L'intervista a Gianluca Berti
martedė 09 ottobre 2018 - 12:55
Ex azzurro, oggi Direttore Generale della Carrarese
Paolo Morganti, Luca Matteassi e"Charly" Ludi, sono solo alcuni degli ex giocatori azzurri che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, hanno iniziato una carriera dirigenziale che gli ha visti essere nominati in cariche di prestigio come Direttori Generali o Direttori Sportivi.
Ampio preambolo per raccontare di una piacevole chiacchierata fatta con Gianluca Berti, ex portiere azzurro che proprio sotto la Cupola di San Gaudenzio ha chiuso la sua lunga carriera da calciatore professionista. Una carriera densa di ottimi risultati: come dimenticare l' Olbia '90-'91 con il record per Gianluca di meno gol subiti e la nomina di "miglior portiere della stagione"?
Il suo presente ora, si chiama Carrarase: perchè dal 20 giugno 2017 ne è diventato Direttore Generale. E con lui abbiamo parlato proprio dell'imminente sfida che vedrà di fronte Carrarese e Novara, domenica pomeriggio.
La prima domanda è d'obbligo: dove si giocherà domenica? Ci saranno restrizioni per i tifosi azzurri in trasferta? "E' in corso una riunione tra Comune e Prefettura. In noi c'è l'augurio di giocare nel nostro stadio e crediamo di potercela fare. In serata avremo comunque la risposta definitiva. Riguardo il settore ospiti in questo momento non so risponderti perchè bisogna vedere quali settori saranno aperti. Sicuramente non ci sarà tutto lo stadio completamente a disposizione dei tifosi".
Rimanendo d'attualità: una Carrarese partita molto bene in questo inizio di campionato ma reduce da una sconfitta in quel di Vercelli. Che tipo di rosa è stata costruita in estate? Quali sono gli obiettivi stagionali? "Partiamo dall'anno scorso, dove siamo stati chiamati a ripartire dal nulla. C'era da ricostruire molto e ce l'abbiamo fatta. Siamo riusciti a raggiungere i play off persi poi a Viterbo e da li, quest'estate siamo ripartiti. Crediamo di aver costuito un buon organico e ci auguriamo di migliorare la posizione dello scorso torneo, nonostante quest'anno ci siano ottime squadre, retrocesse dalla B. In attacco abbiamo giocatori del calibro di Maccarone, Tavano e Coralli che nonostante l'età, sono ancora dei grandi professionisti; sono stati i primi a sposare il progetto e a tiratre il gruppo. Hanno nel loro DNA, qualità importanti".
Che tipo di allenatore è Silvio Baldini? Ha destato molta curiosità il pre-ritiro effettuato a Giugno. La partenza sprint può essere frutto di quella decisione? "E' un grande allenatore, che lavora in una certa maniera. Ho condiviso quella scelta, abbiamo richiamato per 5 giorni a Giugno la rosa a disposizione. Giorni dove stati svolti test atletici. Perchè se un professinista sta fermo due mesi è molto difficile rimanere in forma; quel pre ritiro è sicuramente servito molto. Di Baldini posso parlarne solamente bene: ci lega una forte amicizia maturata negli anni dove lui era il mio mister. E' un allenatore che in C non c'entra nulla; dovrebbe allenare in serie A".
Riavvolgendo il nastro della storia: cosa ti ricordi di quell'anno e mezzo vissuto a Novara in maglia azzurra? "Arrivai con grande gioia e determinazione ma purtroppo avevo solo la testa perchè fisicamente non stavo bene. Stavo sparando le ultime cartucce della mia lunga carriera. Mi rammarica il fatto di non aver contribuito in maniera determinante a quel progetto".
Hai seguito da vicino la nascita dell'era De Salvo: ti saresti aspettato di assistere all'arrivo del Novara fino alla serie A? "Sinceramente si. Perchè c'era un'organizzazione importante. Nulla accade per caso"
Tornando al presente, che tipo di partita ti aspetti di vedere domenica pomeriggio? "Siamo consapevoli che affronteramo una squadra fortissima e reduce da un'ttima vittoria. Ma anche noi siamo forti e potremo dire la nostra. Soprattutto se ci faranno giocare nel nostro stadio; li ci trasformiamo".
Daniele Faranna
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