Simeri "la chiamata del Novara? Una gioia indescrivibile"
martedė 25 luglio 2017 - 16:04
presentazione ufficiale dell'attaccante azzurro
Chiamatela “voglia di riscatto” oppure “rinascita”. Chiamatela “determinazione” o “volontà”. O semplicemente chiamatelo Simone Simeri.
Lui, l’operazione che non ti aspetti, quella scommessa tutta da scoprire. Un ragazzo dalle idee chiare, napoletano doc. Lui, ragazzino, con un cassetto pieno di sogni. Quel settore giovanile al Napoli, quella crescita con futuri campioni. Poi, sul più bello, la peggior grandinata: la rottura del crociato. Una data che Simone non dimenticherà mai “quel giorno mi è caduto il Mondo addosso, quando mi sono rotto il ginocchio ho pensato di smettere. Triestezza, depressione svanite soprattutto grazie alla mia famiglia che mi ha supportato e dato forza. Se oggi sono qui, devo dire soprattutto grazie a loro. Ho riniziato da zero, nuovamente da capo. Ho accettato offerte anche dai dilettanti pur di dimostrare al mondo del calcio di essere ancora un attaccante. Ho lavorato sodo, ho cercato di dare il meglio di me stesso in tutte le squadre dove sono approdato”.
Prestazioni condite da gol che l’hanno catapultato in orbita serie B “Società che durante l’anno mi ha visionato diverse volte; sapevo di un loro interessamento. Poi un giorno è suonato quel telefono “vai a Novara”; per me è stata una gioia indescrivibile. Un approccio magico, per chi pratica categorie inferiori come la D; un orgoglio arrivare in cadetteria. Spero di dare il massimo per non far cambiare idea”.
L’avvicinamento all’azzurro iniziato dodici mesi prima con l’arrivo alla Folgore Caratese, altra realtà della fam. De Salvo “avevo praticamente già trovato l’accordo con una squadra di Lega Pro. Poi sono stato contattato dal Presidente Criscitiello che ci ha messo 5 minuti a farmi convincere nell’accettare il loro progetto. Ho vissuto un anno esaltante, in un centro sportivo e in un’organizzazione che in serie D non si vede facilmente. Ho segnato molti gol grazie al contributo dei miei compagni. Sono convinto che se si è capace di segnare tra i dilettanti lo si può fare anche in B. Certo qui ci sono difese più qualificate, organizzate ma se nel DNA hai il gol…”.
Attaccante convinto nei propri mezzi “so benissimo che qui dovrò convincere allenatore e ambiente. Sono uno che non molla mai, so che posso farcela. Fin da piccoli si sogna di giocare in B o in A; ci sono arrivato e ora il mio sogno voglio tramutarlo in realtà”.
Prime settimane di ritiro molto positive “Corini è un allenatore con la lettera maiuscola, una persona squisita. Ci aiuta tutti allo stesso modo, senza fare distinzione di nome e provenienza. Che tu sia giunto dai dilettanti o reduce da palcoscenici importanti, per lui non fa differenza. Ci sta trasmettendo la sua impronta. Sono nato esterno, nel settore giovanile Napoli ho praticamente sempre giocato in quella posizione. Dopo l’infortunio, invece, mi sono specializzato come prima punta. Il colpo di testa non è la mia arma principale, preferisco i gol di destro o sinistro”.
A Novarello si sta formando una nutrita colonia di napoletani “si esatto ma non solo. Si sta creando un bel gruppo, affiatato e affamato. Non potranno mai nascere problemi”.
Daniele Faranna
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