“In bocca al lupo Ciccio”
lunedì 31 gennaio 2011 - 22:23
Se ne va, seppur solo in prestito, uno dei giocatori più rappresentativi del Novara
Stiamo parlando di “Ciccio” Evola, ragazzo generoso, sanguigno, che con il Novara ha saputo confermarsi un ottimo calciatore. Con la maglia azzurra è riuscito a togliersi soddisfazioni importanti, che resteranno nella storia del Club. Per lui ora comincia una nuova avventura.
Una mattina di fine agosto 2001… a caccia di novità azzurre, in zona antistadio… incappai in uno dei primi allenamenti della “Berretti” di Boggio. Mi colpì la corsa di un ragazzo non troppo alto ed un po’ tarchiatello… in quel momento mai avrei scommesso che sarebbe diventato calciatore… Qualche mese dopo scoprii il suo nome… Francesco Evola… anzi, “Ciccio”.
Fu molto presto amicizia, quasi esclusivamente grazie alla sua innata simpatia che lo portava a socializzare con grande naturalezza anche con un piemontese un po’ riservato come me… “Fermati, assaggia queste chiacchiere !” mi disse sotto Carnevale, mentre lavorava nella sede del settore giovanile. “E adesso che hanno sospeso la trasmissione in tv come farai ?” mi chiedeva dopo lo stop del programma che Paolo Molina ed io conducevamo dal Bar Novara…
Ciccio è così, si preoccupa prima degli altri che non di se stesso. Ed è rimasto quello “di prima” anche una volta diventato calciatore, comunque famoso, almeno a livello cittadino. Me lo ricordo una volta a Linate scendere dal pullman per aiutare una signora con l’auto in panne con i compagni che gli gridavano: “Che fai ? Sei un calciatore…”.
Me lo ricordo una domenica a Sesto San Giovanni quand’era squalificato. Era venuto a chiamarmi perché voleva a tutti i costi presentarmi al suo amico Pellegatti, la voce “storica” del Milan… Ciccio è così, come l’avete visto in campo: semplice ed entusiasta di poter fare qualcosa per gli altri…
Inizialmente lo seguivo nei tabellini delle cronache dei campionati di D soprattutto per la sua grande simpatia. Mentirei se vi scrivessi che sapevo sarebbe diventato un calciatore professionista… Gli avevo promesso: “non posso smettere di fare le radiocronache finchè non commento il tuo debutto con la maglia del Novara…”. Dopo rinvii, prestiti ed illusioni… quel momento finalmente è arrivato… nel settembre del 2006… negli ultimi giorni di stenti calcistici.
Finalmente ho capito il granchio che avevo preso per anni. “Ciccio” non era solo un “bravo ragazzo” ma, anche e soprattutto, un centrocampista già maturo per
la C1. Me ne accorsi una domenica di dicembre a Pistoia. Dominava in mezzo al campo, era ovunque. La sua corsa fu determinante per ridarci un po’ di sprint per conquistare la salvezza nella sofferta primavera del primo anno targato De Salvo. Ed ancora per ridarci un po’ d’equilibrio e di bagliore, con Bellotto in panchina, dodici mesi dopo. La sua esclusione, con il Novara ancora vicino alla vetta, fu una delle scelte meno comprensibili della gestione Notaristefano. Era l’uomo adatto per reggere quel 4-3-3 a trazione troppo anteriore…
Persino nella stagione del trionfo è stato molto importante. Nei mesi invernali con il centrocampo ai minimi termini ha sfoderato grandi partite. A Pagani ed a Monza, per esempio. E’ stato bello vederlo toccare l’ultimo pallone quel 25 aprile in uno stadio tutto azzurro…
Restava un tarlo, un ultimo tabù da sfatare. Quella palla che non voleva saperne di entrare in rete. Una gioia che è arrivata lo scorso ottobre a Cesena, quasi a “punire” la squadra che su quel campo aveva appena battuto il suo Milan… Quella notte mi sono illuso che la favola potesse riprendere… ho pensato che presto le telecamere di Sky avrebbero scoperto “Ciccio” Evola con lo stesso stupore con cui negli anni ci siamo accorti delle sue qualità calcistiche...
Invece Tesser ha fatto scelte differenti e vanno rispettate, a prescindere dai grandi risultati. Chi ama il Novara però non può non voler bene a “Ciccio” e dimenticare senza dirgli grazie per tutto quello che ha dato ai nostri colori in questi anni… Evola è un esempio per i ragazzi delle giovanili che si allenano a Novarello ogni giorno… Non serve essere dei fuoriclasse per diventare calciatori veri. A 16 anni l’impegno e la dedizione quotidiana valgono quasi quanto due piedi fatati… Nella peggiore delle ipotesi… si diventa uomini… E non è poco.
In bocca al lupo, Ciccio ! Il Cosenza ha fatto un grande acquisto… ma sono convinto sia solo un arrivederci… E quando tornerai… in Calabria Ti rimpiangeranno alla stessa maniera…
Massimo Barbero |