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lunedė 11 settembre 2017 - 17:29
16° puntata: 26 novembre 2011 Novara-Parma 2-1

Durante la settimana che ci porta a Novara-Parma si respira un clima di diffuso pessimismo e comune rassegnazione. Con questa rosa così combinata non ce la potremo fare… chissà se basterà il mercato di riparazione ancora lontano… Comincia a circolare il primo nome per gennaio: è quello di Rocchi attaccante della Lazio che qualche zampata con l’Aquila biancoceleste la piazza ancora. Prova ad esorcizzare i cattivi pensieri Matteo Centurioni lanciando un messaggio sul “muro” di “Forzanovara” che diventerà il tormentone di quei giorni.

Sperare in una salvezza azzurra è già un atto di fede. Eppure a guardare le cose con un minimo di razionalità la squadra di Tesser, al di là degli infortuni, è in ripresa. Ha fatto risultato contro Siena e Lecce, non avrebbe meritato di perdere a Genova e forse nemmeno contro la Roma.Il sabato mattina della partita faccio tre passi in centro per il consueto aperitivo con gli amici ed incrocio Nazario, papà del mio amico Paolo. L’ultima volta che ci eravamo parlati era il pomeriggio prima di Novara-Inter… che sia di buon auspicio?Si gioca alle 18 e già dall’ora di pranzo sono tesissimo. Sin dalla prima era Tanzi ho maturato una certa antipatia per il Parma e per una realtà baciata, dal punto di vista calcistico intendo, da una fortuna economica che pare un po’ artificiale. La presenza sulla panchina gialloblu di Colomba accentua i miei sentimenti. Si sfidano l’allenatore del Novara che più mi ha entusiasmato nei miei primi 30 anni da tifoso azzurro (ovviamente Tesser) e quello che invece più mi ha deluso (le potenzialità di Armani furono disperse in un campionato scialbo, non all’altezza della aspettative).Parcheggio davanti al “Dal Lago” in previsione di un Novara-Viareggio di hockey posticipato alle 21.15 per la concomitanza con la partita di calcio (allora non c’erano ostacoli ad impedire la disputa di due eventi ravvicinati). In cabina ad aspettarmi c’è Paolo Molina, purtroppo nettamente staccato nella classifica dei punti conquistati da “prima voce”.

Io ho raccolto una vittoria con l’Inter nonché i pareggi con Chievo, Catania e Lecce. Lui soltanto l’1-1 con il Siena per un parziale di 6-1 che pare già incolmabile. “Non vale… Tu hai commentato l’unica vittoria… impossibile raggiungerti” scherza l’amico Barlassina che pare divertito dalla nostra piccola sfida interna.Il Parma di Ghirardi era sceso in serie B al termine del campionato 2007-08, ma la risalita era stata immediata. Con Guidolin aveva imparato a ritagliarsi uno spazio di tranquillo centroclassifica che sembra alla portata anche della rosa affidata a Colomba.Ci sono difensori come Zaccardo e Lucarelli nel pieno della loro carriera, c’è Biabiany che fa la spola tra Inter e Parma (mi risuonano le parole dell’amico nerazzurro “Gallac” “stasera Morganella non lo vede nemmeno Biabiany…”). Davanti lo juventino Giovinco fa da rifinitore per Pellè, appena rientrato dall’estero.Il Novara schiera Jeda (al posto dello squalificato Meggiorini) a fianco di Rubino. Per il resto è la squadra che ha fatto vedere le cose migliori a Marassi con Dellafiore centrale di difesa e Pinardi rifinitore in luogo di Mazzarani.La prima mezzora è da incubo per noi. Pellè pare imprendibile per la nostra difesa e si presenta subito in un paio di occasioni davanti a Fontana che una volta si salva con un grande intervento, un’altra con la collaborazione di Centurioni. Poi cominciano gli infortuni. Si fa male Dellafiore ed entra Ludi, ricomponendo così la coppia Centurioni-Ludi degli ultimi anni di serie C. Prima della mezzora dà forfait anche Pinardi confermando l’estrema fragilità di un giocatore che avrebbe ancora qualità importanti. Tesser non fa nemmeno in tempo ad effettuare il cambio che matura il vantaggio gialloblù: Biabiany fugge dalla destra e mette in mezzo, Centurioni, nel tentativo di anticipare un avversario che peraltro sarebbe in fuorigioco, batte Fontana per il più clamoroso degli autogol.E’ un momento bruttissimo, terribile.

Il nostro giocatore che aveva suonato la carica ai tifosi in settimana è ora vinto a terra, disperato per l’errore. E Tesser ha già dovuto effettuare due sostituzioni. Quel maledetto tabellone nuovo segna ancora “0-1” come è sempre accaduto in tutte le partite casalinghe dal Catania in poi, sembra una maledizione! Mi zittisco al microfono, rassegnato e deluso, mentre Paolo continua imperterrito nel suo racconto.Per fortuna la squadra ha più carattere del sottoscritto e si getta in avanti, quasi liberata dalla tensione che l’aveva attanagliata nella prima mezzora. Un tiro del neo entrato Mazzarani fa capire a Mirante che il Novara è in campo e non vuole arrendersi. Poco dopo Rubino incorna a lato, schiaffeggiando poi la capoccia amica che stavolta non l’ha aiutato. Dopo un tentativo di Rigoni matura l’occasione più nitida di tutto il primo tempo. E’ lo scadere quando Porcari affonda dalla destra, Mirante si supera nel neutralizzare il colpo di testa di Rubino, arriva a rimorchio Mazzarani, ma il portiere del Parma respinge ancora con la complicità di Paletta intervenuto a chiudere alla disperata.Mannaggia, la porta gialloblu sembra stregata! L’episodio però mi rianima perché mi convinco che non possiamo perdere anche questa partita. Il pericolo invece spaventa il Parma che si rintana dietro, preoccupandosi quasi esclusivamente di proteggere l’1-0. Se c’è una cosa che un allenatore (che ritengo sopravvalutato) come Colomba sa far bene è la fase difensiva. Quando prepara un muro dietro è difficile passare, per tutti.

Così è anche stavolta per un Novara che ha un solo cambio a disposizione per modificare le cose.Tesser non ci pensa due volte e rischia il tutto per tutto inserendo Granoche al posto di uno spento Jeda. “El Diablo” è ispirato e crea spazi preziosi per un Rubino che gioca con una voglia da spaccare il mondo. E’ il 25’ quando Pablo difende un bel pallone al limite dell’area e smista per Rigoni che dalla sinistra pennella sul secondo palo per la testa di Rubino che fa 1-1. L’urlo del “Piola” diventa presto commozione per chi ha vissuto tutti i gol di Raffaele in maglia azzurra. Come contro il Crotone di Corini l’anno prima, sono Lorenzo De Mani e Giorgio Fortina a corrergli incontro con la maglietta celebrativa. Stavolta la scritta è “Record” e Raffaele la sfoggia davanti alla “Nord” in festa che è tornata ad amarlo visceralmente dopo anni di alti e bassi. L’attaccante barese è il cuore pulsante di questo Novara che non vuole mollare e la gente lo capisce. Mi vien da chiedersi come Raffa abbia potuto cedere anche solo un po’ del suo cuore azzurro a Paparesta e c… ma questa è un’altra storia che ci porterebbe davvero troppo lontano. Adesso ci arrabbiamo con Mirante che scalcia via in malo modo una maglietta che per noi rappresenta un pezzo di storia: dai bassifondi della C2 alla serie A aggrappati alle incornate di un centravanti, nel bene o nel male.Paolo al microfono urla: “Ed adesso la partita può cambiare…” E la partita cambia davvero malgrado Colomba provi a spaventarci con l’ingresso di tal Zè Eduardo al posto di un Pellè un po’ stanco. E’ il 33’ quando Mazzarani si distende sulla fascia alla maniera di Luca Coti nella pozzanghera contro l’Alzano: al centro dell’area c’è Rigoni che batte ancora di testa Mirante. 2-1 per noi… Siamo di nuovo in vantaggio come non ci capitava dai minuti finali dell’anticipo con il Catania! Stavolta dobbiamo portarla a casa, a tutti i costi, contro un avversario che ha ancora due cambi a disposizioni.

Adesso sono diventato un ultrà in cabina e fatico a tenere a bada la mia adrenalina mentre intervengo al fianco del sempre sportivo Paolo. Anche il metro di giudizio di Tommasi è mutato… e ce lo fa capire immediatamente concedendo alla prima occasione una punizione dal limite per il Parma. Giovinco si avvicina alla palla con fastidiosa supponenza come a dire: “Adesso ci penso io…”. Sembra essere entrato in partita soltanto ora, dopo il 2-1 del Novara e soltanto ora abbia deciso di fare sul serio. La barriera salta, ma la sua punizione è a girare, come quella di Kolarov contro l’Atalanta. Fontana è fuori causa, ma la sfera si stampa sul palo, mentre in cabina non trattengo un gestaccio nei confronti della “formica atomica”. Entrano anche Hernan Crespo e Jadid per l’ultimo assalto gialloblu.Tommasi non è pago ed estrae un rosso diretto nei confronti di Gemiti protagonista di un intervento deciso sulla trequarti. Tesser non ha più cambi a disposizione e deve chiedere un grande sacrificio ai propri uomini d’attacco (Rubino, Granoche, Mazzarani e Rigoni). Per fortuna i minuti di recupero sono solo tre ed il boato liberatorio del “Piola” saluta la nostra seconda vittoria in campionato. Il primo abbraccio per Tesser (che indossa una nuova sciarpa “tradizionale” a righe biancoazzurre regalatagli da un tifoso) è del solito Lorenzo De Mani che non sta più nella pelle dalla gioia.E’ una serata speciale per il “Komandante” che qualcuno vorrebbe già in odore di esonero.

Il “Piola” gli ha riservato un’autentica ovazione sin dal momento dell’ingresso delle squadre in campo a conferma di un affetto finora mai intaccato dai risultati: “Abbiamo saputo reagire a situazioni che avrebbero ammazzato chiunque – ha detto in sala stampa il buon Attilio – Faccio i complimenti a Rubino che ha trascinato i compagni da capitano vero. Spero che questa vittoria serva a ridarci un po’ di autostima”.

Massimo De Salvo non perde la misura: “Al mercato penseremo dopo queste quattro partite. Una rosa ristretta? Non lo era, lo è diventata. Anche per cartellini rossi ingiusti come quello estratto a Gemiti poco fa”.

Colomba mastica amaro: “Il Novara ha fatto meglio nel secondo tempo, noi nel primo quando abbiamo avuto le possibilità per raddoppiare. Spiace perdere una partita così”.

In zona mista la parola più gettonata è Nazionale per la presenza in tribuna del C.T. Prandelli. Era venuto a vedere Giovinco, invece ha ammirato un grande Rigoni: “Fossi al posto di Prandelli lo convocherei domattina…” dice il presidente Accornero. Marco invece non si fa illusioni: “So che è difficilissimo, forse impossibile. Ed allora penso soltanto al Novara, ben sapendo che i successi personali vanno di pari passo con quelli della squadra”.Microfoni e telecamere sono ovviamente tutti rivolti verso Rubino: “Un gol in serie A sotto la Nord? L’avevo sognato tante volte… eppoi mi risvegliavo di colpo tutto sudato. Invece è accaduto!”

L’inviato di Mediaset Premium gli ricorda la prima rete segnata in C2 al Castelnuovo Garfagnana. Io lo correggo dicendo che il primo gol l’aveva fatto a Valenza su rigore la domenica prima. Raffaele sorride e mi dà ragione: “il primo gol in ogni categoria è sempre il più bello perché rappresenta l’inizio di una nuova tappa…”. Passa anche Alessandro Lucarelli, uno dei reduci della sconfitta rimediata dai gialloblù al “Tardini” la sera prima di Ferragosto 2009, alle porte del sogno: “Non abbiamo saputo chiuderla…” è il tormentone degli emiliani.

Esco dal “Piola” ormai deserto alle 21 passate, ma prima di prendere la strada verso il Palazzetto mi concedo un panino da un venditore ambulante. Afferro la birra ed il panozzo bello felice… ma quando sto per addentarlo… si precipitano Gianni Milanesi e l’inseparabile Daniela a lamentarsi di qualcosa.  Non ricordo quale fosse l’oggetto delle loro doglianze perché ai tempi non dirigevo ancora il “Fedelissimo” (forse non avevano gradito il posto assegnato loro… ovviamente non assegnato da me) ma, nel suo piccolo, questo episodio è l’emblema dell’incapacità, tutta novarese, di sapersi godere almeno i momenti più belli.All’hockey provo a sfottere un po’ Alessandro Bovio (alias “il pargolo”) storico tifoso del Parma che però non raccoglie le provocazioni.

Mastropierro uscendo dalla pista si ferma a parlare del Novara Calcio che fa sperare di nuovo nella salvezza.

Al rientro a casa, poco dopo le 22.30, abbozzo l’Editoriale che comincia così: “Sarebbe facile scrivere adesso: “CI HO SEMPRE CREDUTO…”. No, stavolta amici miei, dal trentesimo del primo tempo me ne stavo affossato nella sedia, nascondendo le mie sofferenze in una stoica rassegnazione… Pensavo ai sorrisini di compatimento di coloro ai quali avrei raccontato dell’ennesima sfilza di infortuni, dell’autogol che aveva sbloccato la partita, di quell’incredibile salvataggio di Mirante su Mazzarani e Rubino alla fine del primo tempo… Insomma la solita solfa… di un Novara jellato e perdente… che non avrebbe commosso più nessuno. Tantomeno avrebbe intenerito una classifica che sarebbe diventata terribile alla vigilia di un trittico di ferro.Per fortuna i ragazzi in campo sono stati più bravi di me… Non hanno mai mollato. Nel momento più buio Rigoni si è messo a sfidare a colpi di magie un Parma che pensava di amministrare facilmente il fortunato (ma allora meritato) vantaggio. I suoi numeri hanno suonato la carica ai compagni: “Dai ragazzi, ce la possiamo fare!” Le sicurezze gialloblu hanno cominciato a scricchiolare. Soltanto il gong dell’intervallo ha salvato la squadra di Colomba da un pareggio che a quel punto sembrava inevitabile.”. E’ stata la vittoria dei cuori azzurri. Da Fontana a Ludi, Centurioni e Rubino che giocavano assieme in quella squadra che non sembrava all’altezza nemmeno per raggiungere i play off in C1. E’ stata la notte di Marco Rigoni, giocatore a tutti gli effetti da serie A, dimenticato a lungo negli scantinati del calcio di provincia. “Domani ci risveglieremo con i soliti patemi di una rosa ristretta e di una classifica sempre delicata… Stanotte fatemi sognare ancora un po’ ripensando ai due azzurri che hanno deciso la gara…. Credo di aver visto dal vivo quasi tutti i 76 gol di Rubino… Da quel rigore di Valenza del settembre 2001 alla serie A… E’ difficile immaginare una storia sportiva più dolce ed entusiasmante di questa. Grazie capitano! E grazie anche a Te Marco! Per aver conservato i colpi più belli che la tua classe ti consente per questa avventura nella nostra città… In questi mesi hai dimostrato che la serie A è davvero la tua casa…. Ed è stato un gran piacere riaccompagnarti nel palcoscenico che impongono le tue qualità tecniche. Stavolta è tanto bello scrivere… Forza Novara sempre!”

Mi aspetta finalmente una lunga e serena domenica, da far passare senza troppi assilli. Dopo aver spedito gli ultimi articoli per il “Corriere” vado al “Piola” a vedere Novara-Parma Primavera. Stavolta perdiamo, ma mio padre urla alla panchina gialloblù “La partita che contava l’abbiamo vinta noi…” suscitando qualche rimprovero da parte dei genitori dei nostri azzurrini che sono invece ovviamente delusi dall’1-3 maturato…

La prima parte della rubrica “La nostra serie A” termina qui. Con il ricordo di una bella serata, nella quale abbiamo battuto il supponente Parma, dimostrando di poter dire ancora la nostra nel campionato dei grandi.Proseguiremo nel racconto la prossima estate. Dalla settimana successiva al turno infrasettimanale di La Spezia riprenderanno le “figurine azzurre” per andare a riscoprire la magia di una fetta del nostro passato, non sempre sportivamente felice, ma comunque in ogni caso affascinante per chi ama la nostra squadra. 

Massimo Barbero

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