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lunedė 31 luglio 2017 - 22:13
11° puntata: 23 ottobre 2011 Udinese-Novara 3-0

La settimana post Bologna si trascina lenta e faticosa, segnata da un pessimismo dilagante e stavolta non certo campato per aria. Purtroppo abbiamo perso per strada troppo presto quel motore entusiasmo che potrebbe far volare una neopromossa oltre i propri limiti. Ora la sensazione diffusa è già quella che non ce la faremo a compiere un’altra impresa.

Anche soddisfare i miei numerosi impegni giornalistici comincia a diventare pesante senza l’elemento trainante dei risultati che ti fa fare tutto con molta più voglia.

L’Udinese di Guidolin non è certo l’avversario migliore per un Novara che dovrebbe ritrovare innanzitutto fiducia nei propri mezzi. I bianconeri sono partiti forte, sull’abbrivio di una preparazione accelerata per la Champions League. Soltanto due mesi prima ero al Lido delle Nazioni con l’amico Andrea Galantini e gli altri della compagnia ritrovata a sbirciare il preliminare Arsenal-Udinese con davanti pizza e birra. Ora i friulani sono l’avversario di una sfida che sulla carta pare impari per noi.

Ci si mette anche la Juve che si fa raggiungere dal Genoa il sabato sera (è l’Airone Caracciolo a gelare lo Stadium poco prima del 90’) rendendo l’Udinese capolista virtuale del campionato. Se Di Natale e compagni batteranno il Novara rimarranno soli in testa alla classifica domenica sera!

Il lungo viaggio verso Udine è reso piacevole dal fatto che il quartetto magico si ritrova finalmente di nuovo compatto. La formazione è quella della stagione dei successi in B: con me ci sono Paolo Molina (ovviamente alla guida), Jean Paul Bonomi e Danny Faranna.

Si parte di domenica mattina presto tra gli inevitabili improperi di Jean Paul che ci regala presto un episodio che, nella sua apparente banalità, rimarrà come un vero e proprio spaccato del suo ineguagliabile personaggio. Ancor prima di arrivare  alla barriera di Milano JPB chiede a Paolo di deviare verso l’Autogrill dicendo: “Devo assolutamente fermarmi a fare pipì”. L’autista per eccellenza del gruppo ovviamente lo accontenta e lo fa scendere ad un passo dai servizi. Con somma sorpresa lo vediamo entrare da tutt’altra parte e tornare pochi secondi dopo con dei giornali in mano. “Ma non dovevi andare in bagno?” è la domanda sin troppo scontata. Decisamente più originale la sua risposta: “No, volevo semplicemente comprare i quotidiani. Ma se vi avessi detto la verità… non vi sareste mai fermati… L’Italia è un paese fondato sulla menzogna ed io mi adeguo!”.

La scenetta ci mette di buon umore… ma quando cerco ci collegarmi ad internet per sapere com’è andata la prima manche di Max Blardone apprendo che Simoncelli (ovviamente il motociclista, non lo sciatore che pure gareggiava quel giorno) è in fin di vita per un gravissimo incidente. Un po’ di tristezza cala su tutti di noi fino alla tragica conferma che purtroppo per “Sic” non c’è davvero più nulla da fare.

Proviamo a ripetere, pari pari, l’itinerario dell’ultima trasferta ad Udine (5-1 al Portogruaro con 4 gol di Pablo) per aggrapparci alla scaramanzia. Parcheggiamo non distanti dal centro e ci imbattiamo nell’allegra truppa di Bartolomeo che ho cominciato ad apprezzare qualche settimana prima nel corso di una partita per beneficienza organizzata dai consulenti del lavoro. Pranziamo nello stesso posto dell’ottobre 2010 e mi incanto nel guardare le cure amorevoli di un nonno verso il proprio nipotino seduti al tavolo a fianco. Mi illudo che dopo il ristorante porterà il bambino allo stadio a tifare per l’Udinese capolista della serie A. L’anziano taglia con cura il cibo e lo gusta con estrema lentezza quasi volesse godersi il più a lungo possibile la piacevolezza di quel momento. A distogliermi dai miei pensieri ci pensano le urla di Danny Faranna che sbraita per l’incredibile parziale dell’anticipo delle 12.30: Lecce 3-Milan 0! Ci avviamo verso il “Friuli” con la convinzione di dover subire l’ormai inevitabile sorpasso in classifica da parte dei salentini.

Mi accomodo in tribuna stampa con largo anticipo e mi metto a seguire la seconda manche del Gigante di Soelden per poter inviare l’articolo sulla gara di Blardone prima del collegamento in diretta radio. Lo sciatore di Pallanzeno finisce tra le retrovie dandoci la sensazione di essere ormai sul viale del tramonto. Invece sta per iniziare la stagione più entusiasmante di tutta la sua lunga carriera.

Ancor più incredibile quello che accade al “Via del Mare” dove il Milan pareggia con tre gol di Boateng (è il giorno in cui Tiziano Crudeli lancia il tormentone Boa Boa Boa… Teng Teng Teng!!!) eppoi vince addirittura la partita per 4-3 con guizzo finale di Yepes. Una piccola buona notizia per il Novara che deve ancora scendere in campo.

Stavolta la nostra squadra ha una difesa particolarmente rabberciata perché all’assenza di Lisuzzo si è aggiunta quella di Ludi. A debuttare così è Centurioni che torna in serie A a ben 12 campionati di distanza dalle 9 apparizioni collezionate con la maglia del Cagliari. Era il ’98-99 ed in C2 Di Natale aveva affrontato il Novara con la maglia del Viareggio sbancando il “Piola” in tandem con Bonuccelli. Dodici anni dopo “Totò” è uno degli attaccanti più forti del panorama italiano. Nelle file dei bianconeri sono tanti gli elementi che nel giro di qualche stagione verranno piazzati a club di primo piano: Handanovic, Benatia, Isla, Asamoah, Armero…

Tesser (un ex) prova a limitare lo strapotere della squadra di Guidolin presentando un 4-3-2-1 con Pesce a rinforzare la mediana, nonchè Pinardi e Rigoni alle spalle dell’unica punta Morimoto. Sulla fascia sinistra debutta Garcia, ancora oggetto misterioso.

Il “Friuli” non è attratto nemmeno dalla prospettiva del primato: appena 2.250 paganti si aggiungono ai 13.750 abbonati. I tifosi azzurri sono più o meno numericamente gli stessi che l’anno prima avevano esultato per il pokerissimo al Portogruaro, ma stavolta, per ovvie ragioni, non possono farla da padrone come allora. Emanuele Dotto di RadioRai apre il collegamento raccontando la storia di Roberto Pastore, cinquantacinquenne di Barbisano. Novarese di nascita, tifa per gli azzurri da sempre ed aveva promesso che se un giorno si fosse giocato Udinese-Novara in serie A sarebbe andato al “Friuli” a piedi. Detto e fatto! Dopo aver percorso oltre un centinaio di chilometri, eccolo sugli spalti dietro il solito striscione con accanto l’amico di Falzè di Piave.

Io sono al microfono come prima voce con Paolo Molina a fare da spalla come a Verona (2-2 con il Chievo). C’è anche la cabala di Guidolin sempre sconfitto dagli azzurri (con il Giorgione e soprattutto con il Parma) a farci sperare. Il Novara comincia bene manovrando palla a terra in velocità. Già al 5’ uno scambio Pesce-Pinardi libera al tiro Porcari, ma Pippo ahinoi non inquadra lo specchio della porta. L’Udinese si vede solo alla mezzora quando Di Natale in corsa calcia sull’esterno della rete. Poco dopo risponde Morimoto con una bella girata a lato.

Alt! Per un istante fermiamoci in questo momento nell’analisi della gara… A vederla dal vivo sembra che il Novara sin qui sia pienamente padrone della situazione. I nostri non hanno mai concesso ai padroni di casa quelle ripartenze su cui Di Natale (pur orfano di Sanchez) andrebbe a nozze. A giudicare dal risultato finale invece si direbbe che l’Udinese abbia semplicemente giocato al gatto con il topo, convinto di poter comunque sbloccare il punteggio da un momento all’altro, senza bisogno di forzare. Come sempre (o quasi) nel calcio la verità sta nel mezzo.

Certo è che i tre gol bianconeri maturano in maniera davvero rocambolesca. E’ il 34’ quando Armero se ne va sulla sinistra, Dellafiore chiude bene, ma poi nell’area piccola si fa soffiare la palla come un principiante dall’esuberante colombiano, la sfera arriva proprio a Di Natale che su cui si getta Centurioni, la deviazione di Matteo è però determinante nel far impennare la palla quel tanto che basta da spiazzare Fontana. Sei minuti dopo matura addirittura il 2-0: su angolo di Di Natale dalla sinistra Domizzi va a fare la torre sul primo palo, ma la colpisce in maniera talmente strana (forse la tocca anche Garcia) che il pallone carambola sotto la traversa sorprendendo lo sfortunato Jimmy. L’Udinese è sul 2-0 senza nemmeno aver cominciato a pressare!

La ripresa non comincia neppure perché già al 4’ Di Natale fa 3-0 con una punizione imprendibile. La squadra di casa ha chiuso i conti in poco meno di un quarto d’ora a cavallo tra i due tempi.

L’ingresso di Meggiorini al posto di Pesce ci riporta al 4-3-1-2, ma ormai è tardi. Io e Paolo Molina commentiamo con voce sempre più flebile e la testa rivolta al viaggio di ritorno nonchè soprattutto al turno infrasettimanale di mercoledì che speriamo di affrontare senza ulteriori contrattempi.

Anche i due allenatori pensano alla prossima partita e scandiscono i cambi. Tesser preserva Rigoni inserendo Gemiti, ex di turno. Di Natale si presenta a tu per tu con Fontana, ma stavolta manca il bersaglio. Con Meggiorini e Granoche l’attacco del Novara ha un po’ più di peso, ma Handanovic nega il gol, in due distinte occasioni ai nostri attaccanti subentrati a gara in corso.

Il “Friuli” intona il classico “Salutate la capolista” senza farsi travolgere dall’entusiasmo per un primato che tutti sanno sarà soltanto provvisorio.

In sala stampa Tesser sottolinea: “Oggi abbiamo tirato in porta più dei nostri avversari, ma il punteggio finale è di 3-0 per loro”. Guidolin respinge qualsiasi paragone con il Verona di Bagnoli: “Quelli sono tempi che non torneranno più...” E sulla partita aggiunge: “Durante la prima mezzora i miei pensieri in panchina non erano positivi. Per fortuna siamo stati bravi a far girare la palla in attesa di colpire al momento giusto”.

In zona mista Dellafiore si scusa per l’errore commesso: “E’ stato determinante. Pensavo di riuscire a proteggere la palla ed invece Armero mi ha anticipato…”.

Parlano anche Centurioni, Garcia e Radovanovic ed il pensiero di tutti va già alle sfide ravvicinate con Siena e Lecce. In quattro giorni potremmo comunque riuscire a riaggiustare subito la nostra classifica…

I colleghi friulani ci consolano con gli immancabili complimenti dedicati a chi ha perso nettamente. Qualcuno azzarda: “Davanti al Lecce ci arrivate di sicuro… Gli abbiamo dato quel Cuadrado… è una vera e propria sciagura!”. Ci raccontano di Di Natale che si allena soltanto due-tre giorni alla settimana in vista della partita della domenica: “Non andrà mai via da Udine perché da nessun’altra parte gli permetterebbero di gestirsi così…”.

Si caricano le ormai immancabili pive in macchina e si riparte verso Novara. La lunga sequenza di telefonate e messaggi del post è scossa dal “caso Paci”. Nel pezzo per “Forzanovara” preparato da casa da Matteo Francesco Faranna (alias “il Cuginone”) si parla di prova televisiva da utilizzare per sanzionare Paci che avrebbe colpito un avversario nel finale. Dallo stadio onestamente ci siamo accorti solo della rabbia di Handanovic, ma non abbiamo capito cosa fosse successo. In macchina nasce una breve, ma intensa discussione sul da farsi… poi ovviamente passa la linea pro Novara. Scrivere via internet di prova televisiva da applicarsi nei confronti di un nostro giocatore equivarrebbe a tirarsi la zappa sui piedi perché già abbiamo la difesa ai minimi termini…. Dunque la notizia appare sul “Corriere” cartaceo, ma non su “Forza Novara”. E la squalifica non scatterà mai perché sul campo Guida ha già visto tutto e ritenuto comunque esagerata la caduta di Neuton di fronte allo scatto di nervosismo di Paci.

All’autogrill incontriamo un Dado particolarmente sfiduciato perché nemmeno la scaramanzia della bandiera imbattuta ha funzionato. Io, inguaribile precisino, infierisco: “Eh no… l’avevi anche l’anno scorso ad Albinoleffe…”.

Ci rianimiamo apprendendo che nel posticipo il Bologna sta perdendo in casa con la Lazio. Nonostante tutto siamo ancora fuori dalla zona retrocessione. Per l’ultima giornata però…

Rientro a casa non abbastanza stanco da posticipare all’indomani la stesura dell’Editoriale. Faranna è un Direttore severo e non mi permetterebbe di oziare oltremisura…

Il mio commento è incentrato sulla rete del vantaggio friulano che ha determinato la svolta della gara:

“Sull’1-0 è cominciata un’altra partita, ahinoi impari. Da una parte c’era una capolista virtuale, galvanizzata da un primato ormai saldamente in meno. Dall’altro una neopromossa reduce da una serie di contingenze poco fortunate che si è trovata, d’incanto, a dover impostare una partita completamente diversa da quella che aveva preparato in settimana. La squadra di Guidolin va a nozze negli spazi e quando può affondare in velocità. Stavolta non ne ha avuto nemmeno bisogno perché è riuscita a raddoppiare subito sugli sviluppi della solita palla inattiva, condita dall’immancabile carambola”.

Chiudo con un pensiero su Gonzalez che mercoledì sera tornerà al “Piola” da avversario per Novara-Siena:

“Ps: Pablo Gonzalez mi ha regalato uno dei pochi sorrisi di questa malinconica domenica sportiva. Mi fa piacere che un giocatore esploso nel Novara e che per la causa azzurra ha dato tutto sia arrivato a segnare il suo primo gol in serie A seppur con un’altra casacca… mi auguro ne realizzi altri… a partire da giovedì ovviamente…”.

Massimo Barbero

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