L'editoriale Azzurro
martedė 14 novembre 2023 - 15:50
Pro Vercelli-Novara vista da Massimo Barbero
Ogni partita fa storia a sé. Avevo visto in tv la Pro Vercelli imbrigliare il Vicenza e non concedergli vere palle gol dopo l’immediato vantaggio di Nepi e quella sera mai avrei immaginato che il Novara sterile ed inconcludente delle prime giornate sarebbe riuscito nell’impresa di rimontare per ben tre volte lo svantaggio sul campo delle “bianche casacche”.
Della sfida di ieri cancello solo il primo quarto d’ora nel quale ci siamo rintanati all’indietro, timidi ed impauriti. Forse ancora spaventati dai fantasmi della gara con l’Albinoleffe che avevamo compromesso nei primi 6’. Poi Gattuso dalla panchina ha aggiustato le cose passando ad un più logico 4-3-3 (o se preferite 4-5-1).
Così Calcagni si è spostato sul centrosinistra limitando un po’ la supremazia vercellese nella zona di campo dove la nostra inferiorità appariva più marcata. E D’Orazio ha potuto finalmente avanzare, liberando il proprio talento da inopportuni compiti di sacrificio e copertura.
“Stiamo giocando bene” non hanno fatto tempo a dire in diretta radio Danny Faranna e Paolo Molina che eravamo sotto per 1-0. Nonappena il Novara si è affacciato in avanti è stato infilato con un’azione simile (discesa sulla destra ed inserimento a rimorchio del giocatore al centro) a quelle con cui ci eravamo fatti infilzare da Atalanta Under 23 ed Albinoleffe.
Il vantaggio ha placato la carica dei padroni di casa. E così gli azzurri si sono portati pericolosamente dalle parti di Sassi, prima e dopo la rete del pareggio realizzata da D’Orazio con la complicità di Bonaccorsi.
Sembrava possibile addirittura un sorpasso ospite tanto era la vivacità dei nostri in fase offensiva. Ed invece proprio allo scadere del primo tempo abbiamo incassato un gran gol di Mustacchio che in quel frangente aveva il peso di una sentenza per il fatto che consentiva alla Pro di chiudere in vantaggio il primo tempo.
Che la gara non fosse finita però l’abbiamo compreso subito. Sin da quell’occasione sciupata d’un soffio da D’Orazio in apertura di ripresa. Dossena ha capito l’antifona ed ha fatto ricorso alla panchina. Ma ha scelto di effettuare i cambi proprio quando stavamo per battere un angolo a nostro favore. Di solito in questi casi si consiglia maggiore prudenza sulle palle inattive. Di sicuro Di Munno ha segnato una grande rete sulla corta respinta della difesa di casa.2-2 e tutti contenti?
Macchè. Sono bastati pochi secondi a Mustacchio per incornare in porta un delizioso cross dalla sinistra di Rodio e farci rivivere l’incubo di una sconfitta.
Ma stavolta non ci siamo preoccupati più di tanto, vista la facilità dei nostri di andare in gol. Sono bastati pochi minuti anche a D’Orazio per confezionare un assist al bacio per l’inserimento di Corti che è andato a segno poco prima della sua sostituzione.
A questo punto le due squadre avevano effettivamente dato il meglio. Scappini è meno contropiedista di Corti, D’Orazio e Donadio avevano effettivamente finito la benzina. E la Pro ha perso Mustacchio che poteva essere ancora un’arma letale nel finale di gara.
Il pari è il risultato più giusto di un derby bello, ben giocato da due squadre che si sono dedicate alla fase offensiva a costo di concedere qualcosa di troppo dietro.
Spero non si commetta l’errore di buttare la croce addosso a Desjardins. L’alternanza di portieri non è mai una gran bella idea e non a caso non ha portato grandi risultati in questo anno e mezzo. Axel è un cuore azzurro attaccato visceralmente a questi colori. Ha solo bisogno di ritrovare un po’ di sicurezza per tornare l’estremo difensore che nel recente passato ha portato dei punti pesanti alla nostra causa.
Se sul campo la partita è finita 3-3 sugli spalti il loro derby personale l’hanno vinto i nostri tifosi che hanno offerto un sostegno incessante nella serata più difficile.
Quel -16 metteva (e mette) i brividi, mai eravamo stati tanto staccati a poco più di un quarto di campionato, ma il popolo azzurro ha voluto essere ugualmente presente nella serata che conta di più.
Ed ora la palla passa al presidente Ferranti grande assente nel derby di ieri sera. Deve decidere cosa vuole fare del Novara Fc che rappresenta una sua creatura, ma anche un patrimonio dell’intera città come la commovente prova d’attaccamento dei tifosi ha confermato.
Se la sua intenzione è quella di vendere lo faccia subito per lasciare il tempo a seri compratore interessati di intervenire nel mercato di gennaio. Altrimenti faccia uno sforzo concreto ed ulteriore dotando il ds Di Battista di un “tesoretto” per rinforzare la squadra nella sessione invernale. Salvare la categoria è ancora possibile e sarebbe di fondamentale importanza per garantire un po’ di continuità al calcio in questa città.
Forza Presidente, Forza ragazzi…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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