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L'editoriale di Massimo Barbero
giovedì 23 maggio 2013 - 11:55
Consueto appuntamento settimanale
Ci siamo ancora… Siamo feriti, ma ancora vivi… Dai miei trascorsi nei play off ho imparato che il pareggio in trasferta può essere un risultato pericolosissimo per la squadra che gioca il ritorno in casa. Perché sente il traguardo vicino, ma deve fare i conti con un avversario che non ha più nulla da perdere, che va in campo senza remore, dando il tutto per tutto, libero mentalmente. Contro Pro Sesto, Alto Adige e Reggina abbiamo rischiato molto di più al “Piola” (dopo uno 0-0 esterno) che non in trasferta. E contro Saronno e Pro Patria abbiamo gettato alle ortiche la finale in Viale Kennedy, dopo un pareggio fuori casa… Ora il pronostico pende decisamente dalla parte della squadra di Sarri… e forse non è del tutto un male… Detto questo, ci eravamo forse un po’ dimenticati quanto valesse quest’Empoli. Si tratta di una squadra che a metà ottobre era fanalino di coda della serie B e che da quel momento ha viaggiato ad una media punti incredibile; è andata più forte di Sassuolo, Verona e Livorno. La nostra rincorsa è stata più imperiosa e travolgente in certi momenti, ma la marcia di Maccarone e compagni è stata più continua e prolungata. Per 33 partite (sono quasi un campionato di Lega Pro…) ha avuto ritmo da promozione diretta. E nelle ultime settimane ha sempre vinto (biscotti a parte) quando aveva la pressione di dover vincere a tutti i costi. Non è semplice. Purtroppo ieri abbiamo avuto tre episodi negativi nel giro di poco più di un quarto d’ora. Dapprima l’assurdo gol incassato (e qui dobbiamo solo recitare il “mea culpa”). Poi il mani di Hysaj ignorato dai sei soggetti mandati a dirigere la gara (ma gli addizionali che ci stanno a fare?). Infine lo iellatissimo infortunio di Pesce (auguri di cuore Simone) che ci ha tolto un punto di riferimento importante quando avevamo ripreso in mano la gara (ricordo 4 angoli consecutivi e 2 parate decisive di Bassi in quel frangente). Vorrei rigiocare questa semifinale… con Pesce in campo per tutti i 90’… e senza la zavorra di quel regalo a Maccarone nell’azione dell’1-0… Allora non ci sarebbero davvero rimpianti contro un Empoli certamente ben messo in campo e che non sembra nemmeno parente della squadra timida e e Saponaradipendente di fine estate… Ovviamente non ci sono state solo contrarietà ieri sera. Quel salvataggio di Lisuzzo a Bardi battuto… è valso due reti in un colpo solo… perché sul rovesciamento di fronte uno strepitoso Lazzari ha mandato in cortocircuito Laurini. Ecco, ieri sera Flavio è stato semplicemente entusiasmante per carica agonistica e voglia di vincere. Stento a riconoscere in lui il timido rifinitore delle prime giornate in cui alternava buone giocate a pause inaccettabili in quel ruolo. Sull’1-1 l’Empoli è andato più vicino di noi al gol della vittoria. Le parate di Bardi sono state più difficili di quelle di Bassi. Abbiamo avuto un ottimo momento ad inizio ripresa, ma col passare dei minuti i toscani hanno dato la sensazione di avere maggiori riserve. Purtroppo in questo frangente paghiamo la mancanza di alternative ai 16-18 protagonisti della strepitosa “Remuntada”. Ci servirebbe il miglior Barusso per far legna in mezzo al campo. Ed un Baclet almeno presentabile per giocare qualche scampolo di gara al posto di Gonzalez. Tanto per fare due esempi. Domenica possiamo e dobbiamo fare di più in avanti. Occorre sfruttare l’unico punto debole della squadra di Sarri: una difesa composta di giocatori molto promettenti che ha perso però i due uomini di maggiore esperienza. Mi aspetto una grande prova da parte di Seferovic che quest’anno nell’area tra Liguria e Toscana non ci ha mai deluso. Ho in mente l’azione che ci ha portato al 2-2 a settembre quand’eravamo praticamente in dieci: Mehmeti che si sposta sulla destra e Gonzalez che anticipa i due centrali per andare ad insaccare. Ecco, dovremo essere bravi ad allargare il gioco, per servire palloni al centro per tempestivi inserimenti… Non so perché… ma io al “Castellani” mi porterei in panchina un Simone Motta da mandare in campo ad un quarto d’ora dalla fine se il punteggio fosse ancora quello di parità… In certi frangenti esperienza ed abitudine a vincere campionati contano molto. Mi aspettavo francamente di più dal pubblico. Non dai presenti che sono stati encomiabili per il sostegno alla squadra anche nei momenti meno facili. Ma da chi è rimasto a casa davanti alla tv… Dati agli assenti tutti gli alibi del caso… meno di 7 mila paganti per una semifinale play off non sono un dato esaltante. Dov’erano gli altri 5-6 mila di quel pomeriggio di San Siro? Ho un po’ l’impressione che qualcuno consideri la conquista dei play off una cosa “normale”. Invece non va dimenticato che dal 1956 ad oggi soltanto tre volte il Novara è stato così vicino al ritorno in serie A… Delle quattro partecipanti ai play off siamo l’unica ad aver centrato due qualificazioni agli spareggi negli ultimi tre anni… ma siamo decisamente anche la squadra meno blasonata per risultati dal 1980 ad oggi… Dunque… un appello agli indecisi… Andiamo ad Empoli per giocarci fino in fondo questa possibilità… Se alle 22.40 di domenica avremo tutti il nostro massimo… non ci potranno essere rimpianti. Tantomeno ripensando a dov’eravamo soltanto ai primi di febbraio… La vita è adesso… c’è un’estate davanti per fare altro…. Oggi più che mai conta solo gridare… Forza Novara sempre!
Massimo Barbero |
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