’Ndua ’nduma... Varese
mercoledì 29 settembre 2010 - 08:50
di Luca Armilli
Da oggi prende il via una nuova rubrica dal titolo “’ndua ’nduma”, con l’obiettivo di conoscere in maniera un po’ più approfondita i luoghi dove gli azzurri giocheranno in trasferta, con brevi accenni alla squadre ed alle loro storie (che vanno ad aggiungersi alla più specifica rubrica “L’avversario di turno”), ai piatti tipici che si potranno degustare, allo stadio teatro della sfida e, ovviamente, alla tifoseria locale ed i vari gruppi organizzati.
Questa settima giornata di campionato ci porta da una nostra antica rivale calcistica, Varese !
La squadra: nata nel 1910 vanta una storia calcistica inferiore alla nostra contando i campionati giocati in serie A (7) e quelli in serie B (20) che comunque, sia per vicinanza, sia per le ripetute sfide vissute in passato, la rende una degna rivale. Curioso il fatto che per 16 anni dalla sua nascita Varese non abbia giocato con la casacca bianco-rossa come tutti noi pensiamo, bensì portando sulla maglia i colori bianco e viola, finché, nel 1926, per richiamare i colori cittadini cambiarono la tenuta con quella attuale. Negli ultimi anni c’è stato anche un altro cambiamento sulla maglia: prima il colore predominante era il bianco con una vistosa “V” rossa, ora invece si presenta rossa con l’iniziale della città bianca.
La città: di antichissime origini è stata da sempre area importante sia come sito commerciale che come postazione militare. Risultò infatti fondamentale il suo ruolo nella guerra al “Barbarossa” al fianco degli alleati di Milano. Il nome si dice prenda origine dal termine celtico “Var” (acqua) ed il varesotto, di essa, ne presenta in abbondanza con ben 7 laghi presenti nella sua provincia.
Piatti tipici locali: sicuramente la “Cassoeula“ e la “Polenta e Bruscitt”; per chi invece cerca un buon liquore della zona dovrà puntare sull’ “Elixir al Borducan”, un infuso a base d'arancia e di erbe aromatiche inventato dal garibaldino Davide Bregonzio nel 1872, la cui ricetta è giunta fino a noi, tramandata di padre in figlio. Curioso constatare che tra i tifosi varesini una delle birre preferite è la “Poretti Bock 1877”, che viene prodotta nella loro provincia, più precisamente a Induno Olona. Ha una gradazione alcolica pari a 6,5°, colpisce per il bel colore dorato e la schiuma abbondante e compatta, famosa perché è una tra le doppio malto italiane in grado di riscuotere valutazioni positive anche all’estero.
Stadio: La casa dei bianco-rossi è lo stadio comunale “Franco Ossola” (nella foto), costruito nel 1925 e dedicato all’omonimo giocatore, varesino, scomparso nella tragedia di Superga. Attualmente può ospitare 8.213 posti. Caratteristica dell’impianto è la pista d’atletica a 5 corsie, attualmente inagibile e il velodromo lungo 446 metri, dedicato al ciclista varesotto Luigi Ganna. Da quest’anno all’esterno dallo stadio è presente un pre-filtraggio per i tifosi, oltre a tornelli ed alle telecamere di video-sorveglianza.
Tifoseria: il movimento ultras a Varese è nato con i “Boys” nel 1974, che per più di 20 anni hanno gestito e organizzato la curva bianco rossa fino ad una serie di incomprensioni con un altro gruppo, i “Blood Honour”, emersi nel 1998, che avevano una visione di tifo e gestione ben diversa dal gruppo trainante. Nel 2001 c’è stata una netta spaccatura nella curva ed i “Boys” hanno deciso di sciogliersi lasciando fino ad oggi la curva in gestione ai “Blood Honour”, supportati da gruppi minori come gli storici “7 laghi”. Dal rione di Avigno, da molti anni, un manipolo di ragazzi segue le sorti dei bianco-rossi: si identificano dietro lo striscione “Avigno Presente” ma dal marzo 2010, causa diffida, non viene più esposto allo stadio mentre compare ancora per il basket. Nei distinti nord invece stanzia il “Gruppo comodo”, che non fa mai mancare sostegno ai propri ragazzi. In tutte le partite non mancano cori e uno striscione in memoria di Saverio, fondatore dei “Blood Honour”, scomparso tragicamente qualche anno fa. La curva del Varese ha buoni rapporti con gli interisti della Curva Nord di Milano (in particolare con il gruppo “Viking“), con quella del Saronno e del Lecco. Tra le rivalità, la più sentita è con i vicini comaschi, seguita da alessandrini, bustocchi, pisani, livornesi, carraresi; inutile nascondere che anche con noi novaresi non scorre buon sangue.
Luca Armilli |