L'editoriale Azzurro
sabato 26 aprile 2025 - 05:50
Triestina-Novara vista da Massimo Barbero
Lo confesso, non c'ero nel 1980 quella volta che in C1 il Varese ci segnò 6 gol...
Ed allora posso dire di non aver mai assistito ad una sconfitta del Novara così netta.
Ricordo almeno tre 0-5 a nostro sfavore contro Padova, Ternana e Como, ma non ricordo uno 0-5 al passivo dopo soli 38' di partita.
Per fortuna che a quel punto la Triestina ha smesso di giocare ed ha cominciato a far girare per linee orizzontali il pallone se no la sconfitta di ieri avrebbe assunto proporzioni ancora più vistose.
Paolo Molina ripete spesso che è importante come si finisce una stagione perchè quello è il ricordo che lasci. Ebbene non ci poteva essere congedo peggiore dai tifosi che avevano seguito la squadra numerosi e vocianti anche a Trieste in questo affollatissimo inizio di ponte del 25 aprile.
Mi chiedo come sia stata preparata questa partita. Sulla carta gli stimoli avrebbero dovuto essere importanti. C'era la possibilità di conquistare i play off contando solo sulle nostre forze. C'era un'occasione di riscatto contro una squadra che ci aveva tirato degli sgambetti velenosi nel corso di questa e della passata stagione con gol beffardi nei minuti di recupero.
Invece in campo ho avuto la sensazione che gli azzurri fossero mentalmente già in vacanza, forse convinti che la Triestina avesse già la testa ai play out e che condividesse l'idea di un pareggio, in attesa di tempi migliori.
Invece sul campo si sono affrontate due formazioni che andavano ad un passo diverso. I padroni di casa si avventavano sul pallone come belve assatanate aggredendo i nostri che commettevano errori banali. Quasi tutti i gol del primo tempo nascono da azioni nelle quali gli alabardati sfruttavano la superiorità numerica sulle corsie esterne poco protette da elementi come Calcagni ed Agyemang che non sono certo irreprensibili in fase difensiva.
Non dimentico i complimenti che abbiamo fatto al 4-3-3 di Mascara dopo l'illusorio 3-0 al Trento. Ma se 4-3-3 dev'essere occorre intensità e spirito di sacrificio da parte di tutti gli interpreti.
Qualità che sono completamente mancate agli azzurri nel corso di un primo tempo da dimenticare.Senza storia invece la ripresa che le due squadre che si sono fermate in attesa di risultati positivi da Chioggia e da Arzignano che purtroppo non sono arrivati. Sono tra i masochisti che si sarebbero fatti volentieri almeno una trasferta play off. Per dare una possibilità di riscatto ai nostri dopo un pomeriggio tanto brutto. Per non concedere ferie anticipate ad un gruppo di giocatori che sul campo ha dimostrato di non meritarle.
Faccio ancora una considerazione. Nel tritacarne delle critiche nel corso di questa stagione sono finiti direttori generali, direttori sportivi, allenatori... Ma quasi sempre abbiamo risparmiato un gruppo di giocatori che troppo spesso ha alzato il piede dall'acceleratore, rimediando figuracce come quelle di Vercelli, Caldiero, Chioggia ed ora Trieste. In campo alla fine ci vanno loro alla fine ed i play off, al di là della penalizzazione, erano un obiettivo decisamente alla portata.
Ora è il momento di voltare pagina. Abbiamo un buon mese di vantaggio su molte nostre concorrenti per programmare la prossima stagione. Il nome del direttore sportivo è fuori discussione per ovvie ragioni... Ed allora sarebbe il caso di chiarire alla piazza quali sono gli obiettivi per il 2025-26 per evitare equivoci e malintesi che alla lunga danneggiano squadra ed ambiente.
Due anni fa Novara sportiva si è comunque stretta attorno ad una formazione che aveva mille incognite ed innumerevoli lacune perchè il presidente Ferranti aveva avuto il coraggio di parlare chiaro alla piazza dopo un annata di sprechi e delusioni.
Siamo pronti ad accettare tutto... ma non rese incondizionate come quella che è maturata ieri pomeriggio al “Rocco”.
Se c'è una cosa che ci ha insegnato questa annata è che la nuova squadra dev'essere costruita secondo le esigenze tattiche dell'allenatore prescelto (chiunque esso sia).
Il tecnico dev'essere seguito e nei limiti del possibile accontentato, non certo osteggiato per farne un comodo capro espiatorio al primo vento contrario. Sono le basi per costruire una formazione equilibrata competitiva e che giochi un calcio divertente. E che serva innanzitutto a valorizzare il materiale calcistico a disposizione. Ci aspetta una lunga, lunghissima estate...
Forza Novara sempre!!! |