L'editoriale Azzurro
lunedė 10 febbraio 2020 - 14:14
di Massimo Barbero
Fatte le debite proporzioni, la partita di ieri mi ha ricordato un 4-1 rifilato all’Avellino di Tesser a febbraio 2016 con Baroni in panchina.
Anche allora, dopo un mese in cui ci era girato tutto storto (con 4 sconfitte consecutive) all’improvviso era capitata la domenica (pardon, all’epoca il sabato) in cui ci era andato tutto bene ed all’intervallo eravamo già in vantaggio per 4-0.
Stavolta è stata un po’ più dura perché nel primo tempo il Gozzano ha concesso effettivamente pochissimo ad un Novara più lento e prevedibile del solito. Però è estremamente pericoloso andare in campo esclusivamente per puntare allo 0-0 quando portiere e difensori centrali sono in grado di inanellare una tale serie di strafalcioni.
Prima o poi la topica fatale arriva… In occasione del buco iniziale Bortolussi ha incornato a lato di un soffio, sulla seconda leggerezza il direttore di gara ha chiuso entrambi gli occhi, sulla terza abbiamo avuto anche un pizzico di sana fortuna nel riuscire a sbloccare il risultato prima del 45’.
Dopo il 2-0 di Buzzegoli su punizione onestamente non c’è più stata partita. Il tris è arrivato quando Soda aveva appena rischiato il tutto per tutto con un cambio destinato però a snaturare la squadra La sostituzione di Momentè e Fedato è parsa invece il segnale di una resa anticipata da parte di un avversario che non credeva più nella rimonta.
Soltanto il gol del Secondo che segna solo a Novara (l’anno scorso, per fortuna, ci riuscì contro l’Entella) ci ha fatto vivere qualche leggerissimo brivido, togliendoci la soddisfazione di tenere la porta imbattuta, almeno stavolta.
E’ azzardato dare dei giudizi vedendo dal vivo due sole partite all’anno, ma onestamente mi era piaciuto molto di più il Gozzano dell’andata. Una squadra che giocava, attaccava, costruiva, poteva contare sulla freschezza di tanti giovani. Con Soda hanno provato una svolta che si base sull’esperienza di alcuni elementi di sicuro affidamento per la categoria (ma chi si sposta a gennaio non sempre è in condizioni fisiche ottimali) e su un modulo tattico molto più accorto.
E’ una scelta che alla lunga potrebbe pagare, ma per ottenere i frutti sperati (la salvezza, foss’anche all’ultima giornata) è indispensabile non perdere troppo terreno in queste settimane di inevitabile rodaggio.
Per quanto riguarda il Novara non c’è tantissimo da aggiungere. Non siamo nel nostro miglior momento, ma questa vittoria dà un senso anche ai tre pareggi precedenti in un periodo in cui le squadre che gravitano in zona play off lasciano per strada tantissimi punti.
Lo dico dopo una delle prestazioni meno brillanti di Pablo nell’ultimo periodo. Lunga vita a due giocatori come lui e Buba capaci di trasmettere anche ai più giovani motivazioni, insegnamenti, senso di appartenenza. Ed ovviamente giocate di qualità che faranno sempre parte del loro bagaglio tecnico e di personalità, a prescindere dall’età.
Dietro sta facendo un po’ di fatica Barbieri, evidentemente il peso delle continue convocazioni nelle nazionali giovanili, talvolta per impegni all’estero a metà settimana, comincia a farsi sentire.
Bove non è proprio fortunato quest’anno. Ogni volta che si appresta a rientrare a tempo pieno finisce col fermarsi, per una ragione o per l’altra.
In mezzo al campo è di grande importanza il recupero di Schiavi, un giocatore che ci è mancato tantissimo nelle prime uscite del nuovo anno.
Sarebbe fondamentale arrivare a fine mese con quasi tutti gli uomini a disposizione per poter alternare tanti giocatori nella settimana terribile che ci vedrà scendere in campo tre volte da lunedì (Vercelli) a domenica (Carrara) passando per la Giana Erminio di un ritrovato Manconi (giovedì).
Non siamo più a settembre, il peso delle partite ravvicinate comincia a farsi sentire per tutte le squadre ed è essenziale avere una panchina all’altezza da cui attingere.
Davanti col Gozzano abbiamo ritrovato il Bortolussi delle giornate migliori che ha fatto girare la testa ai centrali rossoblu sin dalle battute iniziali. Molto bene Cisco, anche se gli è mancato troppo spesso qualcosa al momento dell’ultimo passaggio e benissimo Peralta che nella ripresa ha fatto rimpiangere ad Agostino Garofalo la scelta di non essere rimasto a Torre del Greco a vedersela contro avversari non così attrezzati, di solito in un clima un po’ più mite.
Ed Alessio Pinotti, un 2003 che debutta in serie C rappresenta il fiore all’occhiello per un Novara che negli ultimi anni ha deluso spesso con la prima squadra, ma ha seminato tanto nel settore giovanile.
Mi spiace solo per Piscitella che senza l’infortunio di Bove sarebbe entrato a dare una bella fetta di contributo a questa vittoria.
Il calcio a volte ti restituisce qualcosa che ti ha tolto. A Marzo di un anno fa siamo usciti con la faccia scura da un “Piola” di Vercelli semideserto tra gli sfottò dei tifosi del Gozzano che sentivano in maniera particolare quel confronto con la squadra del capoluogo.
Questa volta invece abbiamo fatto festa noi. Con protagonista anche in fase realizzativa proprio quel Buzzegoli che nella primavera scorsa aveva sbagliato un rigore decisivo nel confronto con i rossoblu.
Ovviamente sarebbe potuta finire come Spezia-Genoa del 2006 o in mille altre maniere… ma per chi ha l’azzurro nel cuore il “vero derby” si giocherà di lunedì sera, tra un paio di settimane.
Nell’attesa di tornare all’ex “Robbiano” dunque (passando per Gorgonzola ovviamente) questo 4-1 rappresenta comunque una salutare iniezione di autostima ed ottimismo per guardare all’immediato futuro con rinnovata fiducia dopo qualche settimana di troppo senza vittorie…
Non sono stati due mesi senza successi come ha scritto qualcuno perché dal 15 dicembre al 12 gennaio il campionato è rimasto fermo. Ma l’astinenza ci è sembrata comunque davvero troppo lunga…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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