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Figurine azzurre: Stefano Zironi
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lunedė 26 dicembre 2016 - 20:08
Storie di giocatori che hanno vestito la maglia del Novara in epoca pių o meno recente

Nell’estate del 1985 il Novara va a caccia di un cursore di fascia sinistra per sostituire il grande Flavio Gioria che proprio non va a genio a mister Maroso. La scelta cade sul possente (1,82 per 78 chilogrammi) Stefano Zironi, classe 1964, di proprietà del Vicenza. I veneti l’hanno scovato nel Modena dove aveva esordito In C1 giovanissimo. Prima di approdare in azzurro ha trascorso una discreta stagione nel Sassuolo, ad un passo da casa, con 27 presenze ed i suoi primi 2 gol in serie C2.

Si annuncia un’annata di “austerity” per la società capeggiata dal Ministro Nicolazzi che non ha digerito la grande delusione della mancata promozione in C1. Stavolta si fanno discorsi diversi, si parla di giovani (altrui) da valorizzare. Il discusso Maroso viene confermato quasi a fare da parafulmine ad una situazione certamente non gradita da una piazza giustamente ambiziosa.

Con i suoi soli 22 anni Zironi è praticamente l’arrivo di maggiore esperienza di una campagna acquisti estiva che vede approdare in azzurro i vari De Riggi, Scola, Veschetti, Maierna e Merendi, tutti provenienti da formazioni Primavera di club di serie A. Senza dimenticare il rientro di Paladin da Como. Nell’estate della cessione di Fabio Scienza si registra anche la defezione di Maffioletti (che torna all’Atalanta per problemi di salute) a sguarnire un attacco che appare sin da subito decisamente carente.

Nella prima amichevole a Dormelletto si mette in luce questo Zironi, esterno dalla sgroppata che fa sperare tanti cross per le punte. Nel precampionato si fa notare anche per un paio di gol decisivi. Nell’amichevole con il Derthona giocata in Viale Kennedy sblocca il risultato finalizzando una triangolazione tra Balacich e Zardi. In Coppa contro l’Omegna, sempre in casa, fa centro su punizione. Nel complesso è un Novara che non convince appieno: fa bottino pieno nei tre match interni di Coppa, ma stecca regolarmente le partite in trasferta, proprio come avveniva nella seconda parte del precedente campionato di C2.

Segnature a parte, nemmeno Zironi è al top. I giocatori dalla stazza come la sua di solito faticano un po’ ad entrare in forma. E così il suo campionato comincia con una serie di insufficienze nelle pagelle dei giornali locali. Contro il Treviso spreca un paio di buone opportunità per portarci in vantaggio prima della beffa del gol partita degli ospiti ad una manciata di minuti dal termine. A Crema va addirittura in panchina subentrando nel finale. Come a Cento quando avvicenda Serami ad inizio ripresa.

Dopo 4 giornate di campionato il Novara ha soltanto 3 punti in classifica. La prima vittoria contro il Venezia però è firmata proprio da una punizione ad effetto ad opera di Zironi che s’infila nel sette: “Ho visto il varco ed il portiere mal piazzato e ci ho provato… - afferma nel dopogara il ragazzo emiliano che racconta - In allenamento ci esercitiamo spesso a calciarle”. Nonostante il gol-partita Stefano non brilla tanto che Attilio Barlassina sul “Corriere di Novara” boccia la sua prestazione giudicandolo “lontano dalla miglior forma” ed osservando che il suo diretto avversario “Gallina ha fatto il bello ed il cattivo tempo”.

Con il primo successo dovrebbe arrivare un po’ di sereno per gli azzurri che finalmente hanno potuto ingaggiare Fabrizi. Ed invece nella settimana che conclude il calciomercato Zironi si procura uno strappo muscolare che lo terrà fuori fino a Natale. Proprio nei giorni in cui Gioria accetta il trasferimento a Ravenna, chiudendo così la sua lunga esperienza in azzurro. 

A gennaio alla ripresa Zironi ritrova un nuovo allenatore (“Pantera” Danova) ma soprattutto un Novara appena fuori dalla zona retrocessione, lontanissimo da quell’area C1 che popolava i sogni estivi dei tifosi. Stefano ritrova la maglia da titolare con il Leffe nel giorno di un netto 3-0. Ancora più roboante l’ultima vittoria del girone d’andata: un 4-0 rifilato al Mestre con Zironi grande protagonista. L’ex del Sassuolo sblocca il risultato insaccando con un gran sinistro su punizione toccata a sorpresa da Balacich: “Il gol è tutto merito di Mirko…” riconosce generosamente davanti ai taccuini.

Va decisamente peggio la settimana successiva a Treviso nella partita che dovrebbe rilanciare definitivamente le speranze azzurre. Zironi è sfortunato protagonista negli episodi che determinano la vittoria (3-2) dei padroni di casa. Eppure questo è il momento migliore per l’esterno emiliano che si esalta sui terreni pesanti di un inverno ricchissimo di precipitazioni. Contro la capolista Centese sfiora il gol partita con una gran botta da fuori. In anni in cui incanta il Verona di Bagnoli un corrispondente veneto lo gratifica con il soprannome di “Briegel di periferia”.

E’ un Novara che sta a galla con i soli pareggi. Per festeggiare la prima vittoria del girone di ritorno bisogna attendere il sabato di Pasqua quando arriva l’1-0 sul Montebelluna. Zironi salta per influenza il recupero (vincente) contro l’Ospitaletto eppoi nel derby perso contro la Pro Vercelli soffre la vivacità di Piccini sulla fascia di appartenenza.

Un altro stiramento lo ferma prima della trasferta di Mantova, ma stavolta si tratta di un guaio muscolare di gravità relativa. Lo rivediamo in campo già contro la Pro Patria, sotto la pioggia, in occasione di uno 0-0 che ci avvicina alla salvezza. La certezza matematica matura a Leffe quando Zironi propizia il gol partita: la sua punizione si stampa sulla traversa, ma arriva Balacich a ribattere in rete. La vittoria vale la permanenza in C2 con due giornate d’anticipo. D’accordo non è molto, ma per quel che passa il convento può persino bastare…

Non è sufficiente però a Zironi a riguadagnarsi la conferma in azzurro. Il nuovo ds Morselli non lo riscatta alle buste dal Vicenza, forse preoccupato dalla sua fragilità muscolare.

Stefano però riesce a prendersi una rivincita con gli interessi. Dopo un’altra stagione nel Sassuolo ed una parentesi nell’Olbia nell’estate 1988 viene ingaggiato dal Carpi appena ripescato in C2. I biancorossi ripartono con obiettivi minimi ed invece Tomeazzi plasma uno splendido collettivo in grado di vincere il campionato a mani basse. L’1-0 di Novara a fine marzo segna la certezza virtuale (+ 8 sugli azzurri) del salto in C1 accanto all’emergente Chievo. Zironi è uno dei protagonisti di quella squadra che riesce a stabilizzarsi in C1 per alcune stagioni.

Quello di Carpi è ovviamente il punto più alto di una carriera da calciatore che termina soltanto a 41 anni ad un passo da casa, nel Fiorano. Ora, passati i cinquanta, è un allenatore  che si barcamena nei campionati dilettantistici della sua zona, forte di una passione che è rimasta tale e quale di quando indossava la maglia numero 6 del Novara Calcio.

Massimo Barbero

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