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martedė 18 giugno 2019 - 12:07
31° puntata: 11 marzo 2012 Novara-Udinese 1-0

Sembra uno stanco martedì di mezza stagione, senza stimoli particolari. Un paio di udienze veloci a Vigevano eppoi a casa. Ed invece verso le 2 di pomeriggio il cellulare comincia a vibrare di improvviso… una, due, tre volte ravvicinate.

I primi “Ma è vero?” diventano un più convinto “Bentornato Attilio!!!” fino a travolgenti “Aleeeeeee…”. E’ proprio così, Gianluca Di Marzio e Pedullà quando scrivono all’unisono un cosa del genere raramente sbagliano: sulla panchina azzurra è tornato Attilio Tesser!!!

Insieme a Mondonico intanto è stato allontanato anche il mai amato Pederzoli.

Difficile capire cosa sia accaduto in quel lunedì nel quale il “Mondo” aveva partecipato ancora da allenatore del Novara ad una convention per gli sponsor. Si dice che siano stati i giocatori, poco convinti da come erano state preparate le ultime partite, a indurre Mds ad un nuovo ribaltone.

Purtroppo la verità se n’è andata assieme al grande Mondonico, scomparso nei primi giorni di primavera del 2018. Sta di fatto che di colpo la mia giornata ha un’accelerata improvvisa. Tutto sembra di colpo di nuovo più bello ed elettrizzante.

La gioia dei “cuori azzurri” si mischia al solito “buonismo” un po’ ipocrita dei media nazionali che attaccano il Novara, talvolta in maniera esagerata, per la mancanza di rispetto nei confronti dell’uomo Mondonico. E’ lo stesso atteggiamento che ho ritrovato l’anno scorso nelle parole dell’inascoltabile Sara Meini che censurava in diretta Rai un fallo commesso da un giocatore del Benevento in una partita partita successiva alla scomparsa del povero Astori.

Chissenefrega… Noi esultiamo, ci sembra di tornare a vivere un pezzetto del sogno che pareva ormai svanito!

Intervisto per il “Corriere di Novara” i tifosi più rappresentativi (Barbaini, Foradini e Morani) e raccolgo solo voci piene di entusiasmo. “Questa notizia ci dà una carica incredibile in vista della partita di domenica” mi dice “Il Barba”. Il meno euforico al telefono è proprio Paolo Molina, fedele alla linea “filomondonichiana” delle ultime settimane.

Il martedì verso le 21 la stessa gente che si era radunata sotto casa Tesser la sera dell’esonero si ritrova di nuovo allo stesso posto. Il 30 gennaio c’era tanta malinconia, ora solo la gioia di ricominciare un nuovo cammino insieme. Io sono a casa, come l’altra volta. Ma ad un certo punto Danny Faranna mi chiama per passarmi il Komandante. Sono emozionato. Lo saluto e gli dico: “Ci vediamo presto Attilio!”. Nel frattempo l’onnipresente “Cagnazzo” prova a farmi squillare il cellulare per capire se sono proprio io quel Massimo con cui sta parlando il Mister.

Sono io e sto scrivendo un “editoriale” in più… per commentare quello che è appena accaduto. Sono frasi che, a 7 anni di distanza e 2 categorie sotto, sembrano ancora attuali. Perché nel frattempo un “vero” Direttore Sportivo non l’abbiamo ancora trovato (fatta eccezione per la lunga parentesi Teti, tra pregi e difetti) e soprattutto oggi avremmo bisogno più che mai di quel Mds e di quell’ambiente caldo al “Piola”.

Questo campionato ci ha insegnato soprattutto che occorre tornare ad un “direttore” che abbia pieni poteri, che si carichi sulle spalle la squadra, nel bene o nel male, come facevano Borgo e Sensibile, che non si limiti a frase di circostanza, ma che faccia sentire la propria voce forte ad una piazza che ha bisogno di sentirsi coinvolta per scoprirsi passionale. Direttori “alla Pederzoli” vanno bene in società come il Palermo o il Cagliari dove c’è un presidente-padrone alla Zamparini o Cellino che fa e disfa. Lo stile ed il rispetto dei ruoli che utilizza la proprietà del Novara impongono dal punto di vista tecnico una presenza ben più ingombrante sulla scrivania e talvolta sul campo”. “Chiudo con una calorosa stretta di mano all’uomo ed all’allenatore Mondonico. E con una grande pacca sulla spalla ad Attilio Tesser ed al suo staff che nemmeno per un istante erano usciti dal mio (nostro) cuore. E’ stato triste e bello assieme cogliere la loro umanissima e genuina sofferenza nei giorni del dopo Palermo. Un sentimento che ne ha rafforzato la popolarità e la riconoscenza dell’intera città per le imprese degli anni scorsi. E ci farà tornare allo stadio domenica sera pieni di entusiasmo, pur da ultimi in classifica… Perché dal tunnel sbucherà di nuovo il NOSTRO mister… Tanti applausi a lui, ma anche a Massimo De Salvo che aspettiamo di nuovo tra noi al “Piola”… I battimani non devono essere per forza sinonimo di consenso pieno… Ma in certe circostanze possono e debbono rappresentare uno stimolo per ripartire… perché al di là delle opinioni differenti… remiamo tutti dalla stessa parte… Forza Massimo, Forza Attilio, Forza Novara sempre!

Il tecnico di Montebelluna viene “ripresentato” in una conferenza stampa abbinata a quella di “lancio” del nuovo “Novara Channel” che segna l’esordio del formidabile nuovo duo Ciccio Somma-Ciccio Specchia.

Tra un impegno lavorativo e l’altro la settimana corre veloce, forse troppo, perché vorrei continuare a gustarmi all’infinito questi giorni di attesa, finalmente dolce.

Tifosi di Torino, Atalanta o Fiorentina immaginano una goleada dell’Udinese al “Piola” mentre, per contro, il mio amico Alberto, non abituato alle scommesse, stavolta va a scommettere, convinto della vittoria azzurra.

E’ una domenica lunga, molto lunga perché il passaggio del turno dell’Udinese in Europa League ha determinato il posticipo serale del match, inizialmente in programma alle 12.30.

In Olanda invece i bianconeri il giovedì precedente hanno incassato un difficilmente rimediabile 2-0 lasciando a riposo per quasi tutta la gara bomber Di Natale. La mia domenica comincia con una corsetta dalle parti della Cascina Prelle, tradizionale campo di allenamento di Hod.Il pomeriggio guardo le partite. Dovrei essere triste per la vittoria del Siena a Cesena ed invece mi faccio distrarre dalla possibilità di lasciare ai romagnoli l’ultimo posto, con un semplice pareggio in serata. Comincio ad accusare qualche colpo di tosse, ma non gli dò troppa importanza.

Con la testa sono già al “Piola” nella solita cabina. Ceniamo al “Triathlon” dall’amico Alberto con pizza generosamente offerta dal grande Tano che sostiene che questo gradito “presente” porterà bene al Novara. Noi investiamo parte dei soldi risparmiati nel ticket per parcheggiare allo stadio (allora 5 euro) ed entrare con tutta calma.

Il Novara è ultimo, ma il “Piola” è vestito a festa come quando eravamo primi in B. Ci sono quasi 10 mila spettatori per quello che è un vero e proprio “testacoda” visto che l’Udinese staziona in zona Champions League ormai da un biennio.

Ad agosto era stato eliminato nei preliminari dall’Arsenal, ma a maggio riuscirà a beffare Inter e Lazio qualificandosi un’altra volta.

Si rivede Massimo De Salvo che attraversa il campo tra gli applausi come non accadeva da un po’ di tempo. Il boato però è tutto per il ritorno in panchina di Attilio Tesser. Una scena commovente, tra le più belle di quelle vissute nel nostro viaggio in serie A.In mezzo al campo Rubino consegna a Di Natale il premio “Fair Play” con ritratto del giocatore ricamato dall’appassionatissimo Daniele Bacchetta.

I malati di Novara ricorderanno un giovanissimo Totò farci a fette in coppia con Bonuccelli con la maglia del Viareggio una dozzina di anni prima.Le due squadre si schierano quasi a specchio.

Tesser ripropone il 5-3-2 di Mondonico con Jeda e Mascara di punta (Caracciolo è squalificato). Sull’altro fronte ci sono tanti grossi nomi: Handanovic tra i pali, Benatia in difesa, Armero ed Asamoah sulla sinistra ed ovviamente Di Natale di punta con alle spalle l’acerbo Torje, il Messi dei Carpazi.Il Novara parte forte, galvanizzato da un’atmosfera elettrizzante. Gli azzurri aggiungono alla solidità dell’era Mondonico un calcio propositivo, fatto di scambi in velocità, sovrapposizioni. Il primo tentativo è di Mascara che calcia al volo su lancio di Paci, senza inquadrare lo specchio della porta. Poi Handanovic si salva con un po’ di fortuna sulla botta di Rigoni, il rimpallo coglie in controtempo Jeda che riesce solo a rimettere in mezzo il pallone.

Il vantaggio però è nell’aria ed arriva subito il quarto d’ora. Sul corner pennellato da Rigoni dalla sinistra Jeda infila di testa l’angolino opposto della porta di Handanovic.Soltanto dopo la mezzora l’Udinese calcia in porta. Una deviazione smorza il tiro di Asamoah che si spegne tra le braccia di Ujkani.

Sull’altro fronte Rigoni semina ancora il panico sulla sinistra senza riuscire a servire Jeda. Paolo Molina fa la radiocronaca mentre io, di spalla, esalto questo Novara che abbina qualità a determinazione “Questo Novara è stato immaginato e costruito per fare gioco – sottolineo - non si può pensare di snaturare le caratteristiche migliori della squadra”.

Prima dell’intervallo c’è ancora un’azione da applausi: Pesce allarga per Gemiti che crossa per la sponda di Jeda, la girata di Rigoni è pregevole, ma troppo debole per superare Handanovic.Non può durare così fino alla fine. E difatti nella ripresa l’Udinese si risveglia dal torpore anche grazie all’inserimento di Floro Flores là davanti. Mascara però prima di uscire impegna ancora Handanovic con una botta centrale. Al suo posto entra Radovanovic per un centrocampo più folto.I bianconeri però sfiorano il pareggio con una conclusione di Benatia rimpallata da Ujkani ed una girata di Di Natale, di poco a lato. Sul primo corner per gli ospiti Danilo spinge la palla in porta dopo tocco ravvicinato di Benatia. Il boato del “Piola” si spegne di colpo. Per un solo istante però perché La Rocca ha la bandierina alzata a segnalare una posizione irregolare. Entra anche Morimoto, ormai pienamente recuperato, mentre sull’altro fronte Guidolin prova la carta Barreto.Nel momento di maggiore sofferenza il pubblico si esalta per l’ingresso in campo di Gabriel Silva che causa subito un’ammonizione avversaria andando via con facilità irrisoria a Ekstrand. Sull’ultimo angolo sale anche Handanovic senza riuscire a cambiare la storia.

Tesser è tornato con una vittoria di prestigio, la festa può continuare!

Chiudo il più velocemente possibile l’articolo per il “Corriere” e mi fiondo in sala stampa a raccogliere qualche dichiarazione con il contributo anche di Simona Ragusa. La fretta mi gioca un brutto scherzo. All’ennesimo controllo il computer, evidentemente non chiuso bene, mi scivola a terra. Forse dopo 8 anni di fedeltà è pronto a salutarmi, ma non me cruccio più di tanto.

Mentre il resto d’Italia mi dava dello scemo, il pubblico di Novara ha apprezzato il ritorno di Tesser” dice un Mds rasserenato. “Ho sempre dormito bene, anche alla viglia delle gare più importanti, ma questa settimana vi confesso che ho fatto fatica a prendere sonno” – aggiunge il buon Attilio che ci teneva tantissimo a ricambiare l’affetto della sua gente con un risultato del genere.

Il Komandante è talmente felice che non si scompone nemmeno quando Eraldo Guglielmetti lo punge: “Ma perché non riuscite mai a chiudere le partite?”.

Poi entra Guidolin che tanti fa avevo intervistato per il “Forza Azzurri” prima di un inutile Novara-Giorgione di fine campionato. Stavolta, con grande signorilità, riconosce i meriti del Novara: “Se giocano sempre come hanno fatto nel primo tempo possono ancora salvarsi”.

Mentre il tecnico dell’Udinese sta ancora parlando, passa in corridoio Lisuzzo che sbotta: “Parla, parla… solo a parlare sei capace!!!” Onestamente non so con chi ce l’avesse il Sindaco… sta di fatto che Guidolin si blocca di colpo, pronto a reagire. Io scongiuro l’incidente diplomatico dicendo “No mister, non ce l’aveva con lei…” e la conferenza stampa può riprendere.

La notte può attendere. Torno al Triathlon per bere una birra mentre Pdl e Sandro cenano dopo il lavoro. C’è un’atmosfera di festa che non accenna a spegnersi. Mi brucia la gola, ma penso sia solo colpa di qualche urlo di troppo.

Invece la mattina dopo mi sveglio felice, ma ancora più affaticato per una specie di influenza che continua ad avanzare. Non ci penso quando scrivo un altro Editoriale:
Due promozioni consecutive non si raggiungono per caso… Un risultato del genere si accompagna, per forza, ad una magia particolare… ad una simbiosi speciale tra tecnico-squadra-ambiente… Proprio quella magia che ieri ci ha trascinato alla vittoria contro un avversario apparentemente fuori dalla nostra portata… …Chissà, forse un giorno qualcuno farà un film sulla storia del Novara di Tesser… La fiaba di una squadra che parte dalla Lega Pro e si ritrova di colpo in serie A… E che una volta giunta in serie A… conserva tutto l’amore dei propri tifosi anche da fanalino di coda. Anzi, il legame con l’allenatore si cementa proprio nelle difficoltà, nei giorni dell’esonero. Perché la gente ha capito che quel Novara e quell’allenatore stanno dando tutto. E si accontentano di vivere un sogno, senza inutili isterismi, con la sola speranza di essere svegliati il più tardi possibile…”.

Massimo Barbero

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