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lunedė 29 agosto 2016 - 10:15
di Massimo Barbero

Stavolta sono stato davvero tentato di ingannare il mio caporedattore Danny Faranna ed i lettori meno attenti… riproponendo, pari pari l’editoriale scritto quasi un anno fa, dopo la rimonta in extremis subita dal Latina. Come allora il pareggio avversario è giunto quando sembravamo padroni della situazione e pienamente in grado di gestire il risultato contro un avversario che aveva dato il proprio meglio nel primo tempo. Le analogie però si fermano qui perché se la prodezza di Brosco (dicesi “gol della domenica”) era risultato un vero e proprio scherzo del destino, il 2-2 di Ferretti è meno frutto del caso e più di una situazione tecnica che il Novara ha patito per gran parte della gara: i cross dalle corsie esterne e l’elevazione dei due attaccanti che Cosmi ha scelto abilmente per la sfida di ieri. Era successo anche nel primo tempo contro la Juve Stabia quando avevamo rischiato seriamente di compromettere il discorso qualificazione.

Dunque, al di là del grande rammarico, parole come sfiga o sfortuna non sono le più appropriate. Bisogna lavorare per correggere quel che non va, magari in sede di mercato e soprattutto poi sul campo in settimana. Il Novara dell’estate 2015 ha chiaramente svoltato quando ha trovato una sicurezza sulle corsie esterne che ad agosto non aveva. Faraoni e Dell’Orco avevano garantito, sin dal loro debutto in campionato, tempismo nelle chiusure, concretezza negli sganciamenti ed un’intesa quasi naturale nelle sovrapposizioni con i compagni. Con Koch e Calderoni, a più di 40 giorni dall’inizio della preparazione, siamo ancora lontani da tutto questo e la squadra ne risente. Specialmente contro avversari che, come la Juve Stabia o il Trapani, giocando a cinque in mezzo al campo, si basano molto sulla spinta di laterali in grado di fare, finchè la condizione li sorregge, la doppia fase difensiva-offensiva. Dopo 45’ molti già puntavano il dito sull’impiego di Beye, ma a mente fredda dobbiamo riconoscere che anche Troest è andato in affanno nella coppia centrale di ieri, spesso sollecitata da palloni scagliati dai lati.

Tutti pensavamo che Cosmi avrebbe schierato Coronado a fianco di una punta. Invece il saggio Serse ha piazzato il talento scovato nel campionato maltese in mezzo al campo, libero di agire ed inserirsi. Con davanti due attaccanti dotati nel gioco aereo quali gli ex del Pavia Ferretti e De Cenco a sfruttare i cross forniti loro dalla collaudata coppia di esterni Fazio-Rizzato. Un Novara privo del suo interditore più efficace (Casarini) ha sofferto inizialmente l’atteggiamento di un Trapani che non è sceso al “Piola” solo per difendersi come aveva fatto nella magica notte del 4-1 dei “marziani”. Già nei primi minuti una dormita di Beye ha permesso a Ferretti di battere a rete con una libertà insperata. Il rovescio della medaglia è che avevamo di fronte un avversario molto meno impenetrabile di quello della passata stagione. Lo si è capito quando Viola ha spedito in porta Galabinov che ha fallito una occasione ghiottissima. Per fortuna Andrey si è fatto perdonare con una punizione capolavoro ed un sorriso che mi auguro voglia sancire una permanenza a Novara ancora molto lunga. L’immediato svantaggio però non ha condizionato i siciliani che hanno continuato a giocare come se nulla fosse, dimostrando di aver conservato, al di là degli uomini, quella mentalità vincente retaggio dello straordinario girone di ritorno dello scorso anno. Il gol di De Cenco era stato annunciato da una prodezza di Da Costa sullo stesso De Cenco a conclusione di un’azione molto simile.

Per fortuna dopo la mezzora il Trapani (Coronado in primis) ha cominciato ad accusare la fatica determinata da un inizio molto intraprendente. L’infortunio del promettente Machin (in bocca al lupo di cuore) ha fatto il resto. E dopo l’intervallo il Novara ha preso decisamente il sopravvento anche grazie alla crescita evidente di due degli elementi più discussi della prima frazione quali Beye e Calderoni. Faragò e Corazza hanno cominciato a spingere con maggiore libertà facendo scricchiolare la difesa granata. Paolino ha segnato un gol rabbioso, quasi volesse regalare alla Nord in quell’istante tutto quello che aveva dentro… per non avere rimpianti… comunque vada a finire mercoledì sera… Stavolta la reazione del Trapani non c’è stata. Il Novara ha mantenuto il pallino del gioco dando la sensazione di poter realizzare il 3-1 da un momento all’altro. Boscaglia ha fatto i cambi più logici avvicendando la gente un po’ a corto di fiato. Quando Sansone è andato in riserva il suo posto è stato preso da un Adorjan che ha giocato il suo scampolo di partita in azzurro più convincente. Cosmi è stato fortunato a rimanere aggrappato al risultato e bravo a tentare il tutto per tutto aggiungendo giocatori offensivi a costo di rimediare un’altra imbarcata come in occasione del 4-1 patito a dicembre. Il tecnico granata sapeva così facendo di poter mettere ancora in difficoltà una difesa azzurra non certo assestata al meglio. E così abbiamo perso di vista Ferretti in una situazione che ricorda quella che lo scorso aprile portò all’1-1 della Salernitana sempre nel recupero.

Alla vigilia, anche se giocavamo in casa, il pareggio non era un risultato da scartare a priori per un Novara ancora in fase di costruzione al cospetto di un Trapani finalista l’anno passato. Per come sono andate le cose però il 2-2 brucia parecchio e la doppia rimonta suona inaccettabile perché nella ripresa avevamo davvero in pugno la gara pur contro un avversario che nel primo tempo ci aveva onestamente dato del filo da torcere.

Cosa serve a questa squadra a due giorni dalla fine del mercato? Innanzitutto questo Faragò o almeno un suo clone (ma ne esistono in giro con il suo stesso, grande, cuore azzurro?). Poi una punta da mettere in sana concorrenza con Galabinov ed un difensore centrale “eclettico” in alternativa a Troest e Scognamiglio. Infine mi aggancio al discorso iniziale… per sottolineare come questo Novara abbia bisogno di maggiore solidità ed intraprendenza sulle corsie esterne. Se, secondo Teti e Boscaglia, Koch e Calderoni (o Dickmann ed Armeno) sono in grado di garantirla gli stessi rimangono i benvenuti. Altrimenti bisogna provvedere. Non è la mancanza di una punta il difetto principale del Novara visto ieri. Certo, un attaccante serve dal punto di vista numerico perché Evacuo non è stato rimpiazzato e, stando così le cose, bisogna pregare San Gaudenzio affinchè Galabinov non contragga nemmeno un raffreddore… Ma Galabinov e Sansone, supportati dagli inserimenti dei centrocampisti, hanno dimostrato di avere eccellenti potenzialità ed un’intesa già buona, seppur perfezionabile.

Sul caso Pisa vi deluderò, ma non voglio aggiungere granchè a quello che sia stato scritto da tutti voi sin da venerdì pomeriggio. Questa vicenda ha iniziato a nausearmi la sera della mancata amichevole con il Celta Vigo quando tifosi avversari e semplici turisti di passaggio a Pisa che avevano già il biglietto in tasca se ne sono tornati a casa scornati, probabilmente convinti che il calcio italiano sia diventato una gabbia di matti. In questi giorni ho provato un sincero disgusto soltanto quando ho sentito il Presidente di Lega accostare una decisione quantomeno “singolare” ad una tragedia dalle proporzioni sconfinate quale il terremoto. Siamo seri! Se a Terni c’era una possibile emergenza legata al terribile sisma non si doveva aspettare un solo istante ad ordinare il rinvio… senza attendere i capricci di azionisti che giocano con i sentimenti dei veri tifosi (del Pisa in questo caso). Mi verrebbe solo da chiedere perché alla Primavera del Pisa verrà data partita persa per la mancata partecipazione alla gara con il Benevento ed invece alla prima squadra del Pisa verrà concesso la possibilità di recuperare la partita con la Ternana… ma ho imparato che parametrare le decisioni dei “bananeros” (cit. Dado) con la logica e tantopiù con il diritto è semplicemente fuorviante e rappresenta l’anticamera di una probabile crisi di nervi… Chiedo solo di sapere se giocheremo con il Pisa (e sono convinto che giocheremo)… quando… dove… e possibilmente anche a che ora… Pretendo (pretendiamo) troppo? Onore a chi ci sarà… comunque a gridare… Forza Novara sempre!!!

Ps: un “grazie” di cuore (chiaramente ironico visto tutti i sacrifici che ci sono dietro la realizzazione di un giornalino) allo steward che ieri nel prefiltraggio che porta a Tribuna e Rettilineo ha requisito la copia di un “Fedelissimo” ad un serenissimo tifoso azzurro che stava tranquillamente avviandosi verso gli spalti a circa un’ora dal fischio d’inizio della partita. In Inghilterra la “rivista da stadio” è una consolidata ed apprezzata tradizione, in Italia un pericolo da sequestrare. Non credo servano commenti ulteriori…

Massimo Barbero

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