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Editoriale del 21/09/2011
mercoledì 21 settembre 2011 - 01:08
di Massimo Barbero
Da dove si comincia a raccontare una notte così? Avevo scelto un “attacco” medesimo l’anno scorso dopo una delle partite con l’Atalanta. Quando avevamo battuto i nerazzurri al “Piola” ad ottobre mi era parso di toccare il cielo con un dito. Undici mesi dopo le maglie erano le stesse. Ma di fronte avevamo… l’Inter, la squadra che un anno fa era sul tetto del mondo… Negli stessi giorni in cui ci pareva già di aver raggiunto il paradiso calcistico con la conquista di quella “serie B” che ieri sera i tifosi della Beneamata ci auguravano “a mo di dileggio” nel pregara.
Il Novara ha giocato la partita perfetta. Un primo tempo sensazionale nel quale la squadra di Gasperini rimbalzava puntualmente contro la nostra diga eretta ben prima dell’area di rigore. Ed ogni pallone recuperato era vissuto come l’occasione per tentare di ferire a morte un avversario sorpreso da cotanto furore. Esattamente il contrario di quello che era successo a Cagliari, almeno nel primo tempo. Stavolta dobbiamo parlare benissimo dei nuovi arrivi. Di un Radovanovic sempre più convincente, di un Dellafiore ritrovato, di un Meggiorini strepitoso per almeno un tempo, di un Paci sicurezza assoluta. E del Morimoto visto nella seconda frazione quando ha tenuto in scacco quasi da solo la difesa ospite. Senza dimenticare Mazzarani e Giorgi, decisivi nel propiziare le due marcature azzurre giunte su azione. Verso la fine del primo tempo… cattivi pensieri mi sfioravano. “Li abbiamo dominati senza segnare, non può andare avanti così….”. Temevo che, durante la nostra inevitabile flessione, avremmo incassato un “golletto” con il risultato di subire una splendida quanto amarissima sconfitta. Invece è giunto l’1-0 di Meggiorini a darci la sensazione che stavamo davvero vivendo una notte magica. L’intervallo è stato un breve dilemma tra il dolce vantaggio e la paura di una ripresa in cui la squadra più forte avrebbe potuto capovolgere il risultato. Ed invece l’Inter non è mai riuscita a cambiare volto al match. D’accordo, i cambi hanno aggiunto qualcosa al nulla del primo tempo… ma noi non abbiamo mai rinunciato ad affondare. E questa è stata la nostra carta vincente. Il 3-1 finale non fa una grinza. Ha vinto la squadra che ha giocato meglio per tutti i novanta minuti e che forse avrebbe meritato di raddoppiare ben prima dello spunto di Morimoto che ha mandato in tilt Ranocchia. Il calcio è uno sport splendido. Nelle altre discipline di squadra ben difficilmente esisterebbe partita tra due formazioni con valori (e costi) tanto diversi. Invece nel magico mondo del pallone… può accadere che organizzazione e voglia di vincere ribaltino verdetti scritti da valori tecnici che paiono scontati. Il Levante può battere il Real Madrid. Ed il Novara può battere la grande Inter… 71 anni dopo l’ultima volta in Via Alcarotti. Sono particolarmente contento per la risposta alle cassandre che aleggiavano in città dopo Cagliari. La prestazione in terra sarda non aveva convinto nessuno, me compreso. Molti però avevano trasformato una sconfitta (meritata) in un verdetto senza appello di bocciatura della rosa. Come se il Novara fosse finito in A per dono divino… e non per aver vinto alla grande due campionati consecutivi… La strada è lunga, ma ci siamo anche noi. E se conosco la grinta di questo gruppo… non molleremo fino alla fine. E sono felice per Tesser, un bravissimo tecnico ed un signore della panchina che ha cancellato nella maniera più esaltante l’unico zero rimasto (quello delle vittorie in A). nella sua carriera. Ha fatto tesoro delle ultime gare operando gli innesti giusti, senza stravolgimenti o insistenze ostinate. Ed ha motivato la squadra nella maniera migliore in questi tre giorni di attesa. Il calcio italiano ha bisogno di allenatori seri e scrupolosi come lui… Vado a dormire… ma al risveglio sarà ancora tutto bellissimo… Stavolta non è un sogno… ma la realtà… Forza Novara sempre!
Massimo Barbero |
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