Lettera del tifoso Stefano
sabato 17 luglio 2021 - 08:05
Pubblichiamo integralmente la lettera inviataci
Mi chiamo Stefano e allo stadio ci vado da 50 anni, sin da quando mi ci portava mio padre sui gradoni in marmo del vecchio Comunale.
Il Novara mi ha accompagnato per una vita intera, mi sono fatto 30 e passa anni di C2, con il mio abbonamento e in trasferta in luoghi sperduti dove capitava di incrociare lo sguardo di Paolo Molina, la per la radiocronaca, e sembravamo dirci senza parlare “che ci facciamo ancora qui?”.
Eppure ogni anno iniziava con la stessa speranza salvo ritrovarci poi a giugno a soffrire maledettamente per un playout da giocare a Fiorenzuola, a Imperia o a Voghera.
Ma nulla scalfiva la mia fede e la mia passione, anche se per vincere qualcosa ho dovuto aspettare la promozione del 96 e poi quella in C1 nel nuovo millennio con la finale vinta con l’Alto Adige.
Come tanti altri coetanei mi sono ritrovato bambino a sognare dal 2010, le vittorie, le trasferte in aereo, le lacrime agli occhi a vedere il mio Novara scendere in campo all’Olimpico una fredda sera di un lunedi per poi tornare a casa dopo una notte di viaggio in furgone.
La felicità stupita di vedere il Novara in stadi fino ad allora visti solo in tivu, le goleade di Spezia e Cittadella, i pranzi in trattoria, i viaggi in giro per l’Italia.
Perfino il duro ritorno alla realtà della serie C, poco alla volta metabolizzato e la voglia che via via tornava di esserci e di sperare ancora in altre risate, altre vittorie.
In questo anno e mezzo duro per il mondo intero è stato vivere come un respiro di aria pura quelle due sere passate allo stadio, quella mancanza lacerante della partita, della maglia azzurra, degli amici di una vita seduti da anni accanto a me in rettilineo.
Ho preferito ricordare il passato, non le trovo le parole per dire quello che provo ora, il dolore, lo smarrimento, la fine di una parte della mia vita, la paura di pensare di averla persa per sempre.
Non trovo le parole e non trovo nemmeno la forza per provare rabbia, quella arriverà quando il pallone riprenderà a rotolare e noi non ci saremo, allora, forse, spererò con tutto me stesso che la vita presenti il conto a chi ha fatto si che tutto ciò potesse accadere.
Stefano
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