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lunedė 02 ottobre 2017 - 06:57
di Massimo Barbero

Ieri il Novara a Foggia è andato a lezione di 4-3-3… La squadra di Stroppa lo pratica al meglio dall’alto di un’esperienza maturata nelle ultime due-tre stagioni, dall’era De Zerbi in poi. Il modulo era la stesso, ma l’interpretazione molto differente. Nella prima mezzora sembrava quasi che i padroni di casa avessero più uomini di noi in campo. Quando Mazzeo si girava al limite dell’area aveva sempre un compagno accanto a cui toccare la palla, quando Chiricò o Floriano (eppoi Fedato) appoggiavano in mezzo c’era comunque un centrocampista a rimorchio pronto a concludere.

Se ci fermassimo ad analizzare il curriculum dei giocatori attualmente nella rosa dei “satanelli” troveremmo che non sono tanti gli uomini con trascorsi importanti in B. Martinelli, tanto per indicare l’unico ex in campo da parte rossonera, prima di giocare nel Novara di Toscano vantava pochissime presenze in cadetteria, quasi nessuna nell’Empoli di Sarri che ce l’aveva girato in prestito. Lo stesso discorso valga per i vari Loiacono, Agnelli, Vacca, Agazzi, Chiricò, Floriano… e chi più ne ha più metta. Il Foggia però, al di là dei limiti individuali, è già un collettivo, il Novara, al di là della maggiore esperienza in categoria di quasi tutti i suoi componenti, non ancora.

A Foggia la strada del 4-3-3 l’hanno intrapresa con convinzione, da anni, mettendo in conto qualche inevitabile schiaffone strada facendo. Noi abbiamo fatto qualche tentativo passeggero, da Baroni in poi, cambiando subito rotta alle prime sconfitte.Da un lato Corini merita degli elogi per la propria coerenza. Dopo la grigia prova con l’Avellino per lui sarebbe stato semplice e popolare cambiare modulo, passare a quel 3-5-2 che molti di voi gli chiedono con frequenza, a prescindere dagli uomini. Invece il nostro mister ha voluto trasmettere un messaggio di autostima ai propri giocatori: riproviamoci, stiamo più attenti a non sbagliare, ma riproviamoci e vedrete che stavolta andrà meglio.Corini è coerente, ma anch’io non cambio idea facilmente.

Ritengo che il Novara attuale non abbia gli uomini per questo 4-3-3. In particolare difettiamo di esterni d’attacco in grado di coprire in maniera efficace le due fasi. Macheda sembra davvero fuori ruolo, poco convinto. Dopo un avvio promettente puntualmente si scoraggia e finisce con lo sparire dalla partita. Nemmeno Chajia e Sansone, per quello che si è visto, appaiono particolarmente calati nelle consegne. L’unico che ha il passo per fare avanti ed indietro (aspettando di riavere Da Cruz) attualmente è Di Mariano. Ma i nostri esterni giocano sempre molto larghi, con il rischio di restare talvolta avulsi dalla manovra. Non ci sono ancora le sovrapposizioni tra laterali di difesa ed interni di centrocampo che si vedevano nei momenti migliori del tentativo di 4-3-3 baroniano di inizio 2015-16.

Ricordate quanto spingevano, appena arrivati, Faraoni e Dell’Orco? Avete mai visto fare gli stessi movimenti da parte di Golubovic o Calderoni in queste ultime settimane?Per la prima volta non abbiamo preso gol nella mezzora iniziale, ma anche ieri, dopo due promettenti lanci di Ronaldo, è stato l’avversario ad avere in pugno la gara. Il Foggia riusciva ad allargare bene il gioco, ci metteva in difficoltà sulla destra dove Calderoni non godeva di un’adeguata protezione negli uno contro uno con il vivace Chiricò. Sembrava che il vantaggio rossonero dovesse concretizzarsi da un momento all’altro ed invece è arrivata la prodezza di Moscati a farci sperare che la storia potesse davvero cambiare. Guarna ci ha regalato una mezza cappella su Sciaudone illudendoci che l’ex dello Spezia potesse vivere un’altra giornata da incubo come quella del memorabile 0-6 al “Picco”.

Pregustavo un secondo tempo con i nostri schierati con il 3-5-2 per proteggere meglio le corsie esterne (come era successo ad Ascoli dopo il secondo gol di Da Cruz) e Ronaldo, come si era intravisto nei minuti iniziali, a lanciare i nostri attaccanti (meglio Sansone di Maniero), liberi di prendere di infilata in velocità un Foggia sempre più sbilanciato e sfiancato dal fatto di aver ultimato molto presto i cambi.Invece il rigore fischiato all’ultimo secondo del lungo recupero ha cambiato la storia. Nell’occasione Serra ha dato un’interpretazione parecchio distante da quella offerta nel corso di tutta la gara allorchè ha ignorato falli ben più evidenti, lontano dall’area di rigore.Sull’1-1 le due squadre sono ripartite un po’ più tranquille, quasi preoccupate dalla necessità di controllarsi per non correre altri rischi. Purtroppo ci siamo fatti infilare centralmente con una serie di pasticci che hanno spianato la strada a Fedato.Per fortuna la nostra reazione è stata immediata.

Troest ha sfiorato subito il pari di testa, poi Sciaudone ha impegnato Guarna dal limite. Dopo la sfuriata iniziale però abbiamo fatto nuovamente fatica perché Ronaldo ha cominciato a sbagliare palloni anche banali ed i due esterni pescati dalla panchina (Sansone e Chajia) non hanno dato molto di più dei rispettivi predecessori. Per fortuna ci ha pensato Dickmann, pedina irrinunciabile in quel 4-4-2 che sembra sempre la soluzione più verosimile per il Novara attuale. Lollo appena buttato dentro si è messo a saltare l’uomo, a cercare l’inserimento, a scuotere i compagni con iniziative personali. Come se non bastasse (ed in effetti non bastava…) ci ha fatto anche l’inedito regalo di un gol di testa, un colpo che ha raramente aveva sfoderato in passato e che io ricordi mai in maniera vincente. Speriamo di riavere presto (Di Biagio permettendo) questo Dickmann nelle migliori condizioni. E con lui ovviamente Casarini! La loro assenza in queste prime sette giornate di campionato rimane l’alibi più credibile per l’attuale Novara.Nel complesso ben venga questo pareggio (anche meritato se contiamo le occasioni avute dalle due squadre) sul campo di un Foggia che in casa farà soffrire anche le grandi (il Palermo ne sa qualcosa). Nel complesso però l’andamento della gara non mi ha suggerito nulla di particolarmente diverso di quello che già ci avevano proposto, nel complesso, i sei precedenti incontri di campionato. Il nostro Novara deve ancora trovare la quadra e l’attuale 4-3-3 non sembra la soluzione più efficace, almeno con gli uomini in campo adesso. Il nostro Novara ha carattere e capacità di reazione, ma l’aveva dimostrato anche contro Carpi, Parma e Spezia quando avrebbe meritato almeno il premio del pari.

Al di là degli episodi, ieri avevano di fronte la peggior difesa del campionato (17 gol subiti in 7 gare) e ne abbiamo beneficiato nei due angoli dalla destra in cui (con il Foggia) in vantaggio Troest e Dickmann hanno potuto colpire di testa quasi indisturbati sul primo palo, come poche altre avversarie ci avrebbero permesso di fare.Prima di archiviare questa lunga trasferta in auto in terra pugliese… mi resta un ultimo pensiero da esternare… Sono arcistufo di perdere in casa. A maggior ragione di perdere in casa per un’inezia, un episodio, una virgola, come direbbe Corini. Dal 1 aprile abbiamo subito 6 sconfitte al “Piola” tutte di misura (Coppa compresa) su 9 incontri giocati. Una media inaccettabile, imbarazzante. Ci sta di subire qualche volta (ma solo qualche volta) contro squadre decisamente più forti, non di essere superati per un refolo di vento, un particolare, un arbitro che fa il protagonista in un contesto dove invece dovrebbe essere il fattore campo (e l’orgoglio della squadra di casa) a fare la differenza.

Arriva la capolista Frosinone, l’avversario peggiore per invertire questo trend, ma nel calcio nulla è impossibile… l’importante è  crederci. Vi voglio massicci ed incazzati… In campo innanzitutto, ma anche sugli spalti… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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