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Approvato il decreto antiviolenza
mercoledė 07 febbraio 2007 - 19:57
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto antiviolenza
E' molto più pesante del previsto il decreto legge del Governo sulla violenza negli stadi. Lo ha varato in serata il consiglio dei ministri, riunito d'urgenza a Palazzo Chigi. E’ racchiuso in quindici pagine e consta di tredici articoli.
Questi alcuni dei punti salienti del provvedimento che saranno da subito in vigore trattandosi di un decreto:
- Gli stadi non a norma resteranno chiusi al pubblico.
- Le società che organizzano le competizioni non possono piu' vendere, "direttamente o indirettamente", alla squadra ospitata, biglietti in blocco. È vietato inoltre "vendere o cedere" alla stessa persona un numero di biglietti superiore a dieci. In caso di violazione si rischia da 10mila a 150mila euro di multa. Il divieto è immediato per cui i biglietti ceduti o venduti prima dell'entrata in vigore del decreto "non possono essere utilizzati".
- La flagranza differita è stata aumentata e sarà possibile l'arresto sino a 48 ore dal reato (ora è 36 ore).
- Proibito il possesso di razzi, fumogeni e petardi in occasione di manifestazioni sportive. Ciò vale non solo in occasione della partita, ma nelle 24 ore antecedenti e susseguenti all’evento sportivo. Previste pene molto severe per i trasgressori.
- Pene da 5 a 15 anni (anzichè da 3 a 15) per chi commette violenza e resistenza a pubblico ufficiale con armi ma anche con il "lancio di corpi contundenti e altri oggetti, compresi gli artifici pirotecnici".
- Divieto di accesso alle manifestazioni sportive preventivo (Daspo) innalzato a sette anni. La misura presuppone non più soltanto l'accertamento di un reato, ma "può essere disposta anche nei confronti di chi, sulla base di elementi oggettivi (come ad esempio un rapporto di polizia pure su minorenni), risulta avere tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive o tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica in occasione o a causa delle manifestazioni stesse". Chi viola il Daspo rischia da 6 mesi a tre anni di reclusione e una multa fino a 10 mila euro.
- Misure di prevenzione a coloro che sono indiziati di aver agevolato gruppi o persone che hanno peso parte attiva, in più occasioni, a manifestazioni di violenza durante le partite. Prevista inoltre la possibilità di sequestro di quei beni "la cui disponibilità può agevolare, in qualsiasi modo, le attività di chi prende parte attiva a fatti di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive".
- Previsto l'obbligo di firma in un comando di polizia durante la partita.
- Puniti i club che utilizzano steward con precedenti penali.
- Previsto un codice di autoregolamentazione anche per i giornalisti.
Stabilito inoltre che per tutto il mese di febbraio le partite si potranno disputare soltanto alla luce del sole. Proibite le gare in notturna. I presidenti di club intanto restano sul piede di guerra: si ritroveranno domani e chiederanno di poter riaprire almeno agli abbonati. Ma Giuliano Amato è nettamente contrario, mentre il ministro Giovanna Melandri ha una posizione più conciliante. Intanto domani si riunirà l'Osservatorio per le manifestazioni sportive del Viminale per decidere quali stati rispettano le norme e quali no. Alcuni di questi provvedimenti (in particolare quello riguardante la diputa di partite a porte chiuse), in base al decreto Pisanu, dovrebbero riguardare solo gli stadi con capienza superiore a 10.000 spettatori, ma ancora manca l'ufficialità. Nelle prossime ore se ne saprà di piu'.
fonte: notizie dal web
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