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Figurine azzurre: Sergio Zardi
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martedė 10 aprile 2018 - 11:46
di Massimo Barbero

Oggi Sergio Zardi ha appena 52 anni.

Eppure ripensare a “Raviolone”, centrocampista cursore del Novara anni ottanta, ci riporta già ad un calcio diverso, nel quale era consuetudine vedere in maglia azzurra ragazzi novaresi più o meno di talento.

Gente che avresti poi ritrovato sugli spalti, da semplici tifosi, una volta dismesse le fatidiche scarpette bullonate. Zardi arriva da Arona grazie ai buoni uffici dell’appassionato Franco Bertalli. Si mette in luce nel nostro settore giovanile forte anche dell’esuberanza di un fisico possente. Ed a nemmeno 17 anni ha l’occasione del debutto in prima squadra con Galbiati allenatore.

E’ il 25 aprile 1982 e Novara-Pavia conta solo per l’onore perché la C1 è svanita da un pezzo. Vinciamo per 1-0 grazie ad un gol di Antonelli, una manciata di minuti prima dell’esordio di Zardi. Il buon finale di campionato ci vale il terzo posto e la possibilità di lanciare qualche altro ragazzo: dopo Zardi arriva il momento di Zani e Barè.Nella stagione successiva Sergione torna nei ranghi.

Riprende ad essere uno dei cardini di una “Berretti” molto competitiva che ha tanti ragazzi pronti alla prima squadra. Le sue punizioni sono spesso micidiali esecuzioni nelle porte dell’Antistadio dove si gioca il sabato pomeriggio, talvolta nel fango. Il secondo gettone di presenza in prima squadra lo ottiene solo nella giornata conclusiva di campionato a Montebelluna, ancora una volta a promozione svanita. E’ l’ultima partita ufficiale con Peppino Molina sulla panchina del Novara Calcio.Le cose cambiano con Massei che dà sempre più spazio a Zardi.

Anche perché il debutto nel campionato ’83-84 è decisamente gratificante in quanto sigla il raddoppio contro la sconosciuta Brembillese che aveva difeso lo 0-0 sino all’intervallo. Eppure non era iniziata benissimo per il giovane mandato in campo a sostituire l’infortunato Volpi: “All’inizio avevo un gran mal di gambe…  - racconta ai giornalisti – poi mi sono sbloccato ed è arrivato anche il gol”. Dopo un altro scampolo di gara a Mantova il mister lancia il ragazzo di Arona titolare sin dalla trasferta di Montebelluna (un posto che evidentemente è nel suo destino). Gioca per 5 domeniche di fila dal primo minuto ed il Novara inanella una serie positiva che s’interrompe solo al “Voltini” di Crema. In mezzo c’è il secondo gol stagionale che sblocca la partita con l’Ospitaletto (finirà 3-2) nello stadio che tutti pensano sarà presto intitolato a Luciano Marmo.

Casari è battuto grazie ad un elegante pallonetto su imbeccata di Fabio Scienza. Dopo Natale le cose cambiano per Zardi che avrà sempre meno spazio. “Zardi è in fase calante e devo gestirlo” spiega Massei dopo il sofferto 1-0 alla Pro Patria di metà gennaio. Qualcuno vocifera ci siano anche dei problemi legati al suo primo contratto da calciatore semiprofessionista. In tutto a fine stagione racimola 11 gettoni con 2 gol. 

Comunque non male per essere il suo primo “vero” campionato tra i grandi. Con Maroso in panchina si elevano gli obiettivi ed il livello di competitività della rosa che adesso ha diversi giocatori di spessore per la categoria. Per il giovane Zardi è più dura mettersi in luce. L’esordio stagionale arriva solo l’11 novembre in un pomeriggio nebbioso che saluta la prima maglia azzurra di Cuccureddu.

Sergio entra nel finale ad avvicendare Scienza che ha appena segnato il gol partita. E’ il suo unico scampolo di gara in tutto il girone d’andata che il Novara chiude al comando della classifica. La musica cambia nel ritorno quando la lancetta della benzina cala vistosamente per molti protagonisti. Il buon “Peo” ricorre con assoluta frequenza all’impiego di Zardi. Per avvicendare Cuccureddu o De Lorentis che non brillano certo per doti di dinamismo. Oppure per spingere di più sulla fascia o semplicemente per sperare di risolvere la partita con un dei tiri da fuori dell’esterno cresciuto nel vivaio.

L’unica rete stagionale arriva nel platonico match di Lodi nel giorno della sua prima volta da titolare nel campionato ’84-85. E’ la penultima, la C1 è sfumata da un po’ e l’Italia non solo calcistica è sotto choc per i terribili fatti dell’Heysel.

Zardi segna di piatto destro il provvisorio 2-1 dopo un’azione Masuero-Luoni sfociata in un velo di Fabio Scienza. Nel finale però, dopo un errore sottoporta di Maffioletti, arriva il definitivo pari dei bianconeri di casa.Il Novara riparte con qualche giovane in prestito e ambizioni ridotte, mascherate dall’attesa della punta da comprare al mercato di ottobre. Zardi non figura nella formazione “tipo” disegnata in estate, ma di fatto gioca sempre o quasi. E’ uno dei giocatori più apprezzati dai tifosi che gli riconoscono comunque impegno e generosità. Il soprannome “raviolone” affibbiatogli da Umberto Cassina sin dal ritiro di Nebbiuno, in omaggio all’attività commerciale dei genitori, già spopola, anche nelle cronache delle testate locali. In tutto sono 31 (su 34 giornate) le presenze in un campionato anonimo per la squadra azzurra, senza reali speranze di promozione.

Anzi, ad un certo punto, il rendimento della squadra allenata da Maroso eppoi da Danova fa temere il peggio perché ai primi di dicembre ci arriviamo con una sola vittoria all’attivo.Il secondo successo matura nel pomeriggio (festivo) dell’Immacolata contro la capolista Mantova grazie ad un gran gol di Zardi, appena entrato al posto di Domenicali.

Sotto la “Nord” Sergio finta il tiro centrale eppoi piazza la palla nell’angolino sorprendendo Brocchi. Sui campi pesanti si esalta sfoggiando la sua progressione sulla fascia.Anche ad inizio gennaio è protagonista nel 3-0 al Leffe di Beppe Signori che matura però tra i fischi dei tifosi delusi. Zardi propizia l’1-0, ma la deviazione di Esposito è determinante e tutti i quotidiani riportano la notizia dell’autorete. La terza rete invece è tutta sua ed arriva grazie ad un gran fendente sugli sviluppi di un angolo, subito dopo il raddoppio dell’amico Paladin che ha fiaccato le speranze ospiti.

La terza segnatura stagionale è invece amarissima perché giunge quando il derby con la Pro Vercelli è ormai compromesso. E’ il 90’ e Gino ha appena segnato in contropiede il raddoppio facendo scattare in campo il presidente Celoria che, malgrado il gran caldo, indossa il solito impermeabile “portafortuna”. Zardi sfoga tutta la propria rabbia con una gran botta sotto la traversa a battere il sin lì insuperabile Passaretta.

Anche il quarto ed ultimo centro della serie matura in Viale Kennedy nel mesto congedo con l’Orceana di Maifredi passata in vantaggio con Cortesi. Zardi rimette subito a posto le cose con un bel diagonale su passaggio di Balacich, autore poi del gol vittoria.Dopo un anno di transizione il Novara torna ambizioso, ma Danova concede ancora spazio a Zardi che gli ha levato spesso le castagne dal fuoco nei momenti più complicati. Anche perché la squadra di Scienza, Balacich e Dolcetti ha bisogno di equilibrio e sani gregari. C’è una squadra più delle altre nel destino (stavolta amaro) di “Raviolone”.

E’ il Pontedera e nella gara d’andata giocata in Toscana Sergio si procura un brutto guaio muscolare che lo leva di mezzo dopo un avvio da protagonista.Ritorna solo per il derby di Vercelli da affrontare in emergenza e Zardi gioca una gran partita tanto che Boniperti in tribuna si annota il cognome di quel ragazzone di cui nessuno parla, ma che gli ha fatto davvero una grande impressione. Il campo innevato di Tortona è il suo pane come anche il fango di Viale Kennedy in un inverno caratterizzato dal doppio impegno Coppa-Campionato. Contro il Monza un giovedì pomeriggio sfodera una prestazione eccellente che ci vale un bel successo (2-0) e l’ipoteca del passaggio del turno.Il 1 marzo però c’è ancora il Pontedera nel destino di Zardi. Stavolta sembra un destino positivo perchè nel finale di primo tempo l’esterno si impossessa di un calcio piazzato (Balacich pretendeva di battere tutte le punizioni) ed infila il portiere granata con una gran botta. Poi la corsa a cercare Danova. “Il mister mi aveva detto che se avessi segnato su punizione dovevo ritenermi libero di mandarlo a quel paese… ma non me la sono sentita e l’ho abbracciato” spiega davanti ai taccuini. Eroe di giornata? Macchè! Perché a 12 minuti dal termine accade un fatto incredibile.

Anche il portiere ospite Deogratias sale in area azzurra in occasione di un calcio d’angolo per i toscani, la sfera arriva a Zardi che nel tentativo di rilanciare velocemente per andare ad infilare la porta sguarnita serve Redomi che con una comoda girata sigla il pareggio. “Ho dato lezione di calcio…” dice in sala stampa il tecnico ospite Canali che si prende tutto il merito di quell’1-1 per quella mossa ardita. Sarà… a noi è sembrato solo un po’ di sanissimo fondoschiena…Sta di fatto che le quotazioni di Zardi calano un po’ da quell’amara domenica che ci rovina il Carnevale.

Il Novara trascura la Coppa per puntare tutto sulla C1 e l’eliminazione dalla manifestazione meno gettonata avviene in un pomeriggio in cui Sergio guida un manipolo di ragazzini esordienti ad un onorevole sconfitta all’Appiani di Padova. “E’ stata la mia miglior partita con la maglia del Novara” racconta Sergio a distanza di anni,.La C1 sfuma nello scontro diretto col Derthona con Zardi spettatore in panchina. La sua ultima maglia azzurra da protagonista la indossa a Civitavecchia nel giorno di una vittoria che vale solo l’ultima illusione. In estate la società lo lascia partire in direzione Biella. Al suo posto arriveranno un infinità di giocatori, più o meno validi, ma probabilmente quasi tutti non altrettanto legati alla maglia azzurra come il generoso Sergio che al “Piola” è poi tornato spesso a palpitare per la “sua” squadra.

Massimo Barbero

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