L'opinione di Massimo Barbero
domenica 29 marzo 2009 - 21:11
Novara - Cesena 1-1
Il Cesena ci è superiore. Ma non soltanto sul campo, in classifica, bensì sotto un altro aspetto. Oggi i romagnoli su 20 convocati avevano all’incirca 11 giocatori cresciuti nel proprio vivaio. E’ il frutto di un lavoro serio e mirato nel tempo. Una programmazione che è superiore alle altalene dei risultati sul campo. Promozioni e retrocessioni passano in secondo piano di fronte all’opera di una società che sa crescere qualcosa di duraturo nel tempo. Si retrocede dalla B dopo un’annata incolore? Nessun problema, si richiamano i prestiti sparsi per le categorie minori e l’ossatura della squadra è fatta. Bastano l’allenatore giusto e due o tre innesti di qualità per essere nuovamente competitivi. Senza spendere le cifre “folli” di altre società, senza fare campionati al di sopra delle proprie possibilità (vedi Spezia ieri e Pro Patria oggi). Si potrà mai fare un lavoro del genere a Novara dove bastano pochi risultati negativi per contestare tutto e tutti, per ribaltare anche le certezze costruite nel corso degli anni? Dove la scelta di puntare su di un Cusaro viene irrimediabilmente “bocciata” ancor prima dell’inizio del campionato dai soliti “supetecnici”? Avevo accolto con favore l’avvento della proprietà De Salvo proprio per questo aspetto. Niente spese faraoniche per vincere subito, ma investimenti mirati per costruire qualcosa di duraturo, anche e soprattutto nel vivaio e nelle strutture. Ci sarà tempo per vedere se il progetto potrà dare i suoi frutti o il nostro pessimismo autodistruttivo sarà più veloce di tutto? Il pareggio di oggi è sostanzialmente giusto. Ma ci lascia altri grossi rimpianti perché al novantesimo avevamo la vittoria in mano e ce la siamo fatta sfuggire, ancora una volta. Siamo stati puniti in una delle pochissime distrazioni su palla inattiva, ma le nostre distrazioni su palle inattive stanno diventando davvero troppe nel bilancio di questo campionato. Il primo tempo non è stato, in pratica, giocato. Il campo pesante l’ha fatta da padrone sulle qualità e sulle buone intenzioni delle due squadre. Col passare dei minuti il Cesena ha fatto vedere una (sterile) supremazia territoriale e migliore linearità nel possesso palla. Il gol ad inizio ripresa ha cambiato la gara. Il Novara si è scrollato di dosso le proprie paure ed ha giocato con grande grinta. Bisoli ha fatto la cosa giusta inserendo l’altissimo Djuric. Vista l’impossibilità di fare gioco, ha cominciato a buttare palloni alti per la testa del bosniaco che la “spizzava” per i numerosi attaccanti. Purtroppo non siamo mai riusciti a ripartire in contropiede in maniera pericolosa. Un po’ per il campo allentato, un po’ per umanissima paura di vincere di una squadra in un periodo non troppo felice. Soltanto dopo la mezzora la capolista ha cominciato a premere con intensità… Se l’analizziamo obiettivamente (tenendo conto anche del valore dell’avversario), non è stata una prova “indietro tutta” come quella di Venezia, ma una prestazione generosa ed attenta, seppur con qualche pecca. Comunque pareva fatta… ed invece… l’ennesima distrazione ci è stata fatale. I gol sfiorati in zona recupero accentuano i rimpianti per quel che poteva essere e non è stato. Mi fermo qui perché, stasera, ho poca voglia di parlare di calcio. Ero tornato da Venezia deluso dalla prestazione della squadra e dal risultato, in quest’ordine. Ma quello che ho letto, sentito, visto, in questi sette giorni mi ha amareggiato ancor più della prova in Laguna. Mi brucia aver regalato alle avversarie il fattore campo in una gara tanto importante. Il mio cuore azzurro soffre … ma mi sforzo di dire ancora… Forza Novara sempre!
Massimo Barbero |