L'editoriale del 27/10/2011
giovedė 27 ottobre 2011 - 09:34
di Massimo Barbero
Ieri, prima della gara, ho voluto riassaporare le sensazioni di quel magico 20 settembre. Allora avevo attraversato la città a piedi, dal centro fino in Viale Kennedy, in un crescente tripudio di colori azzurri, quasi a pregustare la grande (ed inattesa) festa. L’ho rifatto, ma stavolta l’atmosfera era decisamente diversa. Soltanto 36 giorni dopo non è rimasto quasi nulla di quel clima di euforia collettiva… qualche sciarpa nascosta tra i primi giacconi invernali, una tensione palese per una gara importante e temuta. Nulla accade per caso. La città stava somatizzando le incertezze di una squadra che dall’1-0 di Ramirez del Bologna in poi… è parsa smarrita, sfiduciata, insicura… Il nostro primo tempo è stato lo specchio fedele di un momento difficile. Tanti passaggi sbagliati, poco coraggio nel proporsi. La palla scottava sempre tra i piedi degli azzurri, come mai ci era capitato in due anni e mezzo di partite casalinghe della gestione Tesser. L’1-0 di Calaiò è stata la logica conseguenza di un inizio carico di paure, sfortuna (vedi l’uscita di Ludi) errori. In quei primi minuti martoriavo la “distinta” che avevo tra le mani… caspita… mica avevano contro dei marziani… Il Siena aveva in campo tanti protagonisti della cavalcata dell’anno scorso (oltre ai vari Pesoli e Gonzalez). Non era il Novara a non essere degno della A… era quel Novara a non essere all’altezza delle proprie potenzialità. A quel punto tutti abbiamo temuto il peggio. Ovvero altre ripartenze toscane inesorabili nel punire la nostra fragilità attuale. Invece siamo riusciti a rimanere aggrappati alla partita, a risfoderare il carattere, a riemergere dopo una mezzora molto sofferta. E così al fischio finale quest’1-1 è lo specchio fedele di una partita equilibrata, non spettacolare, ma intensa. Se contiamo le palle gol avute il nostro pareggio ci sta, eccome. Però onestamente il campo ci ha detto che i 4 punti che attualmente dividono Siena e Novara non sono frutto del caso. La squadra di Sannino ha acquisito molto in fretta la mentalità giusta per una compagine che deve lottare per sopravvivere: difesa accorta e bloccata, chiusure, raddoppi e pochi regali a ridosso dei propri sedici metri. Non a caso ha preso pochissimi gol. E quasi sempre quando passa in vantaggio riesce a difendere il risultato fino alla fine. Poi invece abbiamo approcciato la serie A con la stessa leggerezza d’animo con cui davamo spettacolo in B. Ci siamo riusciti, con buoni risultati ed un gioco piacevole, sino al 3-3 di Gomez del Catania. Il primo tempo chiuso in svantaggio con il Bologna dopo tante occasioni sciupate (e l’infortunio di Ujkani) ha fatto affiorare tutte le nostre inquietudini. Ne è nato un Novara che non è più quello “bello ed impossibile” delle prime partite, ma che non è nemmeno una squadra così “scafata” da riuscire a portare a casa qualche punto anche contro avversari superiori. Basterà questo (benedetto) gol di Gemiti per invertire la rotta? Lo spero, ma solo a Lecce capiremo quanto vale dal punto di vista psicologico questa rimonta. Per adesso teniamoci stretti questa reazione di carattere ed un punticino che fa poca classifica, ma che, per come si erano messe le cose, è assai ben accetto… Voglio fare i complimenti a Matteo Centurioni. La serietà e la professionalità pagano anche in questo discusso mondo del calcio. A 37 anni sta giocando il suo secondo campionato di serie A con l’entusiasmo di un ragazzino e l’esperienza di un veterano. Ora non dobbiamo guardare la classifica, ma recuperare prima possibile la tranquillità dei giorni migliori ed il piacere di giocare a calcio senza assilli. Con il Siena sono finite le partite “da vincere a tutti i costi” nelle quali non abbiamo mai vinto ed anzi abbiamo, quasi sempre, almeno rischiato di perdere… E se da Lecce in poi… ci preoccupassimo soprattutto di contenere gli avversari, rispolverando nel contempo le nostre micidiali ripartenze in velocità… che piegavano le difese avversarie, anche di categoria superiore? Parafrasando la curva… Forza ragazzi noi ci crediamo… Forza Novara sempre! |