Lo strano caso di Guido Tieghi
venerdė 04 ottobre 2019 - 10:42
di Gianfranco Capra
Tanti I giocatori vercellesi approdati al Novara sopratutto durante la seconda guerra mondiale e il primo dopguerra.
Generalmente li portava Silvio Piola che era un po’ il “Deus ex machina” di quei tempi. Il grande campione conosceva tutto, era conosciuto da tutti nel mondo del calcio.Durante i campionati di guerra erano approdati al Novara il piccolo Lanfranco Alberico, mezzala, e poi il campione del mondo Piero Ferraris II, amico personale di Piola. Seguì Walter Carasso già capo parrtigiano.
Ma un giocatore vercellese che rimase nella memoria di tutti fu Guido Tieghi, potente centravanti, che si era messo in luce nella Pro Vercelli durante la guerra. Tieghi (1925-1973) nell’estate del 1946 fu acquistato addirittura dal Torino dove trovò la strada sbarrata da Gabetto e dagli altri campioni granata.Fu ceduto al Livorno dove svolse una magnifica stagione con 32 partite e 14 gol. Nell’estate del 1948 Piola lo portò al Novara appena promosso in serie “A”.
E Tieghi fece faville nelle prime partite giocate in via Alcarotti. Segnò alla Triestina, al Milan, una doppietta decisiva al Bari.
Il 12 dicembre del 1948, di ritorno da una trasferta a Roma, il colpo di scena: Guido Tieghi è arrestato alla stazione di Novara dai carabinieri e addirittura ammanettato.L’accusa: coinvolto in un delito avvenuto durante la guerra fra partigiani e milizia fascista. Processi, appelli, alla fine il povero Tieghi viene assolto da ogni accusa.
Ma intanto si è “goduto” 22 mesi di carcere fra Vercelli e Genova-Marassi. Riprende a giocare a Livorno, Reggio, Vigevano, Aosta. Ma non è più il bel centravanti biondo che apriva gli spazi a Piola per invitarlo al gol.
Che peccato!
Gianfranco Capra |