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| Utente:Lele79 | 20-10-25 - 21:36:24 |
| La cairese ha esonerato il mister | |
| Utente:kalert | 20-10-25 - 20:43:13 |
| È un complimento il mio 💙 | |
| Utente:kalert | 20-10-25 - 20:42:45 |
| X me dante glie fa na pippa a nino 💙 Il buon nino dovrebbe essere sui libri di letteratura dei licei :)) |
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| Utente:Luciano40 | 20-10-25 - 20:10:38 |
| @Nino 1921 Le due terzine dantesche, dal punto di vista della rima (aba-bcb), sono ineccepibili. Ma gli endecasillabi sono un po' claudicanti. Comunque complimenti, perché io non sarei mai in grado di scriverli. |
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| Utente:tommaso_ | 20-10-25 - 19:10:02 |
| siete un patrimonio, voi e l'associazione 💙 | |
| Utente:Nino 1921 | 20-10-25 - 17:59:31 |
Questo Gigi Molina voll’essere sperto Di sua potenza contra il Nordhal Giove, Disse Luciano40, ond’egli ha cotal merto. Fialte ha un nome : e fece le gran prove, Quando in Menabrea fece strage di lumache: La digestione ch’ei menò, Marmo non move. Gigi Molina d’Allighieri |
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| Utente:Vercingetorix | 20-10-25 - 17:15:29 |
| Grazie Luciano per questi bellissimi ricordi che solo tu, Dinosauro36, Gianfranco Capra e pochi altri su questo muro, possono condividere. L’amore per il Novara non ha età 💙 |
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| Utente:Luciano40 | 20-10-25 - 16:43:44 |
| Visto che il mio ricordo di De Giovanni ha ricevuto alcuni benevoli commenti, voglio richiamare il mio ricordo personale di un altro difensore centrale che, nel Novara di serie A, ebbe un ruolo importante: Gigi Molina, ossia proprio quello cui De Giovanni “rubò” il ruolo di stopper titolare. Di famiglia novarese purosangue, Gigi era il fratello, minore di cinque anni, di Peppino, che nel Novara (di cui sarebbe anche stato, in tre riprese, allenatore, con la promozione in B del 1965), per Pro Patria (promozione in A del 1947), Legnano, Parma e Mantova. Mentre Peppino era una mezzala dai piedi buoni e dal goal facile, Gigi, visto dalla tribuna, sembrava proprio poco portato per fare il calciatore: era dotato di una tecnica di base rudimentale, tanto che calciava la palla quasi sempre in modo scoordinato. Aveva però in misura eccezionale una qualità: si attaccava al centravanti avversario, anticipandolo spesso, comunque non lasciandolo girare e togliendogli lo spazio per giocare. Ricordando che allora il rendimento di un difensore era strettamente legato al numero di goal che l’avversario diretto segnava, Gigi ogni anno risultava tra i primissimi in quella speciale classifica, che i quotidiani sportivi redigevano. Epici furono i suoi duelli con il grandissimo Gunnar Nordhal, che realizzò contro di lui solo due goal a risultato largamente acquisito. Per inciso, ricordo un episodio che chi ne è stato testimone non potrà dimenticare: nel Novara-Milan (1-3) del 4 dicembre 1949 Nordhal, soprannominato il bisonte o (per la sua attività pre-calcio) il pompiere, nonostante due difensori del Novara si fossero attaccati in sequenza alla sua maglia, entrò in porta rallentando solo un po’ e trascinandosi dietro il secondo fin dentro la porta. Non a caso, quel giorno Gigi non faceva parte della squadra. Con Nordhal Gigi mantenne un rapporto di amicizia, tanto che, quando l’azienda di brevetti e materiali plastici che Gigi aveva fondato al termine sella sua carriera sportiva festeggiò una ricorrenza (30 o 40 anni di vita), il bisonte venne dalla Svezia a festeggiare l’antico avversario. Anche fuori dai campi infatti Gigi riuscì a segnalarsi: diplomatosi ragioniere al Mossotti (in un tempo in cui, per la guerra, pochissimi studenti riuscivano a terminare in corso gli studi, ma lui ci riuscì), frequentò e superò diversi esami alla Bocconi. Poi, mentre già giocava da professionista, lavorò per qualche anno come impiegato amministrativo alle Officine Sant’Andrea, prima di fondare l’azienda di successo già citata. Per concludere, voglio ricordare un episodio, certamente inedito, che lo stesso Gigi mi raccontò durante una cena conviviale di un club di cui eravamo entrambi soci. La Sant’Anrdea, per consentirgli di allenarsi, gli concedeva turni compatibili con gli allenamenti, turni che terminavano la sera piuttosto tardi. Una sera, al termine del lavoro, Gigi andò a cena con un paio di amici al Ristorante Menabrea di Piazza Cavour, dove mangiò lumache, cibo considerato di difficile digestione e poco adatto ad un atleta. Un occhio indiscreto segnalò la cosa alla dirigenza del Novara e Gigi subì una specie di processo da parte della triade costituita da Omodei, Sartorio e mio padre. I due avvocati lo stavano mettendo in seria difficoltà, quando mio padre uscì con questa domanda: “Gigi, ma tu le lumache le digerisci?”. E la risposta fu: “Benissimo!”. Al che mio padre fece presente che i capi di accusa erano inconsistenti e l’episodio fu così concluso. |
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| Utente:Cavaliere | 20-10-25 - 15:11:50 |
| Questo fa capire che uscire dalla C è quasi impossibile... | |
| Utente:Lele79 | 20-10-25 - 14:04:00 |
| se l'Alcione entra nel gruppo red bull salutiamo anche loro | |
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