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Clara Mondonico "per mio padre Novara fu davvero importante"
giovedì 26 novembre 2020 - 21:46
il ricordo della figlia dell'ex allenatore azzurro
Novara-Albinoleffe riporta subito ad Emiliano Mondonico, ex allenatore di entrambe le squadre, scomparso tre anni fa. E' stata la figlia Clara a ricordarlo durante la trasmissione "Azzurri in Radio":
"credo davvero che mio padre in ambito professionale abbiamo ottenuto sempre il massimo. Ovunque sia andato si è fatto voler bene, non è mai sceso a compromessi. Ha sempre prestato tutto se stesso; poi nel calcio si vince e si perde ma lui ha sempre avuto valori veri e sinceri e li ha sempre trasmessi alle proprie squadre. Certo, facendo l'allenatore quando perdeva non era certo contento. La cosa più gratificante che mi ha lasciato è che sia ricordato come un grande uomo; per una figlia è qualcosa di emozionante".
Sull'avventura azzurra "vincere a San Siro con il Novara per lui è stato come vincere uno scudetto. Ho fatto 92 minuti senza respirare. Caracciolo fece un super gol di piede. Poi mettemmo un pulmann davanti alla porta ma riuscimmo a portare a casa qualcosa d'inimmaginabile. Mio padre quella sera era emozionato come un bambino, aveva gli occhi lucidi. Per lui furono delle super vittorie anche le salvezze con l'Albinoleffe. Sono state due realtà importanti nella sua vita. Il Novara è stato determinante perchè dopo l'intervento chirurgico gli ha dato l'opportunità di riscendere in campo, di sentirsi ancora un allenatore. Lui diceva sempre che il suo migliore amico era il pallone perchè non lo tradiva mai. Quando il Novara lo chiamò mi telefonò dicendomi con la voce strozzata che sarebbe tornato a vivere. Quando era a casa senza squadra gli mancava terribilmente il campo, il ritiro, i giocatori. Rivederlo uscire dal tunnel del Piola e vederlo sedersi in panchina...mi vengono ancora i brividi. Il giorno dell'esonero devo ammettere di aver scritto sui social cose delle quali mi sono subito pentita. Chiedo scusa ma da figlia mi si era chiusa la vena. Lui la prese comunque bene perchè fu valutato come mister e non come una persona da compatire. Ricordo che andò a cena con due dirigenti azzurri subito dopo l'esonero. Ripeto, quei 3 mesi al Novara per mio padre furono davvero preziosi e ringrazio ancora chi lo scelse".
Daniele Faranna
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