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giovedì 22 aprile 2021 - 09:32
17 novembre 2019: Olbia-Novara 1-2

Bei tempi quando le trasferte si potevano programmare con ampio anticipo senza timore che il Covid ci mettesse lo zampino e scombinasse i nostri piani... Sta di fatto che il volo per Alghero l’avevo bloccato già ad agosto, al momento dell’uscita dei calendari, quasi per rifarmi del mancato viaggio a Francavilla Fontana.

Il programma è di quegli impegnativi: partenza il sabato mattina, rientro di lunedì sempre da Alghero. Ciò che abbiamo risparmiato nel costo di voli aerei lo spenderemo in spese per spostamenti e pernottamenti. E pranzi e cene in terra sarda.
Con me c’è l’immancabile Danny Faranna che non vede l’ora di gustarsi una trasferta in stile serie B. Passo a prenderlo di sabato mattina all’alba rischiando di affogare in una pozzanghera posta in una strada di terra proprio dietro casa sua. Arriviamo a Bergamo con largo anticipo scoprendo che molti altri hanno avuto l’idea di un week end in bassa stagione da fare lontano da casa. Il “Fast track” ci evita una coda fastidiosa.
“Voglio andare ad Algherooo in compagnia di Barberoooo” il motivetto coniato in tempi non sospetti dalla mia collega Marzia Bonsignore mi risuona nelle orecchie all’arrivo in terra sarda. La stanza non è ancora pronta e cincischiamo un po’ nella hall dell’albergo in attesa che ci preparino la camera.
Il tempo è più simile ad una giornata londinese che ad una breve vacanza in terra sarda. Piove e tira un vento gelido che fa sì che ci troviamo alle 11 del mattino in un bar di Alghero senza capire come passeremo la giornata.

Cominciamo a sfogliare le pagine dei giornali locali e salta fuori l’idea malsana: “potremmo andare a vedere il Budoni allenato da Hervatin! “Ma no, c’è il Latte Dolce Sassari che gioca a pochi chilometri da qui… c’è il big match con l’Ostiamare!”
Detto e fatto. Basta una telefonata a Guido Ferraro per trovarci accreditati all’incontro in programma al “Vanni Sanna” di Sassari. Nello stadio della Torres ci accolgono con tutti gli onori del caso. Fa un freddo boia e siamo un po’ bagnati dalla pioggia presa nel tratto di strada tra il parcheggio e la tribuna dello stadio. Il caffè dell’intervallo è atteso come una manna per riscaldarci un po’. Vince l’Ostiamare 1-0 per la gioia di una decina di tifosi ospiti che si fanno sentire a lato della tribuna.

Per la cena Danny va sul sicuro. Ha prenotato in un ristorante che conosce per una recente vacanza estiva con menù tipico sardo. Mentre mangio il porceddu ho la sgradevole impressione di aver rovinato il recente lavoro completato dal dottor La Rocca sui miei denti, invece non è un dente, è solo un ossicino che mi è rimasto in bocca. Piove ed anche se il coprifuoco non è stato ancora immaginato rientriamo presto in albergo dove finalmente ritroviamo un po’ di tepore. Non ho nemmeno l’hockey da scrivere e così ci addormentiamo presto.

L’indomani torna a splendere il sole su Alghero e così il viaggio verso Olbia e piacevole e rilassante. Andiamo a prendere il “socio” Rizzotti per una passeggiata in centro dove incrociamo anche gli altri sette tifosi che hanno raggiunto la Sardegna. Si pranza al “Mc Donald” poi eccoci allo stadio dove arriviamo con un anticipo esagerato.

Banchieri schiera lo stesso 4-3-2-1 che ha piegato il Como la domenica precedente. Tra i pali c’è Marchegiani, difesa a quattro con Cassandro, Sbraga, Pogliano e Cagnano. Nardi, Buzzegoli e Bianchi sono i tre di centrocampo con Peralta e Piscitella alle spalle della punta centrale Bortolussi. “Noi vogliamo questa vittoria…” scandiscono dal settore ospiti i sette tifosi al seguito della formazione azzurra. Il “socio Rizzotti” invece siede in tribuna, nello stesso posto occupato nell’aprile precedente quand’era stato l’unico tifoso al seguito ed il Novara si era imposto per 2-1.

La gara comincia nel migliore dei modi per gli azzurri che passano in vantaggio dopo nemmeno 120 secondi grazie ad uno spunto personale di Peralta che infila l’incrocio dei pali con una conclusione a girare dalla destra. Un gol profetizzato pochi secondi prima da Simone Balocco in radio con Alessandro Ge. Non abbiamo i diritti per la trasmissione integrale dell’incontro e dobbiamo accontentarci di qualche flash in diretta.
Attorno al quarto d’ora andiamo per due volte vicini al raddoppio. Dapprima è lo stesso Peralta a spedire in porta Bortolussi che calcia da una posizione simile a quella del secondo gol al Como, ma trova Crosta a negargli il 2-0. Pochi secondi dopo una palombella di Buzzegoli si abbassa di colpo e scheggia la parte alta della traversa.

L’occasione più nitida matura al 24’ quando, sull’azione di contropiede orchestrata da Peralta e Cassandro, Piscitella e Bortolussi trovano per due volte una respinta nei pressi della linea a negare loro un gol che sembrava ormai fatto in un concitato batti e ribatti.
Puntuale arriva subito il castigo per un Novara tanto sciupone. Su una punizione dalla trequarti Ogunseye svetta più in alto di tutti, la sfera arriva a Parigi che insacca da sottomisura. Sull’abbrivio è l’Olbia ad andare subito vicina al raddoppio con Ogunseye che spreca da posizione favorevole. Dopo tante emozioni concentrate nella prima mezzora il furore agonistico delle due squadre si placa un po’ e si arriva all’intervallo senza ulteriori spunti degni di nota.
La ripresa comincia esattamente com’era iniziato il primo tempo. Dopo appena novanta secondi la difesa di casa si addormenta in area sul pallone scodellato da Bortolussi lasciando il tempo a Bianchi di realizzare l’immediato 2-1. Danny è distratto, alza gli occhi vede gente esultare e mi chiede: “chi ha segnato?”.

Con l’ingresso di Schiavi al posto di Piscitella quello del Novara sembra ora un 4-1-4-1 con Buzzegoli regista davanti alla difesa e Peralta (poi Capanni) e Nardi larghi sulle corsie esterne.
Anche stavolta la formazione novarese ha il torto di non infierire su un Olbia che accusa per un quarto d’ora buono il colpo del secondo svantaggio. A fronte di tante ripartenze pericolose l’unica conclusione verso la porta rimane quella di Bortolussi che impegna Crosta su invito di Piscitella. L’ultimo ingresso per gli azzurri è quello di Collodel al posto di Nardi per ritrovare un po’ di sostanza in mezzo al campo dove Raineri ha inserito forze fresche. La gara adesso è decisamente meno spettacolare perché il Novara non riesce più a ripartire e l’Olbia si affida ad una serie di palloni lunghi per sfruttare i centimetri dei propri attaccanti in area di rigore.  Un corridoio di Collodel a cercare Bortolussi da posizione inaugura un periodo nel quale gli azzurri si riportano in avanti alleggerendo la pressione. L’espulsione di La Rosa per fallo di reazione su Schiavi incattivisce un po’ gli animi nel lungo recupero nel quale Marchegiani sventa l’ultima punizione di Biancu.

“Questa è una vittoria che vale triplo”. Mister Banchieri si concede una delle iperboli che gli piacciono tanto mentre raggiunge la sala stampa, subito dopo aver stretto la mano al collega Raineri. Poi, davanti ai microfoni di Radio Azzurra, spiega le difficoltà superate: “Di solito quando una squadra viene raggiunta in trasferta dopo aver sprecato tanto poi finisce col perdere la partita. Noi siamo stati bravi anche in questo. Nel saper gestire un colpo del genere e nel ripartire ancora forte ad inizio ripresa”.

La Sardegna porta bene a Bianchi che aveva fatto centro anche ad Arzachena: “Il gol mi mancava da troppo tempo. Sono contento e questa rete la dedico ai compagni che erano in panchina e stanno giocando meno ultimamente”.

Finisco di scrivere con calma nella confortevole sala stampa dell’Olbia dove facciamo la conoscenza della simpatica e graziosa collega Ilenia Giagnoni. Il tempo di un caffè, poi riprendiamo la macchina parcheggiata sul viale dietro lo stadio. La strada Olbia-Alghero è particolarmente impegnativa da fare con il buio perché di tanto in tanto si ha la sensazione di essere sbalzati fuori strada in una gimkana infinita di lavori in corso. Arriviamo nei pressi dell’hotel quando sono le venti passate. Per fortuna Pdl mi ha risparmiato il pezzo di hockey da scrivere perché da Biassono arrivano solo delusioni La cassa ormai è vuota come le nostre pance, ma Danny mi concede comunque una (meritata) pizza per saziarmi.

In camera ecco il momento di scrivere l’editoriale
“C’è voluto un goccio di mirto per trovare finalmente un po’ di ispirazione per buttar giù questo “editoriale”.
Perché non ci sarebbe bisogno di scrivere nulla dopo una vittoria in trasferta tanto bella, meritata, sintesi perfetta di quello che è questo Novara attualmente, nel bene (soprattutto) ed anche, parzialmente, nel male. Credo che la cosa da sottolineare, prima di ogni altra, sia che questo successo porta la firma di tre reduci della passata stagione: Peralta e Bianchi, autori dei gol decisivi e Sbraga protagonista di una ripresa di livello assoluto. E’ questo il complimento più bello che possiamo fare oggi a Banchieri: rimarcare che sta facendo rendere al meglio tutti, giovani e meno giovani”.


Si riparte di lunedì mattina con la frenesia che accompagna questi brevi spostamenti albergo-hotel. Al pomeriggio partecipo ad un corso di formazione per giornalisti ed avvocati che mi costa qualche frecciatina dei colleghi vercellesi, gasati dal successo di Como, per il derby perso qualche settimana prima. Per fortuna abbiamo vinto anche noi ed allora il tutto è meno pesante da sopportare…



Massimo Barbero

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