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Sarà davvero finita?
• di Massimo Barbero
Novara - Empoli: i precedenti
• uno sguardo ai match del passato
venerdì 18 aprile 2014 - 09:31
il consueto appuntamento a cura di Massimo Barbero

Ieri un cuore pulsante batteva all’unisono con quello degli undici azzurri in campo. Massimo De Salvo non ha smesso un solo istante di incitare i suoi giocatori ai bordi del campo. Come accade molto spesso nelle partite casalinghe. Come avrebbero fatto all’epoca un Rozzi ed un Anconetani e persino un Tarantola, per quanto personaggi dal temperamento e dal modo di comportarsi estremamente diverso da quello del nostro Presidente.

Seguo da vicino il Novara da più di 30 anni e so che la gente in questa città  ama spesso creare ed alimentare delle leggende, forse convinta di alleviare così le proprie sofferenze sportive… E così per lungo tempo ci siamo raccontati… che il Novara dei Montipò non voleva salire in C1… che Armani è stato mandato via… che Ferretti ha sbagliato apposta il calcio di rigore… che a Giordano è stato ordinato di fallire un gol praticamente fatto a Pistoia… che Rubino non era infortunato nei play off contro la Pro Patria… ed ancora che l’anno scorso abbiamo perso la semifinale non perché l’Empoli fosse semplicemente più forte, ma perché NON volevamo salire…

La “favola” di questi anni/mesi/giorni… è quella di un Massimo De Salvo disinteressato ai destini della squadra azzurra… intento a pensare solo alla crescita di Novarello… Come se l’immagine, la visibilità, la fruibilità di un centro sportivo che tutta Italia ci invidia potessero prescindere da un Novara almeno stabilmente collocato nel calcio delle Tv… Io guardo ai fatti e non alle parole. E so che dal 2006 ad oggi questa proprietà, al di là degli errori e dei risultati più o meno felici, non ha mai arretrato nemmeno di un millimetro rispetto ai propri progetti. Nell’epoca post Tarantola non era mai accaduto… almeno per un lasso di tempo così lungo.

La partita di ieri non ci deve illudere troppo. Concordo con chi scrive sul “muro” che per salvarci bisogna fare di più. Molto di più. Troppo spesso ci facciamo condizionare nei nostri giudizi dal risultato. Ed invece se analizziamo con onestà quello che è successo… dobbiamo convenire che contro il Trapani si è visto un Novara non molto diverso da quello di 13 giorni prima contro il Crotone. La squadra dopo un primo tempo giocato a livelli elevati ha mostrato un calo fisico preoccupante. La differenza (finalmente in positivo) l’hanno fatta gli episodi. Manconi ha sfruttato l’occasione del 2-0 come non era riuscito a Rubino contro i calabresi. Pacilli è stato mandato (giustamente) sotto la doccia come non era capitato a Zito della Ternana nel finale del primo tempo della gara con gli umbri.

Sul 2-0, con un uomo in più, abbiamo incassato troppe ripartenze. E sul 3-0 siamo usciti pericolosamente dal campo con dieci minuti d’anticipo trascurando, tra le altre cose, che anche la differenza reti che potrebbe diventare determinante in caso di arrivo alla pari con Cittadella o Padova.

Ovviamente ci sono state anche delle cose positive che vanno sottolineate con altrettanta onestà per ritrovare un po’ di fiducia in vista dello sprint finale. Innanzitutto il risultato. Un’altra non vittoria sarebbe stata drammatica alla luce dei successi di Cittadella e Padova. Poi la duttilità tattica di Aglietti che non ha esitato a cambiare modulo alla luce della contingenza. Il 4-3-3 è ideale per esaltare Lazzari. Quando manca l’esterno romano non è uno scandalo provare ed utilizzare altre soluzioni. Sempre tenendo presente che sono gli uomini che fanno la fortuna di uno schieramento e non viceversa. I giovani hanno fatto ancora una volta bene, dimostrando di meritare una maglia da titolare in questo Novara acciaccato. Ma finalmente abbiamo ritrovato anche uomini della “vecchia guardia”. Innanzitutto Rigoni. Quando Marco gioca anche solo al 70 per cento delle sue possibilità rimane un elemento in grado di aggiungere tanta qualità al nostro centrocampo. Mi pare stia ritrovando la personalità che gli era sempre mancata in questa tribolatissima stagione. Con lo schieramento di ieri è un “lusso” che ci possiamo permettere, specialmente in casa. Nel finale si sono visti anche lampi di Gonzalez che fanno pensare sia il caso di dare anche a Pablo qualche nuova opportunità nelle ultime gare. Ma io apprezzo da sempre “Charlie” Ludi. E non certo per il gol. Per la capacità di lottare e soffrire in campo sino alla fine malgrado l’ennesimo acciacco. Per le dichiarazioni nel post gara nelle quali esalta sempre un compagno come Vicari che pure gli ha “soffiato” il posto da titolare.

Pescara è un crocevia fondamentale della nostra stagione. Se dovesse ripetersi il triste copione delle ultime trasferte… il successivo match casalingo con un Palermo in odore di serie A… sarebbe da brividi… Se invece dovessimo bissare… il risultato colto in Abruzzo il 21 maggio del 2011… allora metteremmo una pressione incredibile su Cittadella e Padova che andranno in campo 24 ore dopo di noi… La Reggina si gioca le ultime chances di lottare fino alla fine proprio contro la squadra di Foscarini… che ha ritrovato una continuità di risultati nel momento più delicato. Con gli abruzzesi abbiamo un piccolo credito… rappresentato dalle occasioni sprecate… nella gara d’andata… nella sera della miglior prestazione della gestione Calori… a  pochi giorni dal suo arrivo.

Il 17 aprile 2013 eravamo in paradiso. Il 3-1 sul campo del Livorno aveva rappresentato il punto più elevato della scalata di una squadra che pareva la favorita d’obbligo in vista degli imminenti play off… Ed invece stava per cominciare un anno di incredibili sofferenze… Speriamo che quest’altro 3-1 capitato ancora la sera del 17 aprile… segni un nuovo spartiacque verso un lieto fine… che rappresenterebbe un grosso sollievo per chi sta soffrendo per questo campionato incredibile… Buona Pasqua a tutti ed ovviamente… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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