La lente d'ingrandimento
martedì 03 aprile 2012 - 13:15
di Siimona Ragusa
Finché la matematica non ci condanna, abbiamo il diritto e il dovere di crederci. E l’atteggiamento con cui il Novara è sceso in campo all’Olimpico è quello giusto. Un atteggiamento sfrontato, coraggioso, che ha spaventato la Roma per una buona fetta di gara. Che ci ha permesso di sognare al gol del vantaggio firmato dall’airone e che ci ha poi puniti ingiustamente in seguito alla valanga di reti giallorossa. Ma non avevamo alternative. Era l’unico atteggiamento possibile. Dovevamo affrontare la squadra di Luis Enrique a viso aperto se volevamo sperare di rosicchiare almeno un punto. Non ci siamo riusciti. Pazienza, almeno ci abbiamo provato.
L’attacco giallorosso, dopo aver preso le misure, è stato implacabile. Ci ha bucato in mezzo, sulla fascia sinistra e su quella opposta. In qualche occasione la retroguardia azzurra non è stata impeccabile, peccando forse di troppa leggerezza: come in occasione del pallone regalato a Simplicio, che ci ha puniti e pure beffati. Contro la coppia d’attacco Osvaldo-Bojan abbiamo coperto finché abbiamo potuto e con l’inserimento di Lamela le nostre fatiche si sono dovute triplicare, perché sulla fascia sinistra non è stato affatto un cliente facile da gestire né per Gemiti né per Garcia.
Nonostante il 5-2 che punisce troppo severamente questo Novara, il rammarico c’è, in virtù soprattutto dei risultati registrati sugli altri campi. Diventa sempre più difficile crederci, ma è doveroso farlo. Perché ci aspettano altre gare fondamentali, avversari alla nostra portata da affrontare, punti da raccogliere e soprattutto un Silvio Piola gremito fino alla fine di questa avventura. Con il senno di poi, se ci voltassimo indietro per un secondo, verrebbe da pensare che, forse, con un po’ più di fortuna e di convinzione, questa salvezza sarebbe stata alla nostra portata. Ma i se e i ma non contano. Conta la realtà, che dice che ci sono mancati l’esperienza ed il carattere. Due ingredienti che non si comprano al mercato ma che si costruiscono nel tempo. Ed il campionato di serie A, certamente, non ha tempo da concedere a nessuno, neppure ad una principiante: chi tentenna resta tagliato fuori. Noi un pizzico di esperienza, in questi mesi, l’abbiamo acquisita ed il carattere, un po’ alla volta, lo abbiamo tirato fuori (e la prestazione di Roma, 5-2 a parte, ne è degna prova). E se ci è voluto del tempo, pazienza. Vorrà dire che sapremo farne tesoro nelle esperienze future. Che sia nel campionato di serie B o in quello di serie A.
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