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Figurine azzurre: Massimiliano Pani
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martedė 21 marzo 2017 - 21:58
Storie di giocatori che hanno vestito la maglia del Novara in epoca pių o meno recente

La Torres è stata per diversi anni la nostra “bestia nera”. Tra Gianfranco Zola… Beretta di Treviglio e chi più ne ha più ne metta… per batterla a Novara abbiamo dovuto attendere l’uno-due di Dickmann-Corazza del febbraio 2015. Prima soltanto pareggi, quasi sempre con grandi rimpianti ed i rossoblu a beffarci in rimonta. 

Nella stagione ’95-96 la Torres di Canali sembra addirittura riuscire a tenere il passo di Lumezzane e Novara che danno vita ad un lungo sprint per il primo posto che vale la C1. Ad inizio girone di ritorno, con il mercato di riparazione ormai chiuso, si abbatte però una tegola piuttosto pesante sugli isolani. Si infortuna seriamente al ginocchio Massimiliano (Max) Pani il giocatore di maggior talento della formazione sarda, il 10 che più da vicino ricorda agli sportivi locali le magie di Gianfranco Zola. Quella interrotta dal fatale “crac” era stata la sua stagione migliore con 10 gol (e 5 assist) nelle prime 21 partite di campionato. In precedenza aveva militato nel Cagliari (in B ed in C1) con un paio di apparizioni lontano dall’isola a Casarano ed a Montevarchi.

Nell’estate 1996 Pani rimane così svincolato e Gozio corona il vecchio sogno di portarlo a Novara. C’è da avere pazienza, attendere che il fantasista sardo si rimetta. La rottura del crociato non è mai un problema trascurabile da superare per un calciatore che dovrà vedersela con le attenzione e con i “tacchetti” degli avversari.

In fondo Danova può permettersi di aspettare, abbiamo un Pellegrini in grandi condizioni che dà ottime garanzie. Il problema è che l’autore del gol promozione contro l’Alzano è tentato dalle “sirene” provenienti da Modena dove è tornato ad allenare mister Frosio. Il regista romano si ferma una volta, due… ed immancabilmente chiede di essere ceduto. Così contro il Prato, mentre monta già una violenta contestazione dagli spalti, “Pantera” butta dentro Pani a venti minuti dal termine per cercare il colpo risolutivo con gli avversari avanti per 2-1. La sua punizione finale sotto la “Nord” che non si abbassa abbastanza da infilarsi in porta; è solo l’ultima illusione di un pomeriggio amarissimo.

Due settimane dopo la “rivoluzione” matura davvero. Tra i partenti c’è Pellegrini che il ds Abbate conta di sostituire con tal Caruso che rifiuta la proposta azzurra. Allora si punta sul Pani convalescente per invertire la china di una stagione che si sta già facendo drammatica.

Il problema è che Pani non è ancora pronto. Ed in fondo non ha nemmeno le caratteristiche ed il passo di un vero e proprio regista, da schierare in aggiunta a due punte, come prevedeva il modulo azzurro. Lo rivediamo in campo al quarto d’ora della ripresa contro il Brescello. La prima da titolare arriva all’inizio del nuovo anno a Saronno, ma l’ex della Torres esce già ad inizio ripresa lasciando a Giordano, pochi minuti dopo, l’onere di calciare quello che avrebbe dovuto essere il penalty dell’1-1 (e che invece finisce alle stelle).

Antonelli prova a dargli fiducia impiegandolo con continuità per tre-quattro partite di fila. Il piede è rimasto buono, ma sembra non avere ancora il passo per reggere in una C1 che non frequenta ormai da qualche stagione. L’arrivo di Cotroneo determina una forte concorrenza per il ruolo di regista che passa subito all’ultimo innesto che garantisce maggiore equilibrio alla squadra. Rivediamo Massimiliano in campo soltanto a tratti, per scampoli di gara e pochissime partite dall’inizio. Quando dovrebbe ritornare titolare a Prato il sabato di Pasqua è bloccato dall’influenza e lascia spazio all’esordio del giovanissimo Patrick Agazzone.

“Dustin” lo manda in campo in maniera sorprendente a Brescello per sostituire Di Muri con il Novara in vantaggio per 1-0 ad inizio ripresa. Il 3-1 per gli emiliani sancisce la fine delle ultime speranze di evitare i play out. Contro l’Alessandria lamentiamo una serie incredibile di infortunati e squalificati e così tocca a Pani evitarci su punizione l’amarezza di una sconfitta in un derby (1-1 il risultato) che è tale solo per il calendario (non ci sono nemmeno tifosi ospiti in curva).

Nella settimana che precede il doppio confronto play out il Novara scende a Vercelli per giocare un’amichevole contro la Pro di D’Alessi che si è salvata all’ultima giornata. Una pessima idea perché le “provocazioni” verso i “cugini” che stanno per lasciare la C1 tanto agognata dopo un solo anno sono inevitabili. Pani perde la testa e rimedia un’espulsione (per “espressioni rivolte all’arbitro”) tanto assurda quanto grave. Gli costa infatti due giornate di squalifica che vengono ridotte ad una in appello, da scontare comunque nell’andata dello spareggio in casa nostra quando abbiamo gli uomini contati.

A Pistoia parte dalla panchina e viene buttato nella mischia da Antonelli poco dopo la mezzora con gli arancioni già in vantaggio per 1-0 (e virtualmente avanti di due gol). Nel momento più caldo della gara, subito dopo l’espulsione di Medri per fallo da ultimo uomo, Pani azzecca la punizione dell’1-1 che riapre la partita, facendoci vivere un finale crudelissimo, di speranze e rimpianti.  Nell’assedio alla porta toscana Max viene falciato in piena area per un rigore giudicato “netto” anche dal corrispondente locale de “La Stampa”, ma l’arbitro Calabrese fa finta di nulla.

Si riparte dalla C2 con Chierico in panchina ed una rosa quasi completamente rinnovata. Pani ha un altro anno di contratto, poco mercato per il fresco infortunio e sembra comunque un uomo in grado di fare la differenza in categoria inferiore anche se la carta d’identità dice che ormai ha superato i 32.

L’utopia calcistica del tecnico pavese che ha appena vinto un campionato a Brescello svanisce presto. Il Novara ricomincia da un prudente 5-3-2 che vede Pani fare la seconda punta accanto a Giordano per un tandem di qualità, ma decisamente poco complementare. Adesso il talento sardo gioca con continuità. In tutto sono 30 partite su 34 di cui almeno 1 saltata solo per squalifica. A Castelfranco Veneto, investito dei gradi capitano per l’assenza di Consonni, segna il gol del pareggio prolungando l’imbattibilità azzurra addirittura a 7 partite consecutive. Ecco il racconto de “La Stampa” “Lungo lancio di Corti in area, stop volante e giravolta a incrociare sul palo lontano dove il portiere non sarebbe mai potuto arrivare”. A Biella trasforma il suo primo rigore in maglia azzurra senza poter evitare la rimonta dei bianconeri di Bacchin nella ripresa.

A fine girone d’andata Chierico viene esonerato e l’esperto Vallongo vara un 4-4-2 con Giordano e Pani di punta. Senza particolari compiti di copertura l’ex del Cagliari va a segno con una certa frequenza. A Trieste il 15 febbraio spaventa il pubblico di casa insaccando di testa il gol dell’1-0 su cross di Pravatà dalla sinistra. Finirà 1-1. Sette giorni dopo segna nel fango la rete della vittoria (2-1) contro il Leffe ad un quarto d’ora dalla fine.  Contro la Solbiatese il suo centro in apertura non basta invece a vincere la partita (1-1 il finale). Ecco la penna di Renato Ambiel: “Sovrapposizione di Corti a Nicolini, sulla fascia destra, con centro teso in mezzo all'area, bella finta di Giordano a liberare Pani che può infilare di piatto destro nell'angolo”. Nel finale Massimiliano sfiora ripetutamente la doppietta.

A Sesto San Giovanni l’attaccante ex Cagliari diventa invece protagonista in negativo. Con il Novara avanti per 1-0 al 20’ del primo tempo salva un gol fatto degli avversari con la mano sulla linea di porta… Risultato: rigore ed immediato pareggio dei sestesi con ancora più di un’ora da giocare in inferiorità numerica.

Il sabato successivo incontro Pani (squalificato) in un disco-pub di Mortara. La sua presenza mi dà la percezione del calciatore molto diversa da come me la immaginassi: è solo, forse sente la nostalgia della Sardegna e si accontenta di un po’ di musica ed un cocktail, come uno dei tanti avventori del locale. La domenica dopo rientra a Mestre e trasforma l’inutile penalty dell’1-2 in una partita desolante giocata sotto la pioggia da un Novara incomprensibilmente demotivato che si presenta al “Baracca” senza un secondo portiere a referto perché Gandini rifiuta la panchina.

E’ l’ultimo dei 6 gol realizzati nel campionato di C2 che fanno comunque di Massimiliano il miglior marcatore stagionale di una squadra spuntata. Le sue reti e le sue giocate rappresentano comunque preziosi mattoncini verso la salvezza che arriva addirittura con una giornata d’anticipo contro la Pro Vercelli.

Pani disputa la sua ultima partita in azzurro ad Albino in una gara che termina con uno 0-0 “annunciato” in cui i giocatori delle due squadre inciampano regolarmente al momento di andare al tiro. Un commiato dolce ed un po’ malinconico per un numero 10 che a Novara ha fatto vedere solo sprazzi delle sue innegabili qualità tecniche.

Tornato in Sardegna ha continuato a giocare nei Dilettanti per un po’. Oggi fa l’allenatore del Ghilarza. Si è tolto la soddisfazione di lavorare ancora nella Torres e di vincere il campionato d’Eccellenza con il Sant’Elia.

La foto con la maglia del Novara è tratta dall’archivio di Beppe Vaccarone

Massimo Barbero

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