L'editoriale del 26/02/2012
domenica 26 febbraio 2012 - 21:48
di Massimo Barbero
Oggi la sofferenza è stata doppia. Ad ogni gol del Catania corrispondeva, quasi per incanto, un gol (incassato) del Palermo… Lo stadio “Massimino” esultava due volte e noi ci sentivamo doppiamente vicini ad un baratro sempre più probabile.
Probabilmente questo Catania è la squadra più attrezzata, unita e determinata tra quelle che abbiamo affrontato sinora nell’era Mondonico. Una sconfitta al “Cibali” di per sé ci può anche stare, ma… Non voglio partecipare al comodo gioco dell’“ah, se avesse giocato Tizio…”. Dico solo che fossi stato nel pur saggio mister azzurro avrei toccato meno possibile (almeno oggi che non avevamo troppe defezioni…) lo schieramento su cui avevamo costruito le piccole certezze dell’ultimo mese. Per capirci le cose migliori le abbiamo fatte con il terzetto Lisuzzo-Centurioni-Garcia in mezzo… con due esterni difensivi ma con facoltà di spingere ed aiutare il centrocampo… con Jeda a far da raccordo tra Caracciolo ed il resto della squadra. Francamente non avrei modificato granchè un meccanismo che si reggeva su equilibri tanto inattesi quanto felici. Specialmente avendo della alternative come Morganella e Silva che paiono proprio ritagliati per quel ruolo di cursori. Invece ho visto un Gemiti esterno destro alto di centrocampo, un Garcia riproposto laterale sinistro come nei balbettanti esordi con un sacrificato Mascara davanti… Ecco, la metamorfosi tattica di Mascara mi ricorda quando ad inizio degli anni novanta Trapattoni si era messo in testa di far fare il regista a Vialli. E Vialli era entrato in una crisi di identità… Non si sentiva un regista, ma non si sentiva più nemmeno un attaccante. Fino a quando Lippi lo riportò davanti in pianta stabile, garantendogli altri anni ad alto livello…
In realtà questo Novara si reggeva soprattutto sulla fiducia derivante dal non prendere gol. Da quello 0-0 con il Cagliari avevamo costruito un piccolo castello di certezze che sono crollate al momento della rete di Bergessio. D’incanto è tornato lo spettro di tante domeniche buie nelle quali gli avversari ci segnavano (quasi) ad ogni affondo.
Eppure non può essere tutto da buttare come la gara di oggi sembrerebbe dire… Solo sette giorni fa avevamo ritrovato un cauto ottimismo. Eravamo tornati dallo stadio soddisfatti per la prestazione contro un’Atalanta che oggi ha travolto
la Roma.Perquesto i ragazzi non devono perdere la fiducia ritrovata tanto a fatica. Il pomeriggio di Catania va archiviato come un episodio negativo, non come la fine della speranza che avevamo ritrovato dopo un lungo tunnel. Ovviamente occorre un segnale forte in questo senso. Sin da Bologna.
Certo, fa riflettere considerare che oggi il Novara ha finito la partita senza avere in campo nessuno dei cinque acquisti del mercato invernale. D’accordo Caracciolo è uscito soltanto a gara compromessa e Mascara è stato sostituito in una situazione molto particolare (fischi assordanti ad ogni tocco di palla). Però è innegabile che il nostro vero mese di impasse tecnico-dirigenziale è stato proprio gennaio e le incongruenze commesse in quel frangente tanto difficile e delicato rischiano di pesare in maniera ancor più determinante dei rimpianti relativi al mercato estivo.
Chiudo con un pensiero su Milan-Juve… Dopo aver letto del siparietto Galliani-Conte…e dopo aver assistito ad una guerra mediatica su entrambi i fronti che si è trasferita sul campo con effetti devastanti… mi sento ancora più orgoglioso di essere un tifoso del Novara… Prendetela come una magra consolazione, ma… Meglio una A magari solo di passaggio…che identificarsi con simboli tanto negativi per l’immagine dello sport che più amiamo… Prendetemi per pazzo, ma non ho invidiato quelle sciarpe bianco/rossonere di appassionati genuini come noi che si mescolavano sull’aereo per Catania al nostro azzurro, magari oggi un po’ sbiadito, ma sempre dignitoso… Forza Novara sempre! |