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lunedė 28 agosto 2017 - 17:55
14° puntata: 5 novembre 2011 Novara-Roma 0-2

Il mio Novara-Roma comincia a metà settimana quando mi viene sottoposto il curriculum di una neodottoressa interessata alla pratica forense. “Tutto bene – dico – però… vedo che è nata a Roma. Sarà mica una sfegatata tifosa giallorossa?” “Ma no, figurati – mi tranquillizza la mia collega – i suoi genitori sono abruzzesi, a Roma saran transitati solo di passaggio…”. Sta di fatto che la malcapitata appena “ingaggiata” si sorbisce subito un udienza dal Giudice di Pace in cui tutti parlano sempre di quello, solo di quello: ovviamente della sfida, sulla carta impossibile, tra gli azzurri di Tesser ed i lupacchiotti romani. Per “Forzanovara” intervisto un Max Palombo dichiaratamente giallorosso (anche nell’imminente scontro diretto) e un po’ polemico nei confronti del Novara che non l’ha mai chiamato dopo l’addio al calcio giocato (in realtà la fatidica telefonata per lui arriverà di lì a poco).

E’ un venerdì di pioggia che diventerà presto drammatico. In modo particolare a Genova dove l’alluvione provocherà purtroppo dei morti. Piove, piove e non smette di piovere anche quando i dirigenti di Novara e Roma (tra cui Carlo Accornero e Walter Sabatini) vanno a rendere omaggio alla memoria di Edmondo Mornese che ha vestito, con grande onore, entrambe le casacche.

Piove, piove e non smette di piovere anche il sabato tanto che la domanda più ricorrente che tutti mi fanno chiamandomi al cellulare è: “Ma si gioca? E’ vero che la rinviano?”. In realtà da un anno e mezzo a questa parte non abbiamo mai subito un vero e proprio acquazzone sul sintetico del “Piola” inaugurato nell’estate 2010. Il “fino alla fine prendiamo l’acqua” che aveva accompagnato Novara-Paganese era servito ad esorcizzare Giove Pluvio per quasi tutto il successivo campionato di B. Chi aveva seguito alcuni match della Primavera si era però già reso conto di come il nuovo terreno assorbisse in maniera impeccabile l’acqua garantendo condizioni di assoluta regolarità. L’unica possibilità di rinvio è dunque legata ad un eventuale (e per fortuna improbabile) allagamento dell’intera zona che costringerebbe a fermare la partita di calcio esclusivamente per ragioni di ordine pubblico.

Stavolta, per cause di forza maggiore, rinuncio alla passeggiata propiziatoria e pago persino i 5 euro di parcheggio per tornare a mettere la macchina allo stadio come ai tempi della Lega Pro. Purtroppo si mette a diluviare proprio mentre circumnavigo l’impianto ed al “Piola” ci salgo comunque già bello inzuppato.

La tribuna stampa è piena di giornalisti di fama nazionale. C’è Francesca Sannipoli che cerca un angolo per truccarsi prima del collegamento in tv. C’è Marco Ansaldo che inganna il tempo con una partita a carte al computer ed intanto controlla i biglietti aerei che l’indomani lo porteranno a Napoli per un posticipo della Juve che in realtà non verrà mai giocato. C’è Pierluigi Pardo che poco prima del fischio d’inizio si gira verso di noi mettendosi a snocciolare la formazione della Roma a memoria a mò di sfida come a dire: “vedete come sono bravo?”. Io e Paolo ci guardiamo in cabina un po’ perplessi. Per fortuna ho la testa ancora all’hockey che sta giocando in anticipo (alle 19) a Salerno. Devo scrivere il pezzo per il “Corriere di Novara” sostituendo il leggendario Claudio Pasquino che si appresta ad abbandonare uno sport che ha amato tantissimo e seguito negli anni con una passione ed una competenza straordinaria. L’Effenbert Hockey Novara si impone in trasferta e vola in testa alla classifica in attesa del derbissimo con il Vercelli di Franco Amato. Tra Novara e Roma chissà per chi tiferà invece il mio amico Mastropierro?

Torniamo al campo, alla partita. Tesser recupera Paci e propone la stessa formazione di Lecce con stavolta Morimoto al fianco di Meggiorini. Nella Roma non c’è Francesco Totti che purtroppo non calcherà mai il terreno del “Piola”. La squadra di Luis Enrique è reduce da due sconfitte consecutive che avevano fatto pensare all’esonero del tecnico che vincerà la Champions con il Barcellona. In realtà la sua panchina è davvero a rischio e Novara potrebbe essergli fatale come lo era stata per Gasperini a settembre.

La squadra giallorossa si presenta con un 4-3-2-1 che vede gli esterni “bassi” Rosi e Taddei spingere tantissimo. E’ proprio il ragazzo cresciuto nel vivaio romanista a sfondare sulla destra e provare un diagonale che si perde di poco a lato. A centrocampo i nostri reggono il confronto con il miglior De Rossi ed il tosto Gago. Verso metà tempo si scatena il diluvio proprio quando il Novara sembra abbandonare le paure iniziali per rendersi finalmente pericoloso. Morimoto e Meggiorini impegnano dalla distanza Stekelenburg (sperando forse in un effetto pioggia) senza cercare il compagno in area. Di testa Paci e Marianini fanno gridare al gol, ma è solo un’illusione. Il tallone d’Achille della Roma si chiama Cassetti. Il difensore che rivedremo a Novara con la maglia del Como non riesce proprio a tenere Meggiorini e ricorre al fallo sistematico. Rimedia subito un’ammonizione e sembra proprio che non debba finire la partita, ma Rocchi lo grazia ripetutamente non estraendo il secondo cartellino giallo che sarebbe sacrosanto. Questa è la vera sudditanza psicologica di cui godono più o meno tutte le grandi, specialmente in serie A! L’insistito ed elegante palleggio degli ospiti (che beneficiano indubbiamente di un campo in eccellenti condizioni) produce pochino. L’unico vero brivido lo crea allo scadere Taddei con una palombella un po’ strana che sfiora l’incrocio.

Al duplice fischio Danny Faranna intervista il tifoso romanista Paolo Liguori che non le manda a dire: “Luis Enrique è da ricoverare”. E’ un assist per segnare un gol a porta vuota per Jean Paul Bonomi che pochi secondi dopo commenta: “Qui se c’è qualcuno da ricoverare è proprio Paolo Liguori…”.

Ad inizio ripresa, come era prevedibile, la Roma alza il ritmo. Tesser capisce l’antifona ed inserisce Pinardi per Mazzarani per riuscire a tenere la squadra più alta. Poco dopo il quarto d’ora ecco i due cambi che decideranno la gara. Il Novara rinuncia ad uno spento Morimoto per inserire un Giorgi che non entrerà mai in partita sbagliando una serie incredibile di palloni banali. Luis Enrique invece ha la carta Bojan che si presenta subito con un tiro che impegna Fontana dal limite.

A venti minuti dal termine la partita gira definitivamente nel breve volgere di pochi secondi. Il Novara ha un’accelerazione improvvisa, Meggiorini scappa via ad un Cassetti in stato confusionale mentre io mi faccio prendere dall’entusiasmo interrompendo Paolo Molina con un “Ci siamo!!!”. Negli occhi ho in mente l’azione Bertani-Gonzalez che ha sbloccato Novara-Atalanta in B e sembra proprio che il film debba ripetersi nella stessa porta. Invece Meggiorini è egoista e calcia nella maniera più prevedibile senza cercare Rigoni libero in area. Stekelenburg ringrazia e salva i suoi. Poco prima della mezzora la “Maggica” trova il lampo determinante: Porcari perde un contrasto molto duro (forse falloso) Pjanic pennella per Bojan che insacca al volo. Tutto molto bello, come direbbe Pizzul, ma decisamente amaro per noi. Mi volto verso Pardo che sorride compiaciuto e quasi rilassato dal vantaggio romanista facendomi ulteriormente girare le scatole. Il Novara non ci sta e si ributta subito in avanti, il tiro di Porcari sembra imprendibile, ma la sfera incoccia sul palo e rientra in campo. Sul rovesciamento di fronte Osvaldo raddoppia insaccando di testa su angolo di Pjanic. Stavolta Fontana non è certo irreprensibile mentre il bomber rimasto eterna promessa mima colpi di fucile andando ad esultare verso la curva romanista.

La partita finisce qui perché i nostri hanno il morale sotto i tacchi. Per fortuna Jimmy ci evita il terzo gol (che onestamente avrebbe rappresentato un castigo davvero eccessivo) compiendo una bella parata su Taddei.

Al fischio finale qualcuno del “rettilineo” contesta Pederzoli facendo infuriare De Salvo mentre la curva invoca Raffaele Rubino mai sceso in campo finora. L’amministratore delegato in sala stampa non le manda a dire: “Se attaccano un mio collaboratore attaccano me. Non sono abituato a scaricare le responsabilità sugli altri”. Sulla partita commenta: “Stekelenburg con quella parata ha confermato il valore di un portiere Vice campione del Mondo…”  Eppoi rilancia: “Venderemo cara la pelle…”.

In zona mista Carlo Accornero parla dei contestatori “Non dimentichiamoci mai da dove arriviamo…” ma minimizza il dissenso “a fronte di quattro che fischiavano ho visto un grande pubblico che ci ha sempre sostenuto”. L’ultima critica è per i romanisti che alla fine ci sfottevano con l’ormai immancabile: “Serie B Serie B”.

Meggiorini non si dà pace ripetendo: “L’ho appena rivista in tv… Avrei dovuto passarla a Rigoni…” mentre Paci ricorda: “con il Parma mi sono salvato dopo aver chiuso il girone d’andata a 12 punti”. Dilato le interviste perché c’è un giornale da riempire con più spazio del solito visto l’inevitabile stop dei campionati dilettantistici. Per la Roma dalle radio locali arrivano solo protagonisti meno noti quali Rosi e Greco. Il match winner Bojan parla davanti alle pay tv.

Quando esco vorrei consolarmi una birra, ma non ho compagnia… ed in qualsiasi bar scegliessi di andare troverei qualcuno pronto a farmi di andare la bevuta di traverso con la frase: “si retrocede…”.

Arrivato a casa non riesco a prendere sonno ed abbozzo subito l’Editoriale:

Dobbiamo essere ancora ottimisti, a dispetto dei numeri. Ieri il Novara ha perso, ma ha ritrovato la propria identità smarrita dopo il promettente primo tempo con il Bologna. Stavolta siamo stati di nuovo “il Novara”. Ovvero una squadra costruita con esborsi inferiori a quelli delle proprie concorrenti che se la gioca a testa alta con tutti. Anche con le grandi. Che cerca il risultato attraverso il gioco le ripartenze, senza mai rinunciare a offendere. Che almeno per tutti i 90’ ha avuto un sostegno commovente da parte del proprio pubblico (bellissimo quel coro “Attilio-Attilio” ad inizio partita…). Non so se questo basterà a farci mantenere una categoria conquistata con un miracolo tecnico. Di certo è sufficiente per farmi sentire comunque orgoglioso di quello che il Novara ci ha proposto in questa notte di pioggia e rimpianti. Un punto non avrebbe cambiato granchè la nostra classifica, ma oggi ci farebbe vedere tutto meno nero… E rappresenterebbe un premio per una prestazione coraggiosa ed a tratti convincente”.

Ha vinto indubbiamente la squadra più forte, ma in fondo il Novara ha fatto la partita che doveva…

Quando affronti una squadra dal tasso tecnico certamente superiore al tuo… molto spesso gli episodi non ti sono favorevoli... Non si tratta di semplice casualità,  è quasi una legge calcistica “obbligata”. Però la sequenza avvenuta tra il 70’ ed il 75’ della sfida con la Roma è stata micidiale: gol fallito da Meggiorini, vantaggio giallorosso di Bojan; palo di Porcari, raddoppio di Osvaldo. Rimpiangeremo a lungo quell’occasione non concretizzata dal “Meggio”. Ma in realtà il vero rimpianto non dev’essere tanto quell’errore sottoporta, ma il fatto di essere andati solo una volta a tu per tu con Stekelemburg al cospetto di una Roma tanto sbilanciata”.

Anche la domenica è piena di pioggia e cattivi pensieri perché pure il Lecce ci ha superato in classifica ed il Chievo battendo la Fiorentina si è allontanato sensibilmente da noi.

Alla domenica sera sbircio sul profilo facebook della mia nuova praticante e scopro… quello che temevo. Ha scritto un post del tipo: “Che bello ieri sera sono andata per la prima volta allo stadio con papà a vedere la mia Roma…”. Almeno lei si è divertita sabato… ma ora l’attende un lunedì di certo non altrettanto piacevole…

Massimo Barbero

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