E’ stato il primo acquisto, la prima trattativa intavolata dalla dirigenza azzurra già sul finire del mese di maggio. Se lo ricorda bene Alessio Da Cruz:
“ero in Olanda quando il mio procuratore mi ha chiamato per descrivermi l’ipotesi Novara. Dopo qualche informazione trovata in internet ho preso il primo aereo e sono arrivato in Piemonte dove con il mio entourage ho incontrato il direttore Teti. Ricordo bene il pomeriggio nel quale è arrivata la firma del contratto, la gioia che ho provato in quel momento. Fin dai primi minuti trascorsi a Novarello ho capito quanto sia stata azzeccata questa decisione. E’ stata una trattativa molto veloce. I primi giorni sono stati abbastanza complessi perché esiste una grande differenza tra il calcio italiano e quello olandese"
Un inserimento facilitato però anche grazie a Chajia “parlando la stessa lingua, siamo entrati subito in sintonia; mi ha aiutato moltissimo. Mi sono integrato molto bene in questo gruppo nonostante non parli ancora italiano. Prossimamente andrò a lezione tre volte a settimana”.
Nonostante la lingua diversa, Alessio sta recependo molto bene gli insegnamenti di Corini “un allenatore serio e preparato che conosce alla perfezione questo sport. E’circondato da veri professionisti. Lavoriamo molto sulla tattica; un aspetto che mi piace moltissimo. Nel 4-3-3 mi piace giocare come esterno d’attacco. Non mi prefiggo degli obiettivi, spero di riuscire a giocare più partite possibili".
Un momento magico per l'attaccante, anche fuori dal campo “sono diventato padre di una bellissima bambina. Appena lei riuscirà ad affrontare il viaggio mi raggiugerà qui con la mamma. Non vedo l’ora che arrivino”.
Daniele Faranna