzata per le conferenze stampa… tutto preso nello sfogliare pagine e pagine di televideo. “Che stai facendo?” gli chiese. “Controllo i titoli in borsa… Sa, Direttore, ho fatto alcuni investimenti…”.

Nel suo piccolo era l’emblema di una squadra abbandonata al proprio destino da una società assente che lasciava che ciascuno pensasse quasi esclusivamente ai fatti propri… Con un Borgo alle calcagna… 24 ore su 24… fu possibile invertire la rotta, compiere l’impresa di Fiorenzuola e trasformare alcuni di quei giocatori da bassifondi (Polenghi, Notari, Colombini, Braiati, Brizzi, Iuliano e lo stesso Morganti) in un gruppo capace di lottare per la C1 eppoi di conquistarla.

Tornando al presente, la primavera è alle porte ed è già ora di immaginare un Novara diverso, innanzitutto nei vertici e nella gestione, per un futuro diverso. Anzi decisamente più simile ai fasti del recente passato vissuti proprio con l’attuale proprietà…

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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