Il punto della 34a Giornata
domenica 09 maggio 2010 - 23:27
di Giovanni Chiorazzi
Cala il sipario su questo straordinario campionato degli azzurri, che resterà negli annali della società per la tanto agognata promozione in serie B, finalmente raggiunta. E’ innegabile, però, che un pizzico di delusione legata a questa ultima prestazione contro la Paganese, abbia in parte macchiato una stagione che avrebbe meritato un congedo ben diverso dal pubblico amico. La formazione di Tesser, infatti, con la sconfitta maturata contro i campani, perde il primato legato all’imbattibilità interna, ma a indispettire non è tanto quest’aspetto, semmai la scarsa determinazione dimostrata nell’affrontare l’impegno, dove entrambe le compagini si sono limitate per buona parte dell’incontro ad affrontarsi senza cattiveria, a scapito dello spettacolo e penalizzando coloro che hanno sfidato le intemperie di un clima sicuramente non primaverile. Ne è scaturita una gara strana. Da parte degli azzurri era auspicabile un approccio più blando alla sfida, con un maggior piglio degli ospiti costretti ad un risultato positivo (e a sperare in notizie favorevoli dal “Sinigaglia” di Como), per lasciare un ultimo posto occupato per quasi l’intera stagione. Ad osservare la sfida odierna, si faceva davvero fatica ad immaginare che fossero di fronte la prima e l’ultima della classe. Errori da ambo le parti, interventi ridotti al minimo e, come detto in precedenza, un’incisività quasi assente a caratterizzare la sfida, salvo un paio di rare occasioni a favore degli azzurri nel primo tempo, sciupate in modo grossolano. Così, al termine di una gara il cui risultato più scontato (ed onesto) era sicuramente uno 0-0, a festeggiare sul campo non erano gli azzurri, bensì la formazione ospite per aver saputo crederci fino alla fine, agganciando in extremis la possibilità di disputare i play-out e stabilendo un record: battere la capolista del girone al “Silvio Piola”, impresa che non era riuscita neppure alle più blasonate Arezzo, Cremonese e Varese. Era dal 26 aprile 2009, Novara-Spal, che gli azzurri non perdevano una gara interna. Anche allora un solo gol (siglato a tre minuti dal termine) bastò agli ospiti per aggiudicarsi la contesa, ma ben diversi sono i contesti nei quali le sfide si collocano. Se allora, infatti, la sconfitta significò la resa definitiva delle speranze di accedere ai play-off, oggi la stessa brucia esclusivamente a fini statistici e morali, avendo già raggiunto in precedenza il traguardo più importante a disposizione. Certo che in questo finale di stagione, il Novara ha decisamente avuto un calo evidente di flessione. Nelle ultime quattro partite tre sconfitte ed un solo pareggio, contro la Cremonese, che è servito per aggiudicarsi definitivamente il titolo di campioni. Il “tanto fieno messo in cascina” dalla formazione di Tesser, ha permesso comunque di saper far fronte anche a questa condizione. Già, Mister Tesser. A fine partita il suo volto era eloquente. Scuro, amareggiato, a metà fra il deluso e l’arrabbiato. Ci teneva in modo particolare a regalare ai propri tifosi un congedo positivo, a non perdere un primato (imbattibilità interna) che avrebbe dato ancor più lustro alla sua squadra. Ma tant’è. La stagione che oggi si chiude resta senza ombra di dubbio la migliore degli ultimi trentatré anni. E questo è un dato di fatto che rende orgogliosi tutti i tifosi azzurri e che ci permetterà di assaporare un calcio diverso dalla prossima stagione. Aspetti fondamentali che non ci permettono davvero di addossare colpe ai giocatori azzurri, che saranno i primi ad essere dispiaciuti per questa loro flessione nel finale di campionato. Un finale che non è stato avaro di sorprese guardando i risultati delle altre squadre. Il Varese, ad esempio, sfruttando lo scontro diretto contro la Cremonese, si è imposto con un sonoro 5-1 casalingo, scavalcando in classifica proprio la formazione grigiorossa e portandosi in solitaria al secondo posto, a sole cinque lunghezze dal Novara capolista. Adesso si comprende con maggior chiarezza il perché gli azzurri non siano riusciti a sconfiggere la formazione di Mister Sannino, né all’andata né nella gara di ritorno, dove Rubino e compagni faticarono non poco a strappare un importante pareggio per 1-1. Anche l’Arezzo conferma di attraversare un buon momento di forma, cogliendo una vittoria esterna per 2-1 al “Moccagatta” di Alessandria, che vale la quarta posizione in graduatoria. Il Benevento, invece, si limita ad un pareggio per 2-2 in casa del Viareggio, che condanna i toscani alla disputa degli spareggi per non retrocedere, proprio contro la Paganese. Il Lumezzane, opposto in casa della Pro Patria, si arrende alle più forti motivazioni della compagine di casa, che vincendo 2-1 dovrà sfidare il Pergocrema (1-1 interno contro il Sorrento), in uno spareggio che si preannuncia aperto a qualsiasi pronostico. Il Lecco saluta la Prima Divisione a seguito della sconfitta maturata in casa del Como per 2-0, a favore della Paganese alla quale sarebbe bastato un semplice pareggio per evitare l’ultimo posto e la retrocessione diretta. A chiudere l’analisi ed ininfluenti per la classifica finale, i risultati di Figline-Monza, con il successo dei padroni di casa per 2-0 e la vittoria esterna per 2-0 del Foligno sul campo del Perugia, che sancisce con amarezza una stagione da dimenticare per la formazione umbra. Per gli azzurri, archiviato questo campionato ricco di soddisfazioni, c’è ancora una positiva appendice da affrontare: la Supercoppa di Lega contro il Portogruaro, fresco vincitore del Girone B di prima divisione. Un’altra favola del calcio, che ha prevalso su realtà più blasonate ed indicate dai pronostici iniziali, quali Verona e Pescara. Aggiudicarsi questo trofeo, che la società ha già dichiarato rientrare negli obiettivi più ravvicinati, rappresenterebbe la classica “ciliegina sulla torta” di una stagione memorabile e consacrerebbe la formazione azzurra quale squadra più forte di tutta la prima divisione. Il primo passo verso il prossimo campionato, dove saranno molti i cambiamenti e sarà necessario adattarsi in fretta per non farsi trovare impreparati. Ma a questo penseranno le figure presenti in società, che hanno già dato ampia dimostrazione della loro professionalità e conoscenza. A noi non resta che affidarsi a loro e sostenere con passione i nostri colori, che sono finalmente pronti a sventolare su palcoscenici più blasonati.
Forza Novara sempre !
Giovanni Chiorazzi |