L'editoriale del 6/12/2011
martedė 06 dicembre 2011 - 14:12
di Massimo Barbero
Questa volta niente alibi, né attenuanti. La Lazio ha gestito a proprio piacimento la gara contro un Novara che non è mai entrato in partita. Non era ancora successo nel corso di questo campionato nel quale finora ce l’eravamo giocata con tutte. Nemmeno ad Udine quando lo 0-3 era stato più il frutto di situazioni rocambolesche che non lo specchio di un dominio assoluto come quello che abbiamo visto ieri sera.
Sono cose che possono succedere in serie A quando affronti avversari tecnicamente molto più forti. Se loro vanno al massimo e tu no la goleada è quasi d’obbligo. Sono però cose che non dovrebbero accadere quando hai una classifica così precaria e soprattutto quando ti eri ricostruito un piccolo castello di certezze con un mese di prestazioni decisamente positive. Ecco, questo è il vero guaio, al di là dei punti lasciati per strada che forse non erano nemmeno in preventivo: in meno di mezzora abbiamo perso gran parte della fiducia che avevano ritrovato, con tanta fatica.
I primi 25’ di gioco sono stati da incubo. Otto calci d’angolo quasi consecutivi, una pressione costante. La palla usciva dalla nostra area, ma subito tornava in possesso dei padroni di casa. Tesser aveva varato uno schieramento molto coraggioso nella speranza di tenere palla in attacco e di non concedere ai padroni di casa l’arma di un forcing continuo. Sul campo però si è visto l’esatto contrario a dimostrazione che non è il numero degli attaccanti mandati in campo a determinare la mentalità (offensiva o meno) di una squadra. In un contesto simile era quasi inevitabile prendere gol molto presto. Gli errori su palla inattiva sono più l’effetto dell’andamento della contesa che la causa specifica di una sconfitta meritata.
Sarebbe andata diversamente con un centrocampista di contenimento in più? Forse, ma non credo sia questo il punto. Quando subisci una battuta d’arresto tanto netta è evidente che è stato sbagliato l’approccio mentale alla gara. Ed allora è inutile dare i numeri… (dal punto di vista tattico, intendo) dicendo che avrebbe dovuto giocare Tizio piuttosto che Caio... Bisogna rivedere all’infinito la cassetta della gara… per evitare di ripetere gli errori di ieri sera… La Lazio ha schierato qualche campione di livello assoluto. Ma soprattutto tanti buoni giocatori che ci hanno surclassato anche dal punto di vista della mentalità, della determinazione. Non era facile fare punti all’Olimpico, ma non era impossibile reggere il confronto in maniera più dignitosa.
Le cose migliori le abbiamo fatte vedere nel finale di primo tempo quando abbiamo dato la sensazione di poter riaprire la gara. Nella ripresa invece abbiamo ripetutamente sbattuto contro il muro biancoceleste. E rischiato il tracollo in almeno un paio di situazione clamorose. Stavolta non ci sono promossi. Tutti rimandati, nella speranza che quanto visto ieri sera a Roma serva da lezione per affrontare le altre grandi del campionato.
Ed ora dobbiamo voltare pagina, il prima possibile. Il campionato non aspetta e bisogna arrivare a Natale con almeno 13 punti per non staccarsi troppo dal groppone di medio-bassa classifica. Domani sera tifiamo tutti Napoli contro il Villareal. Per il bene del calcio d’italiano e… per i nostri interessi. Meglio un avversario un po’ appagato dalla straordinaria prestazione di Champions che una squadra arrabbiata da un’eliminazione inattesa… Dovremo essere noi ad essere inferociti (sportivamente parlando, intendo)… perché ci giocheremo una fetta di salvezza nel nostro stadio… Guai a mollare un solo centimetro ai campioni che schiererà Mazzarri… Come la gente del rettilineo all’ingresso delle squadre in campo anch’io urlo “Attilio, Attilio!!!” alla vigilia di un’altra gara molto difficile… Provaci ancora, mister! Coloro che hanno vissuto la tensione per il testa a testa con il Moncalieri non si rassegnano per così poco… Forza Novara sempre! |