Il momento č ora!
venerdė 02 febbraio 2018 - 15:21
Ritrovare subito quell' unione perduta
Ci sono gare che a volte risultano essere più importanti di altre. Spesso si usa troppo frettolosamente il termine "finale", ad indicare un match, a caricarlo d'attesa e suspance.
In questo caso, senza fare troppi giri di parole, Novara-Ascoli è proprio una di quelle partite, dove ci si gioca tanto, aldilà dei tre punti messi in palio.
Perché arriva dopo la chiusura del calciomercato, sessione che ha visto la rosa puntellarsi con un innesto di peso (Puscas), con un giocatore proveniente dalla Serie C (Maracchi) e con un giovane di belle speranze (Seck). Tre operazioni in entrata che sono corrisposte a sei movimenti in uscita e che hanno visto coinvolti solo giocatori che fin qui avevano trovato poco spazio o che sono rientrati anticipatamente dai rispettivi prestiti (oltre a quella di Da Cruz in apertura di gennaio).
In definitiva, Puscas a parte, la rosa del Novara Calcio non ha subito particolari scossoni rispetto al girone d'andata. Una scelta che ha portato Proprietà e Dirigenza a dichiarare apertamente questo parco giocatori "completo e ben attrezzato a centrare l'obiettivo salvezza" mentre ha gettato un po' nello sconforto la tifoseria che si aspettava maggior "impegno" da parte di Massimo De Salvo e Domenico Teti dopo i 3 ml incassati dalla cessione dell'attaccante al Parma.
Da una parte ottimismo, dall'altra pessimismo: chi stia esagerando lo dirà il campo, quel manto erboso sul quale tornerà a rotolare quel pallone che da qui a maggio sarà l'unico protagonista e giudice supremo.
C' è un aria particolare attorno a questo Novara-Ascoli, un'attesa che culminerà sicuramente con quel "te l'avevo detto", in base all'esito finale che giungerà dopo i tre fischi di Sacchi.
Sono tantissimi anni che seguo il Novara, quell'azzurro che caratteristica le mie giornate, quella quotidianità che è parte integrante del mio umore. E in questi anni ho capito una cosa: se non c'è unione ed entusiasmo non si va lontani. Non si centrano gli obiettivi prefissati. Non ci si salva in un campionato cosi difficile come è quello di serie B.
Ecco perché ora tutti devono fare qualcosa di più: da Massimo De Salvo, con una presenza più costante e una comunicazione maggiore, da mister Corini, con scelte più coraggiose e con una visione diversa verso un campionato che non è la serie A, dai giocatori che devono sentirsi addosso quello stemma, quella maglia che vive da più di un secolo e che rappresenta una città, una provincia che ha sempre lottato per essere protagonista nonostante due metropoli vicine.
Infine dai tifosi, che con il loro calore e con la propria presenza allo stadio possono davvero dare una mano a questa squadra.
Bisogna mettere da parte tutte le proprie convinzioni, che siano ottimistiche o pessimistiche, bisogna capire che in queste ultime 19 partite il Novara affrontera' avversari che giocheranno alla morte, con quel famoso coltello fra i denti; ad incominciare all'Ascoli che giungerà al Silvio Piola dopo un ritiro punitivo di una settimana vissuto a Verano Brianza e con una rosa fortemente modificata in questa sessione invernale di mercato.
Novara, il momento è delicato: mettiamocelo tutti in testa. Con una classifica pericolante, non si più più sbagliare. Lo capisca la Proprietà, la dirigenza, lo staff tecnico, lo capiscano i giocatori e infine tutta la tifoseria.
Imparare dagli errori del passato per non vivere un futuro ancor più triste....
Forza Novara Sempre!!!!!!
Daniele Faranna |