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giovedì 03 marzo 2011 - 19:00
di Luca Armilli

Nel preparare questa rubrica, a volte, si fa fatica a reperire informazioni adatte alla circostanza, sia per quanto concerne la cronologia dei gruppi in curva, sia per le curiosità sulla storia cittadina. Nel caso di Bergamo e dell’Atalanta si è avuto esattamente il problema opposto: troppe cose da citare in poche righe. Spiace moltissimo che questa trasferta possa essere vietata ai non tesserati; sono convinto che senza nessuna restrizione saremmo stati in moltissimi a sostenere gli azzurri ! Avanti ragazzi, anche in terra bergamasca, FORZA VECCHIO CUORE AZZURRO !!!

La squadra
: la Dea, così viene chiamata più comunemente l’Atalanta, fu fondata nel lontano 1907. La casacca iniziale prevedeva una maglietta bianconera a strisce verticali, molto più sottili di quelle attuali. Successivamente, grazie alle fusione con un’altra società locale, adottò i colori nerazzurri. Di comune accordo le due società decisero di eliminare il bianco, colore presente in entrambe le squadre, mantenendo il colore nero per l’Atalanta e l’azzurro per la “Società Bergamasca di Ginnastica e Scherma”.
La storia dell’Atalanta è ricca di gloria, vanta infatti una Coppa Italia, vinta nella stagione 1962-63 e ben 50 presenze in serie A !
Il resto delle stagioni dal 1907 ad oggi (tranne una solo annata, quella del 1981/82), furono giocate in serie B, 34 in tutto (contando anche i sei anni in seconda divisione, quando ancora l’attuale B non esisteva).
Ha partecipato due volte alla Coppa delle Coppe, arrivando anche in semifinale contro il KV Mechelen e perdendo 2-1 in casa. Era l’anno 1988. Anche in Coppa UEFA presenziò due volte, arrivando ai quarti di finale contro l’Inter e venendo eliminata per 2-0 da quella che fu poi la squadra vincitrice del torneo. Quell’anno ai quarti furono presenti ben quattro squadre italiane, la Roma, il Bologna, l’Inter e per l’appunto l’Atalanta.
Insieme al Torino e poche altre, ci troveremo al cospetto di una gloriosa società con cui avremo l’onore di confrontarci.

La città
: l’attuale provincia bergamasca era popolata dagli Orobi, una popolazione d’origine gallica che si sarebbe insediata nel territorio scacciando con la forza gli etruschi.
Il nome attuale della città deriverebbe dalla lingua germanica, Berg-Heim, ovvero “abitanti delle montagne”.
Divenne un importante comune romano, tanto che essendo situata sulle principali rotte dei barbari per arrivare a Roma, venne spesso attaccata e distrutta, prima dai Goti, poi dai temibili Unni di Attila ed infine dai Longobardi.
Nell’epoca romana, come in tantissime altre città, apparvero i primi cristiani tra cui Sant’Alessandro che, secondo la leggenda, venne trucidato e decapitato pubblicamente, diventando il patrono cittadino, tutt’oggi molto sentito e festeggiato il 26 agosto.
Chi visita Bergamo non può fare a meno di non vedere “città alta”, edificata sopra una collina durante la dominazione veneziana. Dopo la scoperta dell’America, Venezia iniziò la lunga decaduta commerciale dopo anni di gloria, così si concentrò con i commerci terrestri con il centro Europa. Per questo motivo Bergamo rivestiva un ruolo importantissimo, soprattutto vista la vicinanza con Milano, occupata dai rivali spagnoli. La fortezza, una volta finita, aveva una vinta muraria lunga 6.200 metri, con quattro splendide entrate cittadine, ad oggi ancora in perfette condizioni. Attualmente la città conta 119.000 abitanti.

Piatti tipici
: preparati con pasta fresca e ripieni di carne, i “casoncelli” sono indubbiamente il piatto tradizionale e principale della città. Altra prelibatezza in cui i bergamaschi si identificano è la polenta, in particolare la “polenta e osei”.
Per i dolci la più famosa torta locale è la torta “Doninzetti”, dedicata al grande musicista bergamasco Gaetano Donizetti; ha una forma di ciambella ed è spolverata da zucchero a velo.
La zona è da sempre fonte di ottime qualità vinicole, tanto che nell’antico borgo di San Lorenzo pare sia sorto in passato persino un tempio a Bacco.
Il vino migliore è il Valcalepio, che si trova sia bianco che rosso ed entrambi si abbinano perfettamente alle altre pietanze locali. 

Lo stadio
: creato nel 1928, in onore di un giovane fascista deceduto nei moti che precedettero il regime, conteneva solamente 12.000 posti, anche se in casi straordinari la capienza poteva essere aumentata sostanzialmente.
Al momento può contenere circa 27.000 posti.
Per arrivarci è necessario uscire dall’autostrada ed imboccare la circonvallazione seguendo le indicazioni per “Valli di Bergamo”. Alla rotonda sarà sufficiente proseguire seguendo l'indicazione “stadio” e proseguire per Viale Giulio Cesare.

La curva
: il primo nucleo di tifo organizzato a Bergamo risale al lontano 1971, il “Club Atalanta Commandos”, nome molto usuale in quegli anni.
Due anni dopo vennero affiancati dai “Panthers”, un volenteroso gruppo di giovani proveniente dalla zona di Dalmine.
Il campionato 1974/75 porterà in Curva Nord ulteriori gruppi bergamaschi, gli “Ultras-Fossa” e gli “Sbandati” ma, l’anno che segnerà completamente la curva bergamasca per almeno un trentennio sarà il 1976, con la nascita delle famose “Brigate Nero Azzurre”. Più comunemente chiamate da tutti “BNA”, apprezzate da amici e nemici, in Italia e all’estero.
Altri gruppi storici da citare nel panorama ultras atalantino furono la “Armata”, fondata nel 1993 e i famosi “Wild Kaos Atalanta”. Questo gruppo nacque dall’unione di altri due, gli “Stoned” e gli “Island Collective”. Il debutto avvenne nel maggio del 1984, proprio contro la nostra rivale Varese.
Insieme alle brigate furono per anni i due gruppi principali della città, convivendo all’interno della curva, anche se per mentalità e stile si presentavano nettamente diversi.
La caratteristica delle Brigate fu quella di  riuscire ad unire una città con la “scusa” dell’Atalanta. E’ loro il famoso slogan “7 su 7” ovvero il vivere lo stadio non solo la domenica (ormai il sabato…) ma tutta la settimana, trovandosi nella sede del gruppo ad organizzare, discutere o solamente trovarsi, creando aggregazione dietro quella casacca nerazzurra.
Quella bergamasca è stata una tra le prime curve in Italia a creare un bandierone “copri curva”, sicuramente tra i più grandi che si ricordano in assoluto; impressionante però il fatto che non hanno avuto nessun aiuto economico e da soli hanno fatto una colletta fino a raggiungere la ragguardevole cifra di sette milioni e mezzo di lire.
Tutti i gruppi storici con il passare degli anni si sono sciolti, per ultimi (nel 2005) anche le famose Brigate.
La rivalità più sentita è con la vicina Brescia, ma anche con Roma, Torino, Milan, Inter, Juventus, Napoli, Verona, Genoa e Salernitana.
Una bella amicizia con la curva della Ternana ed i tedeschi del Francoforte.
Una grossa operazione condotta dalle Forze dell’Ordine ha portato sotto inchiesta, poche settimane fa, 104 ultras atalantini, per svariati e diversi reati, tra cui il più grave risulta “associazione a delinquere”.
Probabilmente hanno influito molto nelle indagini anche i disordini creati dalla curva bergamasca in occasione del “Berghem Fest”, dove era ospite il ministro degli interni Roberto Maroni, artefice della tanto contestata “Tessera del tifoso”.

Curiosità
: altro straordinario dato che dimostra l’attaccamento della città non solo alla squadra, ma anche alla curva, è il numero di presenze alla festa estiva della Curva Nord di Bergamo, più comunemente chiamata “Festa della Dea”.
Più di 12.000 persone a sera, cori, fumogeni e fuochi d’artificio, concerti e riflessioni sul mondo del tifo organizzato, sul calcio di oggi ed in generale sulla società attuale dove viviamo.
Quest’ estate sono state organizzate conferenze durante i giorni della festa della Dea con i genitori di Gabriele Sandri, il giovane tifoso laziale ricordato da moltissime tifoserie, i genitori di Stefano Cucchi, il ragazzo deceduto in ospedale a seguito di episodi tuttora poco chiari, dei rappresentanti dell’Aquila Rugby che hanno parlato del dopo terremoto e tanti altri argomenti delicati. L’anno precedente, invece, venne invitata la sorella di Vincenzo Spagnolo, il tifoso genoano tristemente ucciso durante alcuni disordini con i tifosi milanisti.
Oltre a tutte queste riflessioni viene effettuata moltissima solidarietà. Qualche anno fa, per esempio, quasi tutto l’incasso effettuato in un giorno della festa è stato donato a Edoardo, un bambino di 7 mesi, che grazie anche a quei soldi ha potuto essere operato in America. Non sono nuovi i bergamaschi a questo tipo di iniziative, un’altra di esse molto famosa è stata infatti la serata con più di 500 ultras atalantini in solidarietà di Elisa, una bambina di 4 anni che stava combattendo la battaglia più grande della sua vita, vivere come tutti gli altri. La curva ha accolto la famiglia ed Elisa nella loro sede dove era appeso all’entrata un lungo striscione con la scritta “Forza Elisa, la Nord è con te”. La mamma dichiarerà in seguito che quasi per tutta la sera non avrà visto la figlia, tanta era la gente che voleva tenerla in braccio o abbracciarla. Grazie ai soldi della curva la bambina ha potuto iniziare una serie di terapie all’estero per combattere la sua malattia. In una serata sono stati versati alla famiglia più di 10.000 euro. Nel bene o nel male sostenitori ed appassionati, non solo di calcio...

Luca Armilli

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