La storia del Novara Calcio MARCO
ROMANO .
Marco
Romano non si compra!
Successe nel marzo del
1935.
Il Novara giocava in serie “B” (una serie “B” a sedici squadre,
in fase di assestamento), e già lottava per le prime posizioni.
Il massimo dirigente tecnico di allora, l'avvocato Luigi Bocca, stava
costruendo un complesso di prim'ordine, formato dal nucleo base di
giocatori novaresi e da innesti indovinati e poco costosi.
Presidente della società era un famoso primario dell'Ospedale Maggiore,
il conte Ferretti di Castelferretto, specialista in
otorinolaringoiatria.
Dopo diversi anni di cadetteria, la società azzurra puntava a tornare
nella serie “A” di allora, veramente un lusso.
In quel campionato 1934-1935, i rivali più titolati erano il Genova,
Pisa, Catania. La partita del 17 marzo 1935 allo stadio Marassi di
Genova poteva essere determinante.
Centravanti degli azzurri era Marco Romano (1910-1952), un grande
talento, rivelatosi nelle file del Como, e acquistato da Bocca insieme
al portiere Guarisco e al giovane terzino Galimberti.
Marco Romano era nel pieno della forma: 25 anni, reduce da un
supercampionato con il Como (34 reti), si era confermato anche nel
Novara con a fianco giocatori di talento e di rendimento.
I novaresi Varsaldi, Angelo Galli, Mornese, Rizzotti, Caimo, Checco. E
poi Paolino Piola di Romagnano Sesia; Manfredi di Omegna; Bercellino di
Gattinara; Mazzucco di Casale Monferrato. Una squadra amalgamata e
poderosa.
Nelle prime sedici giornate di campionato, il Novara aveva battuto La
Spezia, Vigevano, Pro Patria, Legnano, Lucchese, Viareggio, Seregno,
Pavia, Cagliari. Aveva perso qualche punto in troppi pareggi. Contro
l'ambizioso Genova, il 4 novembre del 1934 allo stadio “Littorio”,
aveva chiuso in bianco.
Era tempo di rivincite. Prima della partita, nello spogliatoio, Romano
viene avvicinato da uno sconosciuto che gli promette una cifra
eccellente per non impegnarsi. Palese tentativo di corruzione. Romano
stupito e scosso racconta la vicenda al suo commissario tecnico Bocca.
“Va, gioca tranquillo e non pensarci”.
Marco Romano guida l'attacco azzurro. Dopo un quarto d'ora un durissimo
intervento dello stopper rossoblu Godigna spedisce Romano fuori dal
campo con il volto pesto e sanguinante.
Mentre il massaggiatore “Gibula” lo sta medicando in qualche modo,
la nostra sgusciante aletta Dondi è atterrata nell'area genoana. Netto
rigore prontamente concesso dall'arbitro.
Romano, come una furia, butta via i bendaggi, si precipita in campo con
la chiara intenzione di battere il rigore. I compagni lasciano fare. Il
centravanti batte...e la palla sfiora il palo, e si perde sul fondo.
Disastro!
Romano vede i fantasmi del suo corruttore ma lui è a posto perchè ha
detto tutto a Bocca. Resta tuttavia il dubbio, il tarlo.
21 minuto di gioco: rapida azione volante fra Versaldi e Paolino Piola
(cugino di Silvio), palla a Romano che al centro dell'area infila senza
remissione il portiere Traversa. Esultano i novaresi, molti i tifosi al
seguito, il capitano Mornese invita alla calma.
Il Genova è squadra poderosa che punta senza indugi alla promozione. Il
suo centravanti è addirittura il celebre oriundo argentino Libonatti;
il regista è la mezzala Marchini.
I rossoblu, sospinti da un gran pubblico, pareggiano alla fine del primo
tempo causa una sfortunata autorete di Angelo Galli che spiazza Caimo su
tiro di Ferrari.
Ricomincia nella ripresa la battaglia. La partita è in grande
equilibrio con le difese che annullano ogni possibilità di attacco:
finchè all'87' succede il finimondo. Marco Romano, tutto pesto e in
qualche maniera fasciato e incerottato, si fà largo dalla spietata
marcatura di Godigna, e ancora una volta sorprende il portiere Traversa,
consegnando al Novara una vittoria storica.
Con i suoi due gol determinanti (malgrado il rigore fallito), Marco
Romano si è confermato straordinario cannoniere, scacciando nel
contempo i fantasmi della tentata corruzione.
Il Novara di Bocca concluderà quel campionato al secondo posto, a tre
lunghezze dal Genova, e non sarà promosso in serie “A”. Saranno
fatali le sconfitte finali a Viareggio e a Seregno.
In quel campionato 1934-1935 Marco Romano confermerà la sua fama di
eccezionale cannoniere e condottiero del Novara; mentre i tecnici
azzurri, avvocato Bocca in testa, imposteranno un complesso in grado,
l'anno successivo, di cogliere la tanto attesa promozione in serie
“A”.
Marco Romano, comasco, ha giocato con il Novara sei campionati, dal 1934
al 1939, segnando complessivamente 96 gol, miglior cannoniere azzurro di
ogni tempo.
Gianfranco Capra |