Accanto a lui Pablo ha confermato le parole dette per la prima volta domenica pomeriggio alla Curva: “Visto che i ragazzi della Curva mi hanno chiesto se erano vere le voci che sarebbe stata la mia ultima partita al “Piola” non ho potuto far altro che rispondere di sì. Non so come siano uscite certe voci, persino la mia famiglia in Argentina l’ha saputo dopo la partita. E’ una decisione personale difficile da spiegare. Nel bene o nel male ho dato tutto al Novara. Novara mi ha dato più di quanto io abbia dato alla causa azzurra. Voglio ringraziare il Presidente che domenica sera mi ha chiamato per chiedermi di rimanere ed i due Direttori che mi hanno proposto diverse soluzioni purchè io rimanessi al Novara. Ed invece io voglio giocare da un’altra parte”.
Quando è nata una decisione tanto clamorosa? “E’ un bel po’ che ci pensavo. Il punto finale l’ha messo mio figlio che mi ha detto: papà fa quello che ti fa essere felice. Ci ho pensato parecchio tempo fa”.
Quanto ha influito il fatto di aver giocato meno quest’anno? “Ho giocato più di quello che mi sarei aspettato, in altre stagioni ho giocato meno. In realtà sento di aver dato tutto”.
Ci sono dei rimpianti? “I rimpianti ci saranno se non centriamo i play off sabato…”
Nemmeno il fatto di non aver giocato la serie A con la maglia del Novara te ne lascia? “Quella è una curiosità personale, non un rimpianto perché sono stato bene anche altrove e si sapeva da tempo che non avrei disputato quel campionato”
Con la maglia azzurra hai vissuto anche momenti duri: “I momenti duri sono passati. Credo di aver vissuto più momenti belli che momenti brutti. Ad esempio il fallimento dell’estate 2021 ha portato l’arrivo di un Presidente come Ferranti. Dietro una cosa brutta c’è sempre qualcosa di bello”.
Si parla di ritirare la maglia numero 19… che ne pensi? “Sono contro queste cose. La storia del club è più lunga della mia militanza in azzurro”.
Se non ci fosse stato il Novara cosa avresti fatto? “Il postino…”
Quali sono i ricordi che ti sono rimasti più impressi? “Le prime immagini di quando ero un ragazzo in prova per come mi ha accolto la società. Il mister ed i compagni mi hanno fatto sentire subito uno di loro. Non è facile vincere subito. L’abbiamo fatto e siamo entrati nel cuore della città”.
Hai sentito qualcuno di loro in questi giorni? “Qualcuno mi ha chiamato provando a convincermi a continuare. Qualcun altro mi ha fatto i complimenti per la scelta”.
Cosa farai adesso? “Voglio continuare a giocare. Non so dove, non so quando. Dopo i play off e le vacanze prenderò una decisione”.
Per cosa vorresti essere ricordato? “Per la vittoria nei play off… Vorrei essere ricordato per aver fatto bene dal punto di vista umano”.
Cosa farai da grande? “Vorrei fare l’allenatore. Il Presidente mi ha detto che finchè rimane lui le porte della società sono aperte. Ragazzini? Meglio di no… ho poca pazienza…”
Cosa ti aspetti dalla partita di sabato? “Per noi la gara di Trento è la prima dei play off. Si comincia…”
Cosa vuoi dire ai tifosi? “Che mi hanno dato più di quanto io abbia dato a loro. Ci hanno accompagnato sempre. Hanno avuto un ruolo fondamentale nell’arrivo del presidente Ferranti”.
Qual è il gol a cui sei più legato? “Il prossimo… Se devo indicarne uno… dico il primo al Monza”.
redazione forzanovara.net