La storia del Novara Calcio
ANGELO
CAIMO .
….e
il tango di Caimo si bloccò nel casquet
Angelo
Caimo, detto Angiulin, è stato il grande portiere del Novara negli anni
Trenta.
Veramente un “grande”, sia come altezza (182 centimetri era tanto
per quei tempi) sia come abilità fra i pali. Pressoché imbattibile.
Era nato a Biandrate nel 1914, ma presto venne a vivere a Novara con i
suoi genitori. Fu sùbito ragazzo discolo e studente malmostoso. Il suo
unico sogno era il pallone; non perse tempo a collocarsi fra i pali
anche perchè i compagni non volevano con loro un giocatore così
riottoso e
litigioso.
Giocava con i ragazzi sul terreno sassoso del Valentino. Lo vide Enrico
Patti, il famoso scopritore di talenti. Lo avvicinò: “Vieni
domani alla Sparta che ti inquadro io. Se vuoi diventare un giocatore
cambierai da così a così”, e fece vedere ad Angelo il palmo
di una mano.
Patti, da tecnico esperto, sapeva benissimo che doveva assolutamente
modificare il carattere di Angelo Caimo, detto “Slim”. Per il resto
c'era ben poco da cambiare: Caimo era già portiere perfetto all'età di
15 anni.
Nella Sparta, il portierone fece faville con le sue mani grandi come
pale per il carbone. Naturale dunque fu il suo trasferimento al Novara,
dall'altra parte del prato. Perchè la sede della Sparta era in via
Sottile, sotto le gradinate del vecchio stadio; la sede del Novara era
in via Alcarotti, sotto le tribune dello stesso stadio.
Giunse al Novara nell'estate del 1934, come secondo portiere. Ma diventò
subito primo portiere, debuttando con il Pavia il 2 febbraio del 1935,
al posto del non soddisfacente Colombo L'allenatore era nientemeno che
il “mago” danubiano Arpàd Weiss, che diede a “Slim” completa
fiducia.
I dirigenti del Novara invece erano scettici: questo ragazzo è matto,
non è affidabile, troppo rischioso metterlo alla guardia della porta
azzurra!
Quella stagione, il Novara era guidato dal commissario tecnico avvocato
Bocca che stava allestendo una squadra super, pezzo dopo pezzo. Caimo
giocò insieme ai terzini Mazzucco e Checco, e si trovò a proprio agio.
Infilò una lunga serie di vittorie che portarono il Novara a ridosso
della vetta.
Quel campionato 1934-1935 fu vinto poi dal favorito Genova; il Novara
chiuse con un magnifico secondo posto, a tre lunghezze. Purtroppo, il
campionato a 16 squadre prevedeva una sola promozione. Ma la squadra
azzurra si tolse succose soddisfazioni togliendo tre punti al Genova e
portando Marco Romano al vertice dei cannonieri con 29 reti.
Angelo Caimo si rivelò grande portiere e da allora fu sempre la maglia
numero uno del Novara.
Giocando con gli azzurri
cinque campionati consecutivi con 123 presenze e due splendide
promozioni in serie “A”. Risvegliò gli appetiti delle squadre
metropolitane. Fu ceduto vantaggiosamente nell'estate del 1939 all'Ambrosiana-Inter,
in cambio del portiere Sain, del mediano Vale e di un buon gruzzolo.
Purtroppo (o fortunatamente) Angelo era un bellissimo uomo, molto
ricercato dalle donne.
Era l'incontrastato monarca di tutte le sale da ballo novaresi. Se lo
disputavano tutte anche perchè era un ballerino formidabile: “Slim”
re del tango, figurato e non.
Un sabato sera, prima di una partita importante (siamo nel 1936),
l'allenatore austriaco Beckey, detto “piccolo Budda” per via di una
evidente pancia, accompagna tutta la squadra al teatro “Faraggiana”,
gestito dal commissario tecnico Luciano Marmo. Vedranno un film, e poi
tutti a letto, all'albergo Moderno.
Caimo dice che non si sente bene, che va a letto a leggere un libro!
Beckey abbozza.
Appena la squadra se n'è andata per i fatti propri, Caimo si alza dal
letto, si veste di tutto punto, ed esce per Novara....
Quando il film finisce, l'allenatore Beckey che ha avuto più di un
sospetto, chiede al portiere dell'albergo se per caso ha visto Caimo
uscire. Il portiere conferma.
Beckey inizia a visitare le prime sale da ballo cittadine. I
Combattenti, i Mutilati, il Vittoria....Nessuna traccia del portiere.
Qualche “amico” di Caimo gli sussurra in un orecchio “provi a san
Martino, è la sua zona di caccia”.
Beckey, già con il fiato corto, scende dal rondò di san Martino e
continua la ricerca. Niente alla “Pro Novara”, niente
all'”Archimede”....Proviamo ai “Cujin”, in fondo a via Pietro
Micca. Ed ecco l'illuminazione, la rivelazione!
Angelo Caimo, detto “Slim”, è al centro della pista che volteggia
acrobaticamente nel tango con una snella ballerina. Beckey sfodera, da
ex centromediano, un preciso destro nel posteriore di Angelo.
Il suo tango resta a
mezz'aria, mentre sta completando un non facile “casquet”.
Il
giorno dopo, contro il Milan, allo stadio Littorio, Angelo Caimo detto
“Slim” impagabile ballerino di tango risulterà il migliore in
campo.
Gianfranco Capra |