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domenica 20 agosto 2017 - 08:17
di Massimo Barbero

Calcio d’agosto non ci mancherai per nulla… Mai come quest’anno il nostro precampionato è scivolato via tra una sequela di eventi, situazioni, contrarietà che hanno, via via, scalfito il lucido ottimismo che si respirava da queste parti a fine luglio.

Di solito questo è il mese delle belle notizie: i centravanti segnano a raffica, il gruppo è il migliore mai incontrato in tutta la carriera, il mister cura gli schemi come nessuno mai aveva saputo fare in precedenza, i giovani scalpitano e sono pronti al grande salto, anche chi gli anni passati ha deluso adesso sembra finalmente in condizione (ricordate cosa scrivevamo nell’estate 2013 all’inizio della seconda stagione in azzurro di un certo Parravicini?) la rosa a disposizione del tecnico è praticamente al completo…

Il nostro agosto 2017 invece è stato costellato da una serie di piccole spine e sofferenze che hanno generato altrettante apprensioni. Passi per il caldo atroce e per i moscerini di Zingonia (con annessa sconfitta) ma da quando è stata introdotta l’attuale formula della Tim Cup non ci era mai capitato di uscire al primo turno in casa nostra contro una squadra di categoria inferiore.

Chi si aspettava un pronto riscatto in occasione della passerella televisiva contro la Caratese (che venerdì scorso al cospetto di Pro Vercelli e Cremonese ha incassato 6 gol complessivi nell’arco di 90 minuti) è rimasto a bocca asciutta. Con l’Albinoleffe la squadra azzurra si è smarrita nuovamente dopo un avvio promettente ed il solito guizzo di Macheda.Il test con la Giana Erminio è saltato verosimilmente per i troppi infortuni e la necessità di evitare altri problemi forzando le cose in una partita quasi vera.

Di solito i guai muscolari nelle prime tre settimane di preparazione sono all’ordine del giorno. Altrettanto di norma, però, mammano che ci si avvicina al fischio d’inizio del campionato i contrattempi si diradano e si completano i recuperi. Quest’anno, ahinoi, sta accadendo l’esatto contrario. Non ci sono praticamente dei punti di riferimento con il passato perché Corini in carriera è quasi sempre subentrato in corsa (fatta eccezione per la breve parentesi nel Chievo 2014-15) con la preparazione impostata dai predecessori.L’altra considerazione critica abbraccia l’aspetto organizzativo della società azzurra nel proprio intero complesso.

Credo che si sia varato un cartellone di amichevoli davvero troppo “soft”. E non tanto per il valore delle avversarie quanto per l’aspetto ambientale. Carate ed Omegna a parte, si è giocato (o cercato di giocare) soltanto in casa, nei campi (a Novarello o al “Piola”) dove ci si allena quotidianamente. Ho l’impressione che quest’aspetto abbia tolto degli stimoli ai nostri giocatori contro avversari di categoria inferiore molto più caricati rispetto agli azzurri dalla prospettiva di fare bella figura in uno stadio di serie B.L’infortunio di Casarini invece non è conseguenza della preparazione, ma trattasi di pura, semplice ed umanissima sfiga.

Quando giovedì pomeriggio ha cominciato a girare la notizia dell’annullamento dell’amichevole con la Giana Erminio per epidemia di problemi muscolari… in attesa di avere un quadro preciso della situazione… ho fatto subito mente locale (ed annessi scongiuri) su chi potesse essere l’uomo meno facilmente sostituibile tra i nostri… Sin troppo facile (per caratteristiche ed alternative attuali) la risposta: proprio Federico, purtroppo l’unico uomo ad oggi già certo di saltare la prima di campionato.Sfiga si, ma può capitare a tutti di perdere per qualche settimana l’elemento più importante in organico. Le conseguenze della defezione dell’ex del Bologna nello specifico però sono accentuate dal fatto che non si è ancora provveduto ad integrare la rosa con un centrocampista dalle caratteristiche simili.

Chissà che la brutta notizia del forfait del neocapitano non acceleri finalmente le operazioni di mercato in entrata. Non sarebbe male svegliarsi con una bella sorpresa a centrocampo come lo è stata per la difesa quella dell’ingaggio di Del Fabro due settimane fa. La strategia di Teti ormai ci è chiara: attendere qualche giorno in più per poi piazzare un colpo mirato, possibilmente agendo sottotraccia. Una tattica di attesa che più volte ci ha gratificato in passato (ricordate gli ultimi giorni delle più recenti trattative invernali?) ma le contingenze ci impongono stavolta di non tirare troppo la corda.Basta così…

Non mi dilungo oltre per non annoiarvi con le considerazioni tattiche che ho già espresso nelle scorse settimane. Credo che certe criticità, al di là delle dichiarazioni di facciata, siano emerse in maniera lampante anche ad un tecnico attento e versatile quale Corini che sta lavorando quotidianamente per ottenere il meglio dalla rosa a disposizione.

Ha ragione il saggio Dado: sabato sera a Carpi si riparte da 0-0 ed in undici contro undici. Il fischio d’inizio del nuovo campionato azzererà d’incanto sensazioni e pronostici alimentati da questi mesi d’attesa. Tutto quello che è successo finora passerà in secondo piano a fronte a quello che capiterà di lì a poco sul terreno di gioco che ha ospitato l’ultima finale play off. Alle 20.30 il tabellone segnerà 0-0 sia per noi che in Coppa abbiamo rimediato una magra figura… sia per i biancorossi che invece hanno superato i primi due turni travolgendo con un poker di reti l’ambizioso Livorno.

La storia è tutta da scrivere… ed il primo capitolo è di fondamentale importanza per inquadrare nel migliore dei modi questo nuovo e lungo romanzo pallonaro.A poco più di tre mesi di distanza torniamo al “Cabassi” allontanando il più in fretta possibile quello spirito da ultimo giorno di scuola che a maggio avevamo provato a mascherare con ipotesi e calcoli di perimetro play off ancora da definire. Stavolta dovremo dimostrare di esserci. Senza complessi di inferiorità né alibi di sorta. Si va in Emilia per fare risultato… Se ci riusciremo o meno potrà dipendere da tanti fattori, alcuni indipendenti da motivazioni e capacità azzurre, ma al di là delle contingenze dovremo dimostrare di essere all’altezza di un campionato più competitivo che mai. Le parole non contano più, adesso è di nuovo il momento dei fatti… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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