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lunedė 14 agosto 2017 - 09:32
di Massimo Barbero

Delle insolite nubi ferragostane si addensano già sul Novara? Non esageriamo! Di solito non sono mai così drastico nel commentare il calcio del periodo più vacanziero dell’anno, ma dopo un filotto di partite nel quale abbiamo raccolto 1 pareggio e 2 sconfitte contro 3 formazioni di categoria inferiore sarebbe autolesionistico scrivere che tutto va alla perfezione. Anzi, l’unica consolazione che riesco a trarre dalla prestazione offerta con l’Albinoleffe (secondo me, almeno dalla mezzora in poi, la meno brillante del trittico) è la constatazione che quella di ieri sia stata una squadra “troppo brutta per essere vera”.

Stridente il contrasto numerico con l’estate 2016 nella quale avevamo battuto tutti: formazioni di D (Casale e Caratese), di Lega Pro (Pro Piacenza e Juve Stabia), di serie B (Latina) e persino di Europa League (Mainz). Non ho la memoria corta e ben ricordo come sarebbe poi cominciato il nostro campionato: dopo la brutta sconfitta di Empoli (in casa del Pisa) avevamo 1 solo punto in classifica ed il moderato ottimismo derivante dai risultati del precampionato se n’era già andato a farsi benedire. Per contro nelle zone alte della graduatoria brillava il Brescia di Brocchi che ad agosto era stato eliminato in casa in Coppa, poi battuto dalla Folgore Caratese ed infine impallinato (6-0 o 6-1 mi pare) dalla Feralpi Salò nell’ultimo test.

Dunque i riscontri delle partite amichevoli contano fino ad un certo punto. Tutto viene spazzato via nonappena ricomincia il calcio da tre punti. Basterebbe un risultato positivo a Carpi alla prima di campionato per cancellare di colpo i primi refoli di pessimismo, retaggio di quest’ultima settimana di insuccessi.Però qualche motivo oggettivo di preoccupazione esiste ed è legato innanzitutto al rendimento attuale di quelli che dovrebbero essere gli uomini cardine del Novara 2017-18. Per ogni squadra di qualsiasi categoria e/o latitudine è di fondamentale importanza sapere di poter contare su di un asse centrale di sicuro affidamento. Tra i pali Lorenzo Montipò non sembra invece avere ancora assorbito lo choc del brutto avvio con il Piacenza e ieri è apparso insicuro nelle prese e poco coraggioso nelle uscite. Ronaldo risulta insolitamente impreciso nelle giocate e va puntualmente in sofferenza quando è pressato dagli avversari. Finora il brasiliano la differenza l’ha fatta solo sulle palle inattive nelle quali siamo stati spesso pericolosi con i nostri saltatori. Là davanti Maniero è ancora lontano da una condizione accettabile e gli altri interpreti d’attacco per ora latitano, almeno per quanto riguarda il ruolo di punta centrale. Ormai alla trasferta di Carpi mancano meno di due settimane ed il tempo per aspettare chi non è ancora al meglio comincia a scarseggiare.

Agli altri azzurri difettano gambe, brillantezza, velocità, sincronismi ed ovviamente punti di riferimento. La difesa deve sapere di poter contare su di un portiere padrone dei propri sedici metri quale era stato il Lorenzo Montipò ammirato nelle ultime giornate (non solo a Cesena) dello scorso campionato. A centrocampo il perno centrale è di fondamentale importanza per far girare tutto il reparto. Nel reparto avanzato non abbiamo ancora un terminale in grado di sfruttare il lavoro degli esterni. La catena di destra soffre la mancanza di Dickmann perché Tartaglia non ha la medesima intraprendenza di Lollo. A sinistra attualmente non possiamo prescindere da Schiavi che è apparso uno degli uomini più in palla di questo avvio di stagione.

Esattamente come Di Mariano che già al “Cabassi” si candida per una maglia da esterno titolare in quanto le sue caratteristiche paiono calzare a pennello al 4-3-3 prediletto finora da Corini. Sansone dopo un avvio di precampionato promettente adesso sembra un po’ disorientato dall’alternanza di ruoli in cui viene impiegato nel tridente azzurro. Macheda in quella posizione non mi convince granchè, ma va detto che la porta la vede sempre ed è stato l’unico ad andare in gol con continuità in questa serie di amichevoli decisamente poco brillanti per noi, quantomeno in termini di risultato.Come dicevo in apertura, la partita con l’Albinoleffe è sembrata persino giocata peggio rispetto alle due precedenti gare che pure avevamo perso. Ad onore del vero non avevamo nemmeno cominciato male al cospetto di Gavazzi e compagni. L’inizio era stato promettente con un paratissima del portiere orobico sul colpo di testa di Chiosa. Eppoi con il vantaggio di Macheda nato da una bella iniziativa di Di Mariano, finalmente supportato da Tartaglia. Col passare dei minuti però ci siamo spenti. Non abbiamo sfruttato a dovere gli spazi che aveva cominciato a concederci un avversario un po’ meno abbottonato.

Poi ad inizio ripresa è emersa la maggiore freschezza della formazione di Alvini che ha meritato ampiamente il pareggio ed ha rischiato ancora qualcosina solo nel finale quando i giovani azzurri hanno riportato un po’ di vivacità davanti. Mi consolo, tra virgolette, con la non esaltante prestazione di gente come Calderoni o Casarini il cui valore complessivo non può certo essere messo in discussione. Se anche loro hanno fatto un po’ di fatica vuol dire che nel complesso le gambe non giravano per tutti. Non posso essere completamente d’accordo con Corini quando nelle interviste del dopogara ripete spesso che “comunque la squadra ha creato, comunque la squadra ha costruito”. Creare e costruire rappresenta qualcosa di diverso da quel che il Novara è riuscito a fare contro Piacenza, Caratese ed Albinoleffe quando pure ha avuto, quasi costantemente, il pallino del gioco. Raramente ho visto un giocatore azzurro libero davanti al portiere avversario, uno scambio illuminante nei pressi dell’area di rigore o l’estremo difensore di turno compiere una parata determinante su un’azione diversa da un tiro dal limite o da una situazione da palla inattiva.

Alle soglie di Ferragosto mi sarei accontentato di ammirare soltanto degli sprazzi del Novara che il nuovo mister ha in mente. Ed invece finora tutto sembra ancora in fase di costruzione, come se al via della serie B mancasse più di un mese e non meno di due settimane.Seguo i precampionati del Novara con qualche cognizione di causa… da circa una trentina d’anni ed ho imparato che se le singole partite di preparazione raramente dicono qualcosa di veramente rilevante… nel complesso assistendo a tutte (o quasi) le sfide di luglio ed agosto, senza farsi traviare dal vento ingannevole dei risultati, qualcosa di quello che accadrà nel corso della stagione, alla fin fine, di solito lo si può cominciare a intuire. Mi consola invece il paragone con due stagioni fa, ovvero l’estate targata Baroni. Fino alla doppia amichevole al “Piola” con Como e Varesina di fine agosto ci avevo capito poco o nulla. Soltanto in coincidenza con l’inizio della serie B la squadra aveva tirato fuori di colpo attenzione, organizzazione, motivazioni, piglio e temperamento che nelle partite di preparazione non si erano quasi mai visti. Speriamo che questo sia di buon auspicio anche per la nuova avventura che ci attende.Il tecnico appena promosso in A con il Benevento però aveva potuto dilungarsi in esperimenti forte di una qualificazione in Coppa ottenuta in maniera netta (5-0 senza discussioni) contro la spregiudicata L’Aquila scesa al “Piola” senza tatticismi di sorta. Per contro dopo l’inattesa eliminazione con il Piacenza mi aspettavo un po’ di concretezza-cattiveria in più già a partire dalle successive amichevoli.

Per intenderci, all’indomani di una sconfitta in casa contro una squadra di categoria inferiore non puoi permetterti di andare a Carate Brianza a perdere un incontro (oltretutto trasmesso in diretta tv) senza riuscire a rimontare un rigore incassato appena al terzo minuto contro una formazione di serie D. E dopo due battute d’arresto di fila… almeno l’Albinoleffe in casa tua, con tutto il rispetto, lo devi battere. Non è completamente vero che il risultato ad agosto non conta. Le vittorie servono a darti morale, fiducia, autostima. Un match giocato davanti ai propri tifosi (con l’ingresso gratuito che attira anche qualche tiepido ancora in città) dovrebbe rappresentare un piccolo spot per la stagione che sta per cominciare anche nell’ottica di una campagna abbonamenti sempre aperta. Per carità, l’obiettivo prioritario resta sempre quello prepararsi al meglio in vista del campionato, ma credo che ci si debba allenare anche dal punto di vista della mentalità vincente che non può mai far difetto, nemmeno nella partitella del giovedì. Ho un vago ricordo dell’estate 2010, quella in cui ci apprestavamo a fare il doppio salto.

Ero in un albergo di Casablanca e l’amico Molina mi aggiornava in tempo reale su quello che stava succedendo quel pomeriggio a Novarello. Ad un certo punto ad inizio ripresa eravamo bloccati sul 2-2 da una formazione di dilettanti… In men che non si dica però… Lisuzzo e compagni avevano suonato la carica… Non ci stavano a fare una brutta figura contro uno sparring partner di categoria inferiore… e si erano lanciati al tiro al bersaglio contro i malcapitati avversari… tanto che il buon Paolo… non riusciva più a stare al passo con gli sms nel ragguagliarmi riguardo ai gol segnati dagli azzurri. Una squadra ed un gruppo vincenti si rivelano tali anche in questi pomeriggi apparentemente insignificanti.Basta così… non vado oltre… nella speranza che queste preoccupazioni estive siano destinate a svanire di fronte al primo calcio che conta…

Per adesso Buon Ferragosto a tutti… Ed ovviamente Forza Novara sempre!!!… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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