L'intervista a Giancarlo Guidetti
mercoledė 20 marzo 2019 - 13:00
una piacevole chiacchierata con "cavallo pazzo", ex di Novara e Gozzano...
Ha salutato per sempre il Novara Calcio nell’estate 1982, nei giorni in cui nasceva Danny Faranna. I tifosi al di sotto della quarantina ovviamente non l’hanno mai visto giocare. Ai “più grandi” invece ha lasciato un ricordo ancora vivo.
Giancarlo Guidetti da Gozzano mai si sarebbe immaginato di vedere un giorno il “suo” Gozzano sfidare il “suo” Novara in una partita di campionato: “ai miei tempi a Gozzano andavamo a fare la preparazione estiva durante il ritiro. Era casa mia”.
Una trentina di anni fa ha chiuso la sua carriera da calciatore al Sud a Catania. Ed al Sud è rimasto per sempre. Oggi, a 63 anni, vive alle porte di Caserta senza troppi affanni: “faccio il nonno a tempo pieno – dice lasciandosi andare ad una mezza risata – col calcio ho chiuso da tempo. Ho vinto un paio di campionati di promozione da allenatore, ma poi me ne sono andato. Sapete come sono fatto… Ora il calcio lo seguo da spettatore. E faccio il tifo per mio genero che gioca da queste parti. E’ davvero fortissimo…”.
Per i più giovani… perché quel soprannome di “cavallo pazzo”? “Perché correvo tantissimo… Ero un centrocampista, un cursore. Quando partivo diventava davvero difficile fermarmi”.
Al Novara è rimasto per cinque stagioni nelle quali ha messo a segno una quindicina di reti distribuite con regolarità. Non male… per il ruolo che occupava: “in maglia azzurra mi sono tolto tante soddisfazioni. I tifosi mi hanno sempre trattato benissimo, per me giocare nel Novara era il massimo, anche perché ero nato da quelle parti. Il ricordo più bello rimane quel gol all’Atalanta in serie B. Fu meraviglioso e ci regalò la vittoria…”.
In porta c’era Renato Cipollini, scomparso nei giorni scorsi.Ma ai tifosi azzurri Guidetti ha inflitto anche qualche dispiacere. Ovviamente da avversario: “un anno sono passato al Fano, siamo arrivati secondi. A Novara abbiamo vinto ed io sono andato in gol. Mi era spiaciuto dare una delusione alla mia gente, ma non potevo fare niente di diverso che il mio dovere…”.
Nel 1982 l’addio definitivo: “Tarantola mi ha ceduto alla Pro Patria. Io non ci volevo andare, ma non potevo dire di no al Presidente che stava per chiudere la propria avventura al timone della società. Con Tarantola avevo uno splendido rapporto che dura tuttora con il figlio Francesco…”.
A lanciare Guidetti (che ha militato anche nell’Omegna) era stato proprio il Gozzano: “ho giocato lì in promozione fino a 18 anni… Sono contento di ritrovare la società rossoblù tra i professionisti, stanno facendo qualcosa di eccezionale…”.Non altrettanto dicasi per il Novara, purtroppo: “E’ un enorme peccato vedere una piazza ed una società del genere confinate in serie C. Non mi spiego come sia potuto succedere. Mi auguro che questa sia solo una parentesi e presto si possa tornare ai fasti di un tempo…”.
Nella nostra città lo aspettano ancora tanti amici: “saluto tutti i novaresi con grande affetto. Ho ricevuto un invito proprio in questi giorni, dovrei salire a breve. Mi piacerebbe assistere ad una partita del Novara…”.
Massimo Barbero
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